Si è già analizzato e commentato il Testo base sul numero chiuso a Medicina approvato il 24 aprile 2024 dal Comitato ristretto della Commissione Cultura del Senato (v. il documento Il numero chiuso rimane e peggiora).
Un Testo approvato nonostante quasi nessuno degli auditi dalla Commissione si sia espresso a favore del modello simil-francese, al quale il Testo base si ispira (libero ingresso con la mannaia del numero chiuso dopo alcuni mesi), e nonostante le puntuali e documentate critiche all’esperienza francese espresse oltre che dall’ANDU anche dai Rappresentanti degli studenti e, nella sostanza, dalla Rappresentante dell’Ambasciata francese in Italia (nota). Questo Testo base è stato poi difeso trasversalmente da vari esponenti politici e, in particolare, dal Relatore.
a) La drammatica esperienza francese
In Francia l’accesso libero con blocco dopo un anno è stato sperimentato per oltre 50 anni e ogni anno ha prodotto l’espulsione di oltre 40.000 studenti dal percorso di medicina (v. qui).
L’esperienza francese ha ricevuto in Francia negli ultimi anni i seguenti giudizi: «un massacro generazionale», una «macelleria didattica», una «catastrofe», un «calvario», un «inferno», una «fossa dei leoni», una «follia».
b) Perché tanto accanimento contro i giovani?
I sostenitori del numero chiuso al Senato sembra non sappiano che fare e sembra non capiscano bene cosa stanno facendo. Solo di due cose sono chiaramente e fortemente convinti: mantenere ad ogni costo il numero chiuso ed evitare ad ogni costo i ricorsi amministrativi, anche a costo di ancor più danneggiare, umanamente ed economicamente, migliaia di giovani e le loro famiglie. Con l’effetto anche di arricchire ulteriormente l’industria della preparazione alle varie modalità di selezione.
Nota. Per la posizione dell’ANDU sul numero chiuso v. in particolare l’intervento in Commissione Cultura del Senato nell’audizione del 23 gennaio 2024 (l’intervento dell’ANDU è all’inizio). In quell’occasione l’ANDU ha anche depositato un proprio documento.
Per le posizioni dei rappresentanti degli studenti v. i loro interventi all’inizio dell’audizione del 30 gennaio 2024 nella Commissione Cultura del Senato. L’intervento dell’Addetta francese a partire dal ‘tempo’ 1:55:16 del video della stessa audizione.
- APPELLO ai Senatori: fermatevi in tempo!
Senatori, ascoltate veramente quanto è stato detto nelle audizioni e leggete attentamente i documenti che vi sono stati presentati.
Senatori, accantonate un Testo, peraltro pasticciato quanto vago, ma chiarissimo nella volontà di scremare (numero chiuso) a tavolino i giovani (ricorrendo a procedure pseudo-meritocratiche), negando loro il diritto allo studio che è anche diritto di scegliere che cosa studiare.
Il Comitato ristretto non audisca solo la CRUI, ma si confronti anche con chi, come l’ANDU, si occupa del numero chiuso da prima della sua introduzione (nota).
Nota. In particolare nell’intervento Numero chiuso anatomia di un golpe sul Manifesto del 10 settembre 1986 si denunciava «un progetto di restaurazione» avente i «seguenti obiettivi: 1) ricostituire un’università di élite attraverso il numero chiuso, etc.».
- APPELLO alla Stampa: più attenzione all’Università
Troppo spesso gli Organi di informazione si occupano dell’Università, riportando solo le dichiarazioni e/o gli interventi di esponenti politici e di opinionisti accademici.
Si invitano tutti gli Organi di informazione a occuparsi dell’Università in maniera costante, approfondendo autonomamente le varie questioni e riportando in maniera completa le diverse opinioni.
Nel caso del numero chiuso, un’informazione approfondita e completa potrebbe contribuire a evitare una legge devastante non solo per i diretti interessati e le loro famiglie, ma anche per il Sistema sanitario e per l’intero Paese.
- L’alternativa al modello simil-francese e ai test
E’ da oltre quattro anni – colpevolmente persi per interessi baronali e corporativi – che l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano che preveda l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione (che sarebbe comunque dannosa) con il sorteggio, un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, a differenza di quanto accaduto per i vari tipi di test utilizzati per sbarrare l’ingresso a Medicina (nota).
Nota. Il sorteggio è stato già impiegato in Olanda, risultando ‘equivalente’ al sistema dei test (v. il documento Il sorteggio non costa ed è equivalente al test che invece costa tanto).
Io personalmente sono a favore dei test di ingresso. Magari organizzati in maniera diversa, o semplicemente creati sulla base delle reali necessità di conoscenza di entrata degli studenti, ma a mio parere devono esserci. A meno che non si decuplicano i corsi di insegnamento, decuplicando i docenti disponibili.
Solo con un corretto rapporto studente/docente si può fare didattica di qualità. Il resto non conta.