IL 23 APRILE SCIOPERO IN TUTTE LE UNIVERSITA’ E MANIFESTAZIONE NAZIONALE CON CORTEO A ROMA
La giornata nazionale del 23 aprile di mobilitazione del mondo dell’Università e della Ricerca costituisce un momento centrale della grande protesta che da mesi vede impegnati insieme docenti, precari e studenti dell’Università contro il disegno di legge-delega governativo con il quale si vuole completare l’opera di smantellamento dell’Università statale portata avanti da anni da una potente lobby accademico-politica.
Con il DDL si punta ad aumentare notevolmente il numero dei precari (già
oggi oltre 50.000 – tra ordinari, associati e ricercatori – a fronte di circa 57.00 docenti in ruolo), aumentando in maniera intollerabile il periodo di incertezza (fino a 10 anni dopo i tre anni di dottorato).
Il DDL prevede anche l’emarginazione ulteriore degli attuali ricercatori (oltre 21.000) per i quali si prevede la messa ad esaurimento, anziché la trasformazione del loro ruolo in terza fascia di professore. E questo nonostante i ricercatori svolgano da anni piena attività di docenza tenendo oltre il 40% dei corsi: se essi si rifiutassero di svolgere questo compito, peraltro non istituzionale, si bloccherebbero tutti i corsi di laurea!
Il progetto per il controllo privatistico delle Università da parte di un gruppo di “baroni di stato” prevede anche la riduzione drastica della democrazia e dell’autonomia del sistema nazionale delle Università e dei singoli Atenei.
E’ infatti pronto un disegno di legge ministeriale che toglie definitivamente al Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ogni ruolo di rappresentanza democratica del mondo universitario, lasciando campo libero alla Conferenza dei rettori (CRUI).
Ed è in avanzata fase di elaborazione un progetto che vuole assegnare poteri enormi ai Rettori nella gestione degli Atenei.
Con questi provvedimenti si avrebbe il pieno controllo, nazionale e locale,
dell’alta formazione e della ricerca statale da parte di un ristretto gruppo accademico che da sempre controlla trasversalmente il Parlamento e gestisce, di fatto o direttamente, il Ministero.
La giornata nazionale del 23 vuole essere una risposta forte per ottenere il “dissequestro” dell’Università da troppo tempo “occupata” da un gruppo di potere accademico che pensa soltanto ad accrescere i propri privilegi, a discapito dell’Università, degli Studenti e del Paese.
Nunzio Miraglia – coordinatore nazionale dell’ANDU