Dall’incontro del 3 ottobre 2006 che le Organizzazioni unitarie dell’Università hanno avuto con il ministro Mussi (v. in calce il comunicato unitario) è risultato confermato quanto già denunciato dall’ANDU: prosegue, anzi s’intensifica, l’opera di demolizione dell’Università statale. Mussi ha impiegato ben quattro mesi per accettare di incontrare le Organizzazioni unitarie dell’Università, ma nell’attesa ha trovato il tempo di far proprie e di ‘propagandare’ molte delle posizioni della lobby
trasversale accademico-confindustriale (v. il documento dell’ANDU “Mussi
sull’Università”, nota 1). Nell’incontro Mussi ha illustrato, a cose fatte, quanto previsto dalla Finanziaria (Disegno di Legge C 1746 e Decreto Legge 3 ottobre 2006, n. 262, v. nota 2). Il quadro che risulta dai provvedimenti è gravissimo: una serie di norme che attuano il disegno distruttivo di coloro che da sempre decidono sull’Università. Norme, con molti contenuti improvvisati e pasticciati, con le quali si prosegue il ‘lavoro’ svolto negli ultimi decenni (falsa autonomia finanziaria, finta autonomia statutaria, abolizione di fatto del CUN, finti concorsi locali, imposizione del “3 + 2”, moltiplicazione degli Atenei, aumento a dismisura del precariato, progressiva riduzione dei finanziamenti, legge Moratti, ecc.).
AGENZIA PER LA VALUTAZIONE
Nonostante la richiesta delle Organizzazioni universitarie di non inserire tale questione nello strumento legislativo più blindato (la Finanziaria), Mussi ha previsto la costituzione dell'”Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR)” nel Decreto Legge che l’accompagna. Di buono c’è che l’Agenzia (salvo eventuali ‘forzature’ in sede di decreto delegato) non avrà i compiti e i poteri previsti dal disegno di legge dei DS. Rimane però l’uso (ancora una volta) di uno strumento legislativo improprio, peraltro in un contesto che fa assumere all’Agenzia il sapore della beffa: si istituisce uno strumento di
valutazione dell’Università prevedendo contestualmente norme destinate a
completarne la demolizione.
FINANZIAMENTO DELL’UNIVERSITA’
Il Fondo di finanziamento ordinario è stato aumentato dello 0,95% (sic!),
ferme restando le decurtazioni già decise con il decreto Bersani-Visco.
NUOVE ASSUNZIONI
E’ stato reintrodotto il blocco delle assunzioni per tutto il 2007 (comma
3 dell’art. 70 del Disegno di Legge).
NUOVO RECLUTAMENTO
Pochi soldi per pochi posti di ricercatori ‘ministeriali’ per i quali (e solo per loro) si cambierebbero le regole concorsuali (commi 5 e 6 dell’art. 70). Regole per le quali si prevede ‘solo’ l'”assunzione di ricercatori mediante attribuzione dell’idoneità scientifica nazionale”. Si tratterebbe della delega più in bianco che verrebbe assegnata ad un Governo in materia di concorsi universitari. Con questa norma, peraltro, si introdurrebbe un canale di reclutamento a ricercatore diverso da quello che continuerebbe ad applicarsi per i posti banditi dagli Atenei, producendo così una assurdità accademico-legislativa di dubbia costituzionalità. Nell’incontro lo stesso Ministro ha condiviso tale preoccupazione. Ma allora perché non ritirare una norma che peraltro non toglierebbe l’ultima parola ai poteri locali sul ‘nuovo’ reclutamento straordinario?
RIDUZIONE DELLA RETRIBUZIONE DEI DOCENTI
Il ministro Mussi aveva più volte affermato sia che i docenti universitari
italiani sono tra i meno pagati d’Europa, sia che occorreva aumentare la
retribuzione dei docenti più giovani. ‘Quindi’ ecco un provvedimento che riduce la retribuzione di tutti i docenti, penalizzando particolarmente i più giovani. Ciò è quanto si otterrebbe con il dimezzamento degli scatti biennali dei docenti universitari (comma 1 dell’art. 64). Così facendo, tra l’altro, non
si tiene conto che la carriera media dei docenti, a differenza delle altre,
prevede, dopo il concorso a ricercatore, l’avanzamento attraverso due
ulteriori concorsi (di associato e di ordinario), superati i quali si rifà
un periodo di straordinariato e si ‘ricomincia’ sul piano retributivo. Non
si tiene anche conto dell’aumentato carico di lavoro derivante dalla imposizione della riforma, a costo zero, della didattica (il “3 + 2”). Insomma, un provvedimento ingiusto con il quale si punisce una categoria che da anni chiede una vera riforma per dare efficienza e democrazia all’Università statale, anziché smantellarla a vantaggio di ristretti ed ‘eccellenti’ gruppi di potere.
UN CONTENUTO POSITIVO
Va apprezzato il tentativo di contenere la proliferazione delle sedi universitarie (dell’art. 71).
CHE FARE?
Occorre opporsi in tempo a quest’ulteriore attacco all’Università. Per questo bisogna mobilitarsi riunendosi nelle Assemblee di Facoltà e di Ateneo e decidendo forme dure di protesta, per arrivare, se necessario, a iniziative nazionali. E’ inoltre importante che anche gli Organi accademici (Consigli di Facoltà, Senati Accademici, ecc.) si pronuncino contro i contenuti di una
Finanziaria che porterebbe alla paralisi delle attività didattiche e di
ricerca nell’Università. Occorre imporre una svolta politica che realmente porti ad assumere l’Alta Formazione e la Ricerca come attività centrali per lo sviluppo culturale ed economico del nostro Paese. Occorre costringere il Ministro e il Governo a ‘staccarsi’ dalla lobby trasversale accademico-confindustriale che fino ad ora ha ‘diretto’ il loro operato.
4 ottobre 2006
Nota 1. Per leggere il documento dell’ANDU “Mussi sull’Università” del 25.9.06:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php
oppure
http://www.orizzontescuola.it/article11989.html
Nota 2. I testi del disegno di legge C 1746 e del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262, sono reperibili in vari siti tra i quali www.ilsole24ore.com.
COMUNICATO UNITARIO SULL’INCONTRO CON IL MINISTRO MUSSI
ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UDU, UILPA-UR
Roma, 3 ottobre 2006
Nell’incontro odierno con le Organizzazioni sindacali e le Associazioni universitarie il Ministro ha esposto le norme della legge finanziaria concernenti l’Università e la Ricerca, soffermandosi sull’istituzione dell’Agenzia per la valutazione delle sole strutture universitarie che è stata introdotta con decreto legge e a cui seguiranno i decreti attuativi. Le Organizzazioni hanno apprezzato l’impegno del Ministro a presentare immediatamente un d.d.l. condiviso per l’istituzione della terza fascia docente. Le Organizzazioni hanno ribadito la necessità e l’urgenza del monitoraggio della riforma dell’ordinamento didattico (3+2). Le Organizzazioni hanno lamentato la pesante carenza delle risorse
prevista dalla finanziaria per l’Università e la Ricerca, chiedendo l’impegno del Governo per una sensibile correzione in sede parlamentare, in primo luogo a sostegno di un piano straordinario pluriennale per il reclutamento in ruolo di giovani ricercatori. Le Organizzazioni, infine, hanno manifestato una totale opposizione al taglio generalizzato degli scatti biennali delle retribuzioni finalizzato
alla mera riduzione della spesa. Il Ministro ha annunciato la prossima emanazione, in quanto obbligo di legge, del DPCM sull’aumento ISTAT delle retribuzioni dei docenti. Il Ministro si è impegnato a continuare il confronto con le
Organizzazioni universitarie sia durante l’iter parlamentare della legge finanziaria che sui successivi provvedimenti riguardanti l’Università e, in particolare, sui decreti attuativi dell’Agenzia di valutazione. Le Organizzazioni confermano lo stato di agitazione già proclamato.