04 agosto 2009 – ANDU
1. Classifica in Germania
2. Classifica in Italia
1. Classifica in Germania
Riportiamo una lettera inviataci da Alberto Jori dell’Universita’ di Tubingen in Germania. In Germania (come in Francia, ndr) alle Universita’ “ritenute meritevoli” si elargiscono “(notevolissimi) finanziamenti AGGIUNTIVI”.
Lettera di Alberto Jori: “Cari amici dell’ANDU, insegno all’Universita’ di Tubingen in Germania e seguo da tempo con profondo interesse i vostri preziosi contributi informativi e propositivi sull’universita’ italiana e sulla sua indilazionabile riforma. In generale concordo con le vostre posizioni. Per quel che riguarda la “classifica” delle universita’ italiane recentemente formulata, in termini generali ritengo sia giusta la scelta del ministero di non erogare piu’ le risorse finanziare in modo (quasi) indifferenziato ai vari centri accademici, e di “premiare”, invece, le universita’ piu’ produttive.
E’ quello che da qualche anno si fa anche qui in Germania, dove le Elite-Universitaten sono le universita’ individuate a livello centrale come centri di punta e ritenute pertanto meritevoli di (notevolissimi) finanziamenti aggiuntivi. Il problema e’ semmai quello dei criteri di valutazione.
Qui in Germania la scelta delle universita’ da premiare si basa essenzialmente sulla qualita’, l’ampiezza e il carattere interdisciplinare dei progetti periodicamente proposti dai vari centri universitari. Inoltre, le valutazioni sono effettuate in modo forse un po’ macchinoso, ma in ogni caso adeguato per garantire un giudizio abbastanza “oggettivo”. In Italia, a quel che capisco, i criteri impiegati sono stati piuttosto “ibridi”: oltre ai progetti di ricerca, si e’ tenuto conto di fattori propriamente didattici come pure di aspetti economici (la capacita’ di attrarre fondi). Non e’ detto che questo sia sbagliato a priori; e’ pero’ certo che la scarsa linearia’ del metro adottato offre poi il fianco alle critiche piu’ diverse, come quelle (da voi riportate) del rettore della Sapienza.
A mio avviso, stante il fatto che (soprattutto in un’epoca di vacche magre) le risorse e gli investimenti vanno comunque diretti dove esiste la garanzia che il loro impiego sia ottimale – la meritocrazia vale non solo per i singoli docenti, ma anche per le universita’ -, sarebbe ora importante che provassimo a elaborare, magari nel confronto con altri Paesi, dei criteri sufficientemente attendibili da utilizzare in futuro. Credo che l’ANDU potrebbe fornire un contributo importantissimo anche su questo terreno. Cordiali saluti Alberto Jori”
2. Classifica in Italia
Sui criteri adottati per l’elaborazione da parte del Ministero della classifica delle Universita’ italiane segnaliamo:
– lettera di Paolo Bertinetti, preside della Facolta’ di Lingue di Torino, “Tagli e contentini alle universita’ statali”, su Repubblica del 30 luglio 2009. Per leggere la lettera cliccare: http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-07/090730/N0YOU.tif
– intervento di Miguel Gotor “Senza riforme si tira a campare”, sul Sole 24-ore del 2 agosto 2009. Per leggere l’intervento cliccare:
http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-08/090802/N1X5H.tif
– intervento di Pietro Greco “Universita’ d’Italia. Del domani non c’e’ certezza”, sull’Unita’ del 3 agosto 2009. Per leggere l’intervento cliccare: http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-08/090803/N22WY.tif