Contro l’approvazione di un provvedimento-ponte che finalmente riconosca pienamente la funzione docente svolto dai ricercatori, trasformandone il ruolo nella terza fascia dei professori, convergono diverse forze
accademico-sindacali. Sul piano accademico sono quegli stessi gruppi, soprattutto a Giurisprudenza, che si sono mossi, dentro e fuori il Parlamento, per bloccare l’approvazione della legge sulla terza fascia nella scorsa legislatura. Sul piano sindacale sono coloro che ritengono che risolvendo prima la questione dei ricercatori non si risolverà dopo quella dello stato giuridico dell’intera docenza e, in particolare, degli associati. Si tratta di una posizione tanto cinica quanto miope: il passato, e la facile previsione del futuro, mostra che solo risolvendo prima la questione dei ricercatori si potrà avere una qualche possibilità di vedere approvato in questa legislatura un provvedimento sull’intera docenza. Nel condividere le posizioni espresse nella Commissione Cultura dagli onn. Napoli (AN), Santulli (FI) e Volpini (Margherita), l’ANDU esprime grave
preoccupazione per i dubbi procedurali espressi dall’on. Martella (DS). Ricordiamo che l’ANDU ha proposto un proprio disegno di legge per l’istituzione della terza fascia (v. “Proposta di Disegno di legge per
l’Istituzione della terza fascia di professore universitario” in http://www.bur.it/sez_2a_2.htm Mercoledì 15/01) i cui contenuti non sono molto lontani da quelli dei disegni di legge presentati dagli onn. Carrara
(AN), De Simone (RC) e Napoli (AN). Nettamente contro il disegno di legge presentato dall’on. Grigraffini (DS) l’ANDU si è già espressa (v. documento “Una legge contro i ricercatori e contro l’università” in http://www.bur.it/sez_2a_2.htm martedì 07/01). Lestesse critiche vanno sostanzialmente estese al disegno di legge dell’on. Ranieli (UDC).
VII Commissione – Resoconto di mercoledì 18 giugno 2003 – SEDE REFERENTE
Mercoledì 18 giugno 2003. – Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO.
– Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Nicola Bono e per l’istruzione, l’università e la ricerca Stefano Caldoro.
Istituzione della terza fascia dei professori universitari e altre disposizioni in materia di ordinamento universitario.
C. 1363 Angela Napoli, C. 1751 Angela Napoli, C. 2018 Ranieli, C. 2469 Titti De Simone, C. 3022 Grignaffini e C. 3277 Carrara. (Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 giugno 2003.
Mario PEPE (FI) preannuncia che i gruppi di Forza Italia e dell’UDC intendono proporre la calendarizzazione della proposta di legge C. 1979,che reca per prima la propria firma, che riguarda l’intera tematica della
docenza universitaria.Ricorda che è trascorso un anno da quando venne sospeso l’esame del suddetto provvedimento, in attesa della presentazione di un disegno di legge del Governo in materia. Ritiene che il Parlamento non possa essere espropriato delle proprie competenze e che non sia più possibile
procrastinare l’esame di provvedimenti come quello richiamato, che sono particolarmente attesi dal mondo universitario.
Angela NAPOLI (AN) ricorda che il suo gruppo fu il primo a presentare una proposta di legge in materia, poiché riteneva opportuno procedere con urgenza alla revisione dello stato giuridico dei docenti universitari. Pur condividendo l’esigenza di una revisione complessiva dello stato giuridico
dei docenti, ritiene che la questione della terza fascia dovrebbe
riguardare tutti i docenti universitari. Dichiara quindi di condividere le osservazioni critiche formulate dal
deputato Pepe sul comportamento del Governo in questa materia, sottolineando peraltro il fatto che al mondo universitario siano stati comunque anticipati i contenuti della proposta governativa. Alla luce di
tali considerazioni, sottolinea l’esigenza di proseguire l’esame dei provvedimenti in titolo.
Andrea MARTELLA (DS-U), nel condividere i rilievi critici espressi sui ritardi accumulati nell’esame di quei provvedimenti a causa delle inadempienze del Governo in materia, sottolinea il fatto che sulla
questione relativa all’università si continua a procedere nella totale assenza di un progetto complessivo e attraverso l’approvazione di provvedimenti eterogenei e frammentari. Nel denunciare il grave disagio nel quale versa il mondo universitario, sottolinea l’esigenza di pervenire urgentemente alla approvazione di un
provvedimento sulla terza fascia della docenza universitaria, che potrebbe rendere più serena la discussione sulla complessiva riforma in materia. In conclusione, sottolinea quindi l’esigenza di completare l’iter legislativodei provvedimenti in titolo.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) condivide l’esigenza di proseguire l’iter legislativo dei provvedimenti richiamati, per le seguenti ragioni: in primo luogo, perché il Governo non si sta attivando nella predisposizione di un disegno di legge in materia e l’inizio della discussione dei provvedimenti
in titolo potrebbe rappresentare uno stimolo per lo steso Governo; in secondo luogo, perché risulta che la proposta del Governo in materia dovrebbe prevedere l’eliminazione del ruolo dei professori di terza fascia,
mentre quello dei ricercatori avrebbe un carattere transitorio. Esprime la propria contrarietà a tali proposte poiché ritiene importante dare stabilità alla terza fascia dei docenti e perché, altrimenti, si creerebbe una nuova categoria di precari di lungo periodo. Per queste ragioni, ribadisce l’opportunità di proseguire l’esame di quei provvedimenti, anche perché, nonostante l’aumento dei carichi didattici dei docenti universitari a seguito dell’approvazione della riforma universitaria, non è stato previsto alcun riconoscimento a favore dei suddetti docenti. In conclusione, si chiede quali possano essere le ragioni che spingono il
Governo a bistrattare in tal modo i docenti universitari.
Paolo SANTULLI (FI), relatore, dichiara di apprezzare l’unanime riconoscimento della necessità di una revisione organica della docenza universitaria. Nel sottolineare l’esigenza di un monitoraggio relativo al funzionamento del decreto ministeriale n. 509 del 1999, recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei, sollecita una revisione complessiva dell’intera materia.
Ferdinando ADORNATO, presidente, a suo avviso, la procedura preferibile da seguire sarebbe quella di abbinare tutte le proposte di legge relative allo stato giuridico dei docenti universitari, ivi comprese la proposta di legge Mario Pepe ed altri C. 1979 e quelle sulla terza fascia, che sono state
avviate in applicazione delle norme regolamentari che prevedono l’esame di una quota di provvedimenti riservati ai gruppi di opposizione.
Andrea MARTELLA (DS-U) si riserva di fornire in un secondo momento una risposta definitiva, a nome del suo gruppo, sulla procedura da seguire nel caso di specie. Ritiene tuttavia che si potrebbe prevedere l’abbinamento della proposta di legge del deputato Mario Pepe al provvedimento che il
Governo presenterà in materia. In conclusione, riterrebbe in linea di massima preferibile proseguire l’esame dei provvedimenti in titolo.
Angela NAPOLI (AN) paventa il rischio che vengano inseriti nelle proposte di legge in titolo argomenti già affrontati in provvedimenti di carattere più generale.
Paolo SANTULLI (FI), relatore, nel sottolineare l’esigenza di fornire una rapida risposta ai ricercatori, osserva che, qualora venisse ripresa la discussione della proposta di legge del deputato Pepe, si correrebbe il
rischio di ritardare ulteriormente la risoluzione delle problematiche in discussione. Dichiara pertanto di non condividere l’ipotesi di esaminare,congiuntamente alle proposte di legge in titolo, il provvedimento a firma del deputato Pepe.
Ferdinando ADORNATO, presidente, nel rilevare la contraddittorietà di alcuni degli interventi svolti nella seduta odierna, ribadisce che, a suo avviso, la procedura preferibile da seguire sarebbe quella di abbinare
tutte le proposte di legge relative allo stato giuridico dei docenti universitari, ivi comprese quella del deputato Mario Pepe e quelle sulla terza fascia, l’esame delle quali è stato avviato in applicazione delle norme regolamentari che prevedono la discussione di una quota di provvedimenti riservati ai gruppi di opposizione.
In attesa di conoscere una valutazione definitiva da parte del gruppo dei Democratici di sinistra, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.