Pre pensionamenti: perchè disfarsi dei ricercatori?

05 marzo 2009 – ANDU
Sembra che si voglia cambiare ancora la norma sui pre-pensionamenti appena approvata dal Parlamento. Una nuova modifica che peraltro si vorrebbe imporre con un decreto-legge, una scelta che sarebbe gravemente scorretta anche sul piano istituzionale (nota 1).

La possibilita’ di ‘licenziare’ i pubblici dipendenti con piu’ di 40 anni di contributi era stata introdotta per consentire una “operazione di ristrutturazione della macchina pubblica”, come ha chiarito anche Giuliano Cazzola, deputato del PDL (nota 1).

Lo stesso Cazzola ha inoltre definito “una norma ‘stupida’ quella (…) che consentiva alle amministrazioni di mandare in pensione d’ufficio, solo con un preavviso di sei mesi, i dipendenti al compimento di 40 anni di attivita’ contributiva.” (nota 2).

In ogni caso, quel che e’ certo e’ che la norma sui pre-pensionamenti NON e’ stata prevista per fare risparmiare l’Amministrazione pubblica (lo Stato), cosa peraltro impossibile visto che coloro che vengono ‘allontanati’ dal servizio riceveranno dallo stesso Stato una pensione di importo sostanzialmente uguale all’ultimo stipendio. A parte ogni altra considerazione, rendere possibile il pre-pensionamento di coloro che hanno avuto la ‘sfortuna’ di riscattare gli anni della laurea e il servizio militare e non anche di coloro che, a parita’ di anni di servizio, tale riscatto non hanno fatto, era (ed e’) una follia anche giuridica.

Per questo la norma, recentemente approvata ‘in via definitiva’ dal Parlamento, che prevede di considerare gli anni di effettivo servizio (nota 3), e’ frutto di mero buon senso, pur non sanando la discriminazione nei confronti dei ricercatori universitari. Per quanto riguarda l’Universita’, alcuni Atenei hanno SCELTO di utilizzare ‘impropriamente’ la norma sui pre-pensionamenti, facendo ricorso ad essa non per “ristrutturare” l’Ateneo, ma – dichiaratamente – solo per “fare cassa”, cioe’ per racimolare fondi e portare all’interno dei parametri previsti il bilancio, rendendo cosi’ ‘ragioneristicamente’ virtuoso l’Ateneo.

Cio’ si e’ tradotto in un pre-pensionamento’ dei dipendenti universitari (ricercatori e personale tecnico-amministrativo) di tipo ‘orizzontale’, cioe’ solo in base agli anni di contributi e non sulla base dell’effettivo apporto dato all’Ateneo dal singolo dipendente. In quegli Atenei si e’ liberata una logica ‘cannibalesca’ che ha portato i Rettori e i ‘loro’ Organi accademici a trattare componenti dell’Ateneo come ‘zavorra umana’, ‘dimenticando’, nel caso dei ricercatori, che si tratta di colleghi distinti dagli ordinari e dagli associati solo da una legge discriminatoria, che comunque era possibile scegliere di NON utilizzare.

Quei Rettori e i ‘loro’ Organi hanno cosi’ scelto la ‘via breve’ per ‘sanare’ i bilanci dei propri Atenei, quando e’ fin troppo chiaro che per TUTTI gli Atenei le difficolta’ finanziarie nascono soprattutto da una deliberata politica di smantellamento dell’Universita’ statale, condotta da decenni da TUTTI i Governi e che l’attuale Governo ha deciso di ‘perfezionare’ con scelte che porteranno nel 2010 alla chiusura (letteralmente) di TUTTI gli Atenei statali. Quei Rettori e i ‘loro’ Organi, invece di manifestare la loro opposizione assieme a TUTTI i docenti contro i tagli imposti dal Governo, hanno preferito approfittare di una legge ingiusta per raccattare qualche soldo. E ‘naturalmente’ essi si sono guardati bene dall’essere fino in fondo coerenti sul terreno del ‘fare cassa’ sulla pelle di propri docenti.

Infatti, avrebbero potuto battersi perche’ anche gli ordinari e gli associati potessero ‘essere della partita’, visto anche che finanziariamente valgono molto piu’ dei ricercatori. O avrebbero potuto chiedere di portare l’eta’ pensionabile a 65 anni anche per ordinari e associati. Oppure (o anche) avrebbero potuto ridurre nettamente/cancellare/sospendere le indennita’ per le cariche accademiche. Oppure, piu’ saggiamente, avrebbero potuto ricorrere ad altri tipi di interventi, che invece sono stati ‘scoperti’ solo quando e’ risultato non piu’ possibile ‘licenziare’ i ricercatori (v. il caso del Rettore di Genova, nota 4).

Invece e’ prevalsa la ‘barbarie’ del far fuori colleghi appartenenti alla fascia piu’ ‘bassa’ della docenza, disconoscendo che le mansioni da loro svolte sono le stesse di quelle espletate dalle altre due fasce. Per quanto sopra detto, se nel decreto-legge di cui e’ stata data anticipazione sulla Stampa i ricercatori universitari non dovessero essere compresi tra le figure alle quali NON applicare la possibilita’ del pre-pensionamento, si dimostrerebbe, ancora una volta, che la logica gerarchico-baronale e’ fortemente presente (e anche direttamente rappresentata) nel Governo. Questa scelta, tra l’altro, andrebbe anche contro la posizione assunta dal CUN, contrario alla possibilita’ di pre-pensionare i ricercatori in quanto “parte integrante della docenza” (nota 5).

Tutta questa vicenda, mentre rende ancora piu’ urgente il riconoscimento legislativo del ruolo di professore svolto dai ricercatori, fa diventare ancora piu’ importante la questione della ‘governance’, perche’ quanto successo prefigura i possibili effetti negativi sulla dignita’ stessa dei docenti di una gestione affidata ad una figura di rettore-monarca assoluto, secondo il modello voluto dalla Confindustria e dalla CRUI (nota 6).

Tutto questo in Italia, mentre in Francia … (nota 7).

Nota 1. V. l’articolo “Dipendenti pubblici. Brunetta sterilizza il blitz dei boiardi” sulla Stampa del 2.3.09.
Per leggere l’articolo cliccare: http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-03/090302/KXOQ5.tif
Nota 2. Dall’intervento di Giuliano Cazzola “Ora i prof possono restare in cattedra”, su Panorama datato 26.2.09.
Per leggere l’intervento cliccare: http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-02/090220/KTY3M.tif
Nota 3. Nota. V. il messaggio dell’ANDU ‘Svuotamento’ pre-pensionamenti e’ legge”.
Per leggere il messaggio cliccare:
http://universita-ricerca.wetpaint.com/page/%27Svuotamento%27+pre-pensioname nti+e%27+legge
Nota 4. V. l’articolo “Universita’, piano B del rettore ‘Trenta volontari da prepensionare'” su Repubblica di Genova del 19.2.09. Per leggere l’articolo cliccare: http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-02/090220/KU3YE.tif
Nota 5. V. la “Mozione sui prepensionamenti in atto nelle Universita’” approvata dal CUN il 12.2.09.
Per leggere la mozione cliccare: http://www.cun.it/media/100597/mo_2009_02_12.pdf
Nota 6. V. il documento dell’ANDU “La ‘governace’ degli Atenei dei Rettori” del 24.2.09.
Per leggere il documento cliccare: http://firgoa.usc.es/drupal/node/41969
Nota 7. V. l’articolo “Mobilisation maintenue dans les universites” su YahooActualitesFrance del 4.3.09.
Per leggere l’articolo cliccare: http://cnu.cineca.it/nazionale06/reuters_040309.pdf

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