DDL: “assalto alla diligenza”

L’articolo sul Sole 24-ore del 13 aprile 2010 segue il recente intervento del Presidente della Confindustria che ha difeso ad oltranza il DDL governativo sull’Università. E’ un articolo ‘inquietante’ perche’ mostra che l’interesse della Confindustria a ‘cogestire’ gli Atenei è grande e ‘spregiudicato’: un vero e proprio “assalto alla diligenza”, per ripetere l’espressione usata dall’articolista contro gli emendamenti che toccherebbero il “nodo nevralgico dell’autonomia degli atenei”. In sostanza, questi emendamenti vieterebbero “la nomina di membri esterni nei consigli d’amministrazione, così limitando l’agognata apertura dell’accademia ai saperi ‘altri’, a partire da quelli d’impresa.” Certo ci vuole molta sfrontatezza per portare a modello la “cultura” dell’impresa italiana! Quel che è certo è che la Confindustria “agogna” intensamente di mettere le mani sugli Atenei e conta sull’accondiscendenza del Parlamento e della CRUI.

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Graziano
Graziano
14 anni fa

Le Organizzazioni universitarie denunziano il DDL governativo sull’Università , l’intenzione di scardinare il Sistema nazionale dell’Università pubblica, concentrando le scarse risorse in pochi Atenei ritenuti ‘eccellenti’ e ridimensionando il ruolo di tutti gli altri codesto è il disegno.

A livello nazionale, si accentua l’attacco all’autonomia universitaria con l’attribuzione del potere di valutare l’attività del singolo docente ad una Agenzia nominata dal Ministro. A livello locale, si aumenta ulteriormente di fatto il potere del Rettore e del Consiglio di Amministrazione trasferendo la “competenza disciplinare” dal CUN a “collegi di disciplina” di Ateneo.

Inoltre si aumenta la differenza tra gli ordinari e gli altri.., nell’ambito di un modello che sarà sempre più costituito da pochi docenti di ruolo e da una ‘base’ amplissima di precari, in presenza di funzioni di docenza svolte e non riconosciute.

Il DDL modifica la natura stessa dell’Università sottraendole il ruolo di sede principale della Ricerca: non è un caso che non si affrontino la questione dei ricercatori e quella dell’accesso delle nuove generazioni.

E’ oramai più che evidente che si vuole demolire definitivamente l’Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità e aperta a tutti.
per far sentire la nostra voce a coloro che non vogliono ascoltare
– Lo stato di agitazione permanente,
– azioni legali di incostituzionalità alla legge da parte di tutte le sedi univesitarie statali.

Carlo
Carlo
14 anni fa

LA COSTITUZIONE: “SENZA ONERI PER LO STATO”
di Carlo Nervi dell’Università di Torino

Scusate, ma l’articolo 33 della costituzione è ancora operativo?
Esso cita:
“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”

L’ultimo punto mi pare largamente non rispettato, e si continua sempre nella stessa direzione.