La Camera ha approvato il 16 marzo 2005 la norma che riduce ad uno solo gli attuali due idonei nei concorsi a ordinario e ad associato. La norma è stata introdotta con un emendamento al decreto-legge ‘omnibus’ che contiene, tra molte altre questioni, la riduzione ad un anno del periodo di conferma dei ricercatori e lo spostamento di risorse dalle Università statali a quelle private. L’emendamento (nota 1) è stato approvato con 385 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti, dopo un singolare intervento a favore da parte dell’on. Bimbi della Margherita (nota 2). Insomma, quasi tutti d’accordo su una norma che era stata inserita dai professori-senatori DS, nel primo disegno di legge da loro presentato in questa legislatura (nota 3). La stessa norma è negli emendamenti DS presentati recentissimamente al disegno di legge governativo sullo stato giuridico dei docenti universitari (nota 4). E la stessa norma era stata richiesta dal Comitato di presidenza della CRUI con il documento presentato all’Assemblea dei Rettori del 20 gennaio 2005.
In quel documento si sollecitava, di fatto, un decreto-legge (nota 5). Questa norma NON è, invece, mai stata chiesta da nessun Collegio dei Presidi, da nessun Senato Accademico, da nessun Consiglio di Facoltà o di Dipartimento, da nessuna Assemblea di Docenti e da nessuna Organizzazione della Docenza. Il mondo universitario ha nettamente criticato l’uso improprio del decreto-legge per introdurre modifiche allo stato giuridico, a proposito della riduzione del periodo di conferma dei ricercatori. Ora, nello stesso decreto-legge, si è aggiunta la nuova modifica sui concorsi. Tutto questo mentre è ancora in discussione un disegno di legge governativo che tratta le stesse questioni. La riduzione del numero di idonei, senza una contestuale modifica degli attuali meccanismi concorsuali che dovrebbe distinguere nettamente tra reclutamento (per concorso) e avanzamento (per idoneità a numero aperto) nella carriera docente, è voluta da una parte ristretta ma potente dell’accademia per conservare, ad ogni costo e con tutti i mezzi, il mercato dei finti concorsi, che sempre più sono strumento di cooptazione personale. Grave il merito, gravemente improprio lo strumento legislativo, grave il contesto, gravissima la trasversalità che ancora una volta si manifesta nel Parlamento per soddisfare l’accademia che conta.
19 marzo 2005
Nota 1. Testo dell’emendamento approvato il 16.3.05 dall’Assemblea della Camera con 385 voti a favore, 6 contrari e 3 astenuti:
“Aggiungere, in fine, il seguente comma: 2-bis. In attesa del riordino delle procedure di reclutamento dei professori universitari, per le procedure di valutazione comparativa relative alla copertura di posti di professore ordinario e associato, di cui alla legge 3 luglio 1998, n. 210, bandite successivamente alla data del 15 maggio 2005, la proposta della commissione giudicatrice è limitata ad un solo idoneo per ogni posto bandito, individuato nel candidato giudicato più meritevole.
1. 13. (Testo modificato nel corso della seduta) Palmieri.”
Nota 2.Dal resoconto stenografico della seduta del 16.3.05 dell’Aula della Camera:
“FRANCA BIMBI. Noi voteremo a favore di questo emendamento, così come riformulato, in quanto almeno abbiamo ottenuto – di questo la maggioranza ci deve dare atto – di aver spostato la data di un mese (dal 15 aprile al 15 maggio) affinché le procedure di valutazione comparativa nelle università si possano ancora bandire. Prendiamo atto che il Governo, dopo aver cercato di prevedere uno stop
indebito dal punto di vista giuridico, al di là del contenuto, accettando l’emendamento Palmieri dà la possibilità di riaprire le tornate concorsuali.”
Nota 3. Disegno di legge n. 604 presentato dai Senatori DS il 3 agosto
2001, in:
http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp?leg=14&id= 00008571&tipodoc=Ddlpres&modo=PRODUZIONE
Nota 4. V. documento dell’ANDU “DDL. Con chi stanno i DS?”, in:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 14 marzo 2005
Nota 5. Dal documento dell’ANDU “DDL CRUI(?)-MORATTI” del 27.1.05:
“Il Comitato di Presidenza, contrariamente a quanto sostenuto in precedenti documenti della CRUI, rinuncia alla richiesta di distinguere tra reclutamento e avanzamento di carriera e accetta i meccanismi concorsuali previsti nel DDL, che, lungi dal superare le logiche localistiche degli attuali concorsi (è la Facoltà a mantenere il potere della ‘chiamata’), restituisce parziale potere (di veto) ai gruppi dominanti a livello nazionale nei vari settori disciplinari. Chiarendo meglio la natura delle proprie posizioni, il Comitato di Presidenza della CRUI richiede con forza che comunque si riducano subito (in pratica si chiede un decreto legge) ad uno solo i due idonei ora consentiti negli attuali concorsi.”