Autonomia universitaria
SI È TENTATO DI COMMISSARIARE L’UNIVERSITÀ DI PISA
Dal settembre 1944 i Rettori delle Università italiane non sono più nominati dal Re e i Presidi delle Facoltà non sono più nominati dal Ministro. Da allora i Rettori e i Presidi sono eletti dal corpo accademico e, in caso di decesso o dimissioni, essi sono sostituiti dal professore più anziano fino all’elezione del nuovo Rettore o del nuovo Preside. Più recentemente alcuni Atenei nei loro Statuti hanno espressamente previsto che, in caso di interruzione del mandato, a sostituire il Rettore sia il Prorettore vicario e che a sostituire il Preside sia il Vicepreside.
Nello Statuto dell’Università di Pisa, è previsto che “nel caso di interruzione per qualsiasi causa del mandato del preside, il decano dei professori di ruolo di prima fascia subentra al titolare dell’organo nella totalità delle sue funzioni” (comma 11 dell’art. 23 dello Statuto), mentre nulla è esplicitato per il caso che a interrompere il mandato sia il Rettore.
A Pisa il Rettore, Luciano Modica, si è candidato per l’elezione (avvenuta il 27-28 ottobre) di un Senatore, in sostituzione di Luigi Berlinguer eletto recentemente al CSM. Al momento della sua candidatura, Modica ha rassegnato le sue dimissioni da Rettore con decorrenza dal primo novembre.
Nella seduta del 24.9.02 il Senato Accademico dell’Ateneo pisano, prendendo atto delle dimissioni di Modica, aveva dato per scontato che a sostituire il Rettore dimissionario dovesse essere il Decano dei professori. Lo stesso Modica, nel corso della riunione, aveva precisato che dovesse “subentrare al Rettore dimissionario, in tutte le sue funzioni e fino alla nomina del nuovo Rettore, il Decano dei professori di ruolo e fuori ruolo” (dal verbale della seduta). Alla fine il Senato Accademico aveva concluso la seduta “individuando, in assenza di una norma statutaria che disciplini la vacatio del Rettore ed in applicazione del principio dell’ordinamento nazionale statale in materia, il decano dei professori di ruolo e fuori ruolo.”
Invece il ministro Moratti, in una lettera datata 8.10.02, nel comunicare di prendere atto delle dimissioni di Modica, ha scritto che “nel frattempo per le esigenze di Ateneo, le funzioni di Rettore saranno assunte dal Prof. (…) – prorettore vicario”.
L’illegittima indicazione ministeriale non è stata accettata dal Decano, che ha assunto pienamente le funzioni di Rettore, e il Prorettore vicario ha rinunciato a svolgere tali funzioni.
Rimane la gravità del tentativo di ingerenza ministeriale sull’autonomia universitaria. Con l’intervento del Ministro che ha tentato di nominare, anche se per un breve periodo, la massima carica di un Ateneo si è violata l’essenza stessa dell’autonomia delle Università garantita dalla Costituzione. Si tratta di un intervento illegittimo che va denunciato da tutto il mondo universitario e dai suoi Organi istituzionali nazionali (CUN e CRUI).
5 novembre 2002