Paolo Bertinetti, preside della Facoltà di Lingue di Torino, nel suo intervento sul DDL governativo, la posizione dei Rettori e del PD (comparso sul Fatto Quotidiano del 4 febbraio 2010) tra l’altro scrive: “Qualche settimana fa, Ignazio Marino ha dichiarato che l’opposizione non dovrebbe discutere questo o quell’aspetto del disegno di legge, ma contrastarlo in blocco. Le controproposte e, peggio ancora, le coincidenze con vari articoli del disegno di legge, sono l’alibi che il Pd rischia di offrire a un progetto indifendibile di stravolgimento dell’Università. I deputati dell’opposizione dovrebbero sfruttare tutti gli strumenti offerti dai regolamenti, in Commissione, in aula, in Transatlantico per impedire che esso vada in porto. In un recente intervento sulla riforma della Costituzione, Gustavo Zagrebelsky ricordava che l’uomo politico degno di questo nome conosce bene il conflitto tra l’imperativo di evitare l’isolamento e quello di difendere principi irrinunciabili. Ma questa alternativa non si pone quando è in gioco l’essenza stessa di ciò che si deve difendere: perché in tal caso la buona convenienza appare come cattiva connivenza.”
Paolo Bertinetti, come altri, è estremamente preoccupato del ruolo che il PD sta avendo rispetto al DDL governativo sull’Università. Il fatto è, lo ripetiamo ancora una volta, che il PD ha presentato un suo DDL prima del Governo e che il DDL del PD è in ‘sintonia’ con quello governativo ed entrambi ‘rispondono’ ai voleri della Confindustria che ha l’obiettivo di completare l’opera di demolizione dell’Università statale, democratica, di massa e di qualità. Un’opera trasversalmente condotta da oltre un decennio: finta autonomia finanziaria, finta autonomia statutaria, controriforma del CUN, finti concorsi locali, finta e devastante autonomia didattica, aumento a dismisura del precariato, blocco dei concorsi e continuo taglio dei finanziamenti. Chi ritiene che il PD ‘sbagli’ forse dovrebbe chiedere al PD stesso il “ritiro di tale proposta (il suo DDL ndr) e l’avvio di un vero e approfondito dialogo con il mondo universitario per elaborare le necessarie riforme”, come ha suggerito Alessandra Ciattini.
IN GERMANIA STUDENTI CONTRO IL “3+2”
da Rita Calabrese dell’Università di Palermo
Notizie dalla Germania dove mi trovo per un soggiorno di studio: forse i giornali italiani non hanno dato spazio alla notizia che all´inizio del semestre invernale si sono svolte in tutta la Germania manifestazioni di studenti contro la struttura del sistema 3+2 e con la richiesta di corsi piu´seri e approfonditi e maggiori finanziamenti per le universita´. Alla Freie Universität di Berlino continua una sorta di occupazione aperta.