Stati di agitazione per ricostruire il Sistema universitario – Comunicato e video

1. Comunicato degli Stati di agitazione dell’Università del 20 dicembre 2024 

2. Video dell’Assemblea degli Stati di agitazione dell’Università

3. L’intervento dell’ANDU e un contributo per Ricostruire tutta l’Università

4. Per sapere chi, perché, come e quando ha distrutto il Sistema universitario

Gli Stati di agitazione dell’università sottolineano come le attuali politiche di tagli alle risorse pubbliche, ulteriore precarizzazione del lavoro, sostanziale via libera agli atenei profit e telematici porteranno all’ulteriore scomposizione di un sistema universitario già segnato da dimensioni estremamente limitate, organici molto ridotti, precarietà, divergenze tra atenei e diseguaglianze nell’accesso.

Per un Sistema universitario pubblico, autonomo e democratico rivendichiamo una svolta, a partire da:

• il ritiro del DdL 1240, con la sua moltiplicazione e ulteriore strutturalizzazione del precariato, perché il lavoro di ricerca sia sempre configurato come lavoro (diritti, salari e rappresentanza);

• un piano straordinario per i precari, con specifici meccanismi e processi di stabilizzazione, che riassorbano la bolla creata dalla legge Gelmini e rilanciata dal PNRR;
• l’allargamento di organici e facoltà assunzionali a dimensioni europee con un nuovo piano pluriennale, garantendo quindi un reclutamento periodico, la reinternalizzazione dei servizi e l’adeguamento dei salari all’inflazione;

• un reale diritto allo studio, costruendo servizi pubblici e universali, superando il numero chiuso ed eliminando le attuali tasse e contribuzioni studentesche (le più alte in UE);

• il rilancio del sistema nazionale, eliminando logiche di mercato, squilibri tra sedi, distribuzione premiale e competitiva; cancellando la possibilità per gli atenei di essere profit e le politiche di favore per quelli telematici;

• la rimessa in discussione di gerarchizzazioni e verticalizzazioni rilanciate dalla Legge Gelmini, per costruire comunità universitarie democratiche;


Per questo gli Stati di agitazione propongono a tutte le componenti e le soggettività degli atenei:


• l’apertura di uno stato di mobilitazione permanente negli atenei, che si proponga di coinvolgere l’insieme delle comunità universitarie nei prossimi mesi attraverso appelli, assemblee, dimostrazioni, scioperi delle attività e degli esami, occupazioni;
• nel caso ci fossero forzature a gennaio nei tempi e nelle modalità di approvazione del DdL Bernini l’organizzazione immediata di presidi, occupazioni e dimostrazioni a Roma e nei diversi atenei;

• una settimana di agitazione a fine gennaio (27-31) in cui rilanciare l’iniziativa e la mobilitazione nelle università;

• nel rispetto dei percorsi e degli appuntamenti di ogni soggetto e componente, l’organizzazione di un nuovo incontro degli Stati di agitazione fine febbraio/primi di marzo, per approfondire il confronto e rilanciare l’iniziativa.

Gli Stati di agitazione dell’Università

Per vedere il video dell’Assemblea di Roma cliccare qui.

Nell’Assemblea del 20 dicembre a Roma, in diversi interventi è stata sottolineata l’urgente necessità di reagire all’attacco finale al Sistema nazionale dell’Università statale (v. nota) individuando richieste complessive e alternative per costruire un’Università di qualità, veramente pubblica, democratica e autonoma.

Soprattutto su questa impellente esigenza è stato svolto l’intervento dell’ANDU nell’Assemblea di Roma.

In questa direzione si invita fortemente a leggere la proposta dell’ANDU riguardante tutti i punti di maggiore criticità dell’Università, per cambiare urgentemente e radicalmente il complesso dell’attuale assetto normativo.

Ecco i punti contenuti nella proposta su Come ricostruire l’Università tutta

a. Diritto allo studio

b. Abolizione del precariato (non degli attuali precari) e nuovo reclutamento nel terzo livello di professore

c. Il ruolo unico dei professori

d. Autonomia del Sistema nazionale dell’Università

e. Gestione democratica degli Atenei

f. Finanziamento dell’Università per migliorare tutti gli Atenei

Nota. L’attacco contro l’Università statale è iniziato nel 1990 con la Legge Berlinguer-Ruberti ed è stato condotto per decenni soprattutto dal Gruppo di Pontignano di Luigi Berlinguer (v. al punto 3 di questo documento).

Questo attacco sta attualmente avvenendo a livello parlamentare attraverso i provvedimenti riguardanti:

= Numero chiuso: v. al punto 4 di questo documento Il tabù del numero chiuso alla francese, una crudeltà contro i giovani

= Precariato: v. al punto 3 di questo documento Vera riforma e finanziamento straordinario per superare il precariato.

= Riforma della cosiddetta Legge Gelmini: v l’articolo su Roars La Ministra consegna l’università e la ricerca in ottime mani, quelle di sempre

La storia della devastazione dell’Università può essere approfondita nel sito dell’ANDU (https://www.andu-universita.it/) utilizzando la “ricerca avanzata”, in alto a sinistra.

Nel sito dell’ANDU sono anche presenti tutte le Agenzie mensili di Università Democratica (dal settembre 1984 all’ottobre 1999). In tal modo è documentata sia l’opera di demolizione dell’Università condotta da oltre 40 anni, sia l’opposizione portata avanti da oltre 40 anni prima dal movimento dei precari, poi da quello dei ricercatori di ruolo e quindi dall’ANDU.

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