1. IN ALTERNATIVA AL DDL DE MAIO-MORATTI
In alternativa agli obiettivi e ai contenuti del disegno di legge-delega De Maio-Moratti (che deve essere ritirato!), l’ANDU chiede:
1. la trasformazione in terza fascia di professore dell’attuale ruolo dei ricercatori, i quali svolgono per legge da anni attività di piena docenza;
2. l’accesso ai fondi di ricerca e l’indennità di tempo pieno per i professori di terza fascia non confermati;
3. il bando immediato, su nuovi specifici e aggiuntivi fondi statali, di 5000 posti di professore di terza fascia, per cominciare ad assicurare il ricambio generazionale in vista del dimezzamento del numero degli attuali docenti nei prossimi 8 anni;
4. la cancellazione dell’attuale giungla di figure precarie, contenendo la durata del pre-ruolo in non più di sei anni comprensivi del dottorato;
5. l’introduzione di concorsi nazionali per l’ingresso nella docenza e di giudizi di idoneità nazionali a numero aperto per il passaggio da una fascia all’altra, con immediato e completo riconoscimento della nuova
qualifica in caso di giudizio positivo (senza, quindi, l’ulteriore “chiamata” da parte della facoltà nella quale si stanno già svolgendo didattica e ricerca). Le commissioni per i concorsi di ingresso e per i giudizi di idoneità per il passaggio devono essere composte da soli ordinari tutti sorteggiati;
6. il mantenimento della distinzione tra tempo pieno e tempo definito, escludendo per legge i docenti a tempo definito da tutte le cariche accademiche e dalle commissioni giudicatrici;
7. l’eliminazione del blocco delle assunzioni, contrario all’autonomia sancita dalla Costituzione.
====================
2. LA CRUI CHE NON C’E’
Da anni l’ANDU denuncia il fatto che la CRUI si è appropriata del ruolo di rappresentanza del sistema nazionale, che non le spetta e che non è strutturalmente in grado di svolgere. Infatti nessun Rettore è stato eletto per svolgere tale compito. L’azione che la CRUI può svolgere nei confronti del Governo è quella di chiedere fondi per gli Atenei e proporre criteri per la loro distribuzione. Quando invece si tratta di affrontare problemi più generali, la CRUI è “costretta” ad approvare (sempre all’unanimità, naturalmente!) documenti che dicono una cosa e il suo contrario. E’ stato questo il caso del documento del 29.1.04 dove la CRUI è contemporaneamente contro l’esaurimento dei ricercatori e a favore dell’esaurimento dei ricercatori ed è contemporaneamente contro il precariato e a favore del precariato, e così via. Di chiaro in quel documento c’e’ “solo” il fatto che la CRUI ha abbandonato l’iniziale richiesta di ritiro del provvedimento governativo e ha smesso di criticare il ricorso allo strumento della legge-delega. Le prese di posizione pubbliche di singoli Rettori mostrano che tra i Rettori stessi esistono opinioni antitetiche sul DDL governativo. Naturalmente è legittimo, e può anche essere utile, che la CRUI prenda una posizione (e non due in una, cioè nessuna!) sul DDL governativo, così come fanno i Collegi dei Presidi, i Senati Accademici, i Consigli di Facoltà, ecc. Quello che non è né legittimo né utile è che la CRUI pretenda di rappresentare il sistema nazionale delle Università e si segga ai tavoli “tecnici” con il Ministro.
=====================
3. CONTRO IL PRECARIATO DI DESTRA E DI CENTRO-SINISTRA
I Responsabili dei partiti del Centro-sinistra hanno dichiarato di condividere la richiesta principale del movimento di tutte le categorie universitarie: no ad un precariato di lunga durata prima dell’ingresso nel
ruolo della docenza. Infatti il DDL De Maio-Moratti prevede “contratti a termine per ricerca e didattica integrativa” di durata fino a dieci anni (punto i dell’art. 1 del ddl governativo). Ma gli stessi Responsabili non hanno finora chiesto il ritiro del DDL 1416, presentato in questa legislatura da Senatori del Centro-sinistra, che continua a prevedere “assegni di ricerca e di insegnamento” di durata fino
a otto anni (art. 7 del ddl 1416 – Testo in http://www.senato.it/bgt/ ShowDoc.asp? leg=14&id=00024405&tipodoc= Ddlpres&modo
=PRODUZIONE). Nello stesso DDL 1416 è prevista non la trasformazione del ruolo dei ricercatori nella terza fascia di professore, ma il passaggio in essa degli attuali ricercatori attraverso un giudizio di idoneità (comma 6 art. 15 del ddl), al fine di consentire, soprattutto ad alcune Facoltà di
Giurisprudenza, di non fare entrare i “loro” ricercatori nei “loro” Consigli di facoltà .
Tra i Senatori presentatori del DDL vi è anche Villone, senatore DS,
professore di Giuriprudenza, che nella passata legislatura ha condotto, dalla sua carica di Presidente della
Commissione Affari costituzionali, una “guerra santa” contro la trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore.
Si invitato tutti i fautori del reclutamento precario a leggere il
“Confronto carriere universitarie negli USA ed in Europa” in
http://scienzaviva.wnet.it/osservatorioricerca/ documenti_files/SchedaUniversitaBrambilla.htm.