Abolire precariato e numero chiuso – Incontro col PD

= A) Si invita a leggere/rileggere il documento sulla necessità di abolire veramente il precariato (non mantenerlo ‘migliorandolo’!), senza abolire gli attuali precari bandendo 45.000 posti di ruolo.

= B) Sul numero chiuso a medicina ora in discussione nell’Aula del Senato una devastante Legge che va RITIRATA

= C) Da ANDU a GIMBE e da GIMBE all’ANDU per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN)

= D) Incontro con il Gruppo dei Senatori del PD

= E) Conclusioni del Congresso nazionale dell’ANDU

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1. I precari come attrezzi e i nuovi gironi del Ministro

2. Opporsi veramente al precariato con obiettivi complessivi e dettagliati

3. 45.000 posti di professori di ruolo anche per non abolire gli attuali precari

Questo è il titolo e questi sono i punti del documento che si invita a leggere/rileggere anche tenendo conto che la Commissione Cultura del Senato esaminerà presto il Disegno di Legge del Governo sul precariato (DDL n. 1240 “Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca”).

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1. Numero chiuso simil-francese contro tutti

2. Il DDL va ritirato perché introdurrebbe una selezione feroce e inapplicabile

3. L’alternativa al modello simil-francese e ai test

Nella seduta del 16 ottobre 2024 la Commissione Cultura del Senato ha, in sede referente, concluso la trattazione del provvedimento sul numero chiuso a Medicina. Per il testo approvato e trasmesso all’Aula cliccare qui e andare a pag. 7.

L’inizio della discussione del provvedimento nell’Aula del Senato è previsto per il 29 novembre 2024.

Tutti i Gruppi presenti nella Commissione Cultura hanno, fino alla fine, voluto che si applicasse per Medicina il numero chiuso alla francese: libero accesso e sbarramento (numero chiuso) dopo il primo semestre per proseguire nel corso di laurea in Medicina.

Se il provvedimento venisse approvato, si prevede che nell’anno accademico 2025-2026 si possano iscrivere in 70-80 mila per poi proseguire a Medicina in circa 25.000, mentre a circa 45.000 lo si impedirà.

Si tratta di una scelta devastante che programma il massacro di migliaia di giovani dopo sei mesi di pesante impegno di studio delle materie da superare e dopo, per coloro che se lo potranno permette, costosi sostegni privati per lo studio di queste materie e per affrontare il non escluso test finale: l’industria dei test è già pronta per ‘supportare’ anche le materie del primo semestre.

In questa scelta della Commissione c’è un aspetto singolare: essa sta avvenendo senza il consenso della CRUI e delle Organizzazioni professionali, che ‘naturalmente’ vogliono il mantenimento del numero chiuso, ma con uno sbarramento prima dell’accesso all’Università.

Insomma, sembra che ci sia una ‘vecchia’ volontà che incomprensibilmente da molto tempo vuole imporre a ogni costo una dannosa modalità di selezione: già nel 2018 alla Camera si tentò di introdurre il numero chiuso a Medicina (v. il punto 3 del documento del novembre 2018).

Una scelta quella dei Senatori della Commissione Cultura che continua a non tenere in nessun conto le critiche che negli ultimi anni sono state espresse in Francia al loro stesso modello di selezione, sperimentato per oltre 50 anni: «un massacro generazionale»una«macelleria didattica»una«catastrofe»un«calvario»un«inferno»una«fossa dei leoni»una«follia».

Gli stessi Senatori, inoltre, non hanno voluto prendere atto che nessuno degli auditi dalla Commissione si era espresso a favore del modello simil-francese e non hanno preso in nessuna considerazione le puntuali e documentate critiche all’esperienza francese espresse, oltre che dall’ANDU, anche dai Rappresentanti degli studenti e, nella sostanza, dalla Rappresentante dell’Ambasciata francese in Italia (nota).

Nota. Per la posizione dell’ANDU sul numero chiuso v. in particolare l’intervento in Commissione Cultura del Senato nell’audizione del 23 gennaio 2024 (l’intervento dell’ANDU è all’inizio). In quell’occasione l’ANDU  ha anche depositato un proprio documento.

Per le posizioni dei rappresentanti degli studenti v. i loro interventi all’inizio dell’audizione del 30 gennaio 2024 nella Commissione Cultura del Senato. L’intervento dell’Addetta francese a partire dal ‘tempo’ 1:55:16 del video della stessa audizione.

Il Disegno di Legge va ritirato perché il numero chiuso simil-francese sarebbe un annunciato disastro. Infatti:

1.     si costringono di fatto gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie a impegnarsi, se possibile più di quanto finora accaduto, in percorsi di formazione e di orientamento che li distrarranno dagli studi scolastici. Inoltre, di indurrà a spendere per costosi corsi privati di ‘sostegno’ coloro che se lo potranno permettere. Su questo punto si è espresso il dissenso delle opposizioni;

2.     si fanno perdere a circa l’80 % degli iscritti al primo semestre universitario sei mesi di vita, impegnandoli nell’inutile impresa di sostenere entro la fine del semestre le materie previste con il massimo di voti possibile (competizione selvaggia) e con probabili spese per frequentare anche corsi privati di ‘sostegno’. A questi studenti sarà impedito di proseguire nel corso di laurea in Medicina non perché risulteranno non meritevoli, ma perché meno meritevoli degli altri. Gli immensi danni provocati agli studenti espulsi sono gli stessi verificatisi per decenni in Francia (nota);

3.     si rende localistica la selezione che verrà fatta, di fatto, dai singoli atenei attraverso gli esami delle materie previste, con il rischio di arbitrii e favoritismi; localismo che, tra l’altro, darà la stura ai ricorsi;

4.     si manterrà la corsa alle costose (anche costosissime) università private nazionali e straniere, fenomeno che ha avuto l’effetto collaterale del “bosniagate” (v. il punto 2 del documento Numero chiuso della CRUI – Bosniagate);

5.     l’ingresso massiccio tutto di un colpo intaserà le università che non avranno tempo di adeguarsi tempestivamente e, comunque, produrrà un grande spreco di risorse pubbliche;

6.     si continua a pretendere di potere prevedere 10-11 anni prima (tempo per formare un medico) quanti medici saranno necessari al SSN: quali saranno allora i bisogni dei cittadini? Quale sarà la medicina di allora? Quanti saranno i medici che andranno nel privato o all’estero? Etc;

7.     si continua a credere che si possa ‘intercettare’ con test o altra modalità selettiva la “propensione”, l’“attitudine”, la “vocazione”, la “reale motivazione” di un 18-19 enne a diventare un buon medico 11 anni dopo, quando è noto a tutti che questa verifica è possibile solo attraverso l’intero percorso formativo (laurea e specializzazione). La ricerca ‘fantasiosa’ di un qualsiasi strumento di selezione ha prodotto ogni anno una gratuita violenza contro miglia di giovani trattati come cavie;

8.     si nega ai giovani il diritto costituzionale allo studio che è anche diritto a scegliere che cosa studiare.

Nota. Su l’esperienza francese v. il punto1. Al Senato il numero chiuso simil-francese: di male in peggio in questo documento.)

Già quattro anni e mezzo fa l’ANDU ha proposto di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano straordinario che prevedesse l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione (che risulterebbe comunque dannosa e inaffidabile) con il sorteggio, un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, a differenza di quanto accaduto per i vari tipi di test utilizzati per sbarrare l’ingresso a Medicina; ricorsi che aumenterebbero a dismisura con la selezione simil-francese.

E già quattro anni e mezzo fa si era proposto un intervento complessivo per rifondare il Sistema sanitario pubblico (v. qui al punto3).

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Invitiamo a leggere la proposta elaborata oltre 4 anni fa dall’ANDU per rifondare il Servizio Sanitario Nazionale inviata a GIMBE e la risposta di GIMBE. Cliccare qui.

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Il 30 novembre 2024 si è svolto un incontro tra il Gruppo del PD della Commissione Cultura del Senato (Andrea Crisanti, Cecilia D’Elia – capo gruppo, Vincenza Rando, Francesco Verducci) e l’ANDU (Fiammetta Conforto, Mauro Federico, Anna Lorenzini, Nunzio Miraglia, Lucinia Speciale). Un incontro utile che potrebbe costituire l’inizio di un confronto più puntuale, specie sulle due principali questioni discusse: precariato universitario e numero chiuso a Medicina.

Nell’incontro è stata espressa la forte preoccupazione per quanto previsto dall’articolo 11 del DDL n. 1192, che contiene una vera e propria delega in bianco per ‘riformare’ la cosiddetta Legge Gelmini (nota).

Si è anche convenuto sulla necessità di rivedere l’attuale modalità di reclutamento, fonte di «arbitrio e ingiustizia» (Crisanti).

            Contro questa delega si sono espressi la senatrice Cecilia D’Elia e il senatore Andrea Crisanti nella seduta della Commissione Cultura del 30 ottobre 2024.

Per occuparsi di questa generale riforma dell’Università il Ministro ha recentemente costituito un Gruppo di lavoro ministeriale composto anche con chi quella Legge ha ‘scritto’ e poi gestito. V. su Roars La Ministra consegna l’università e la ricerca in ottime mani, le stesse di sempre.

Insomma si sta consumando ora una espropriazione anche formale del Parlamento. Un Parlamento che, per le questioni universitarie, da decenni in realtà è stato espropriato (si è fatto espropriare) da quei poteri accademico-ministeriali-confindustriali che hanno dettato le leggi.

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Il 20 settembre 2024 si è svolto il Congresso nazionale dell’ANDU che ha discusso e confermato le posizioni contenute nel documento Come ricostruire l’Università tutta.

Nel Congresso è stata manifestata la preoccupazione per la legge sulla autonomia differenziata che produrrà, tra l’altro, un’ulteriore frammentazione del Sistema nazionale universitario.

Una emergenza è costituita dalle università telematiche, che stanno abbassano notevolmente il valore delle lauree.

Si è deciso di estendere l’impegno dell’Associazione su altri temi e in altri ambiti, approfondendo, in particolare, le questioni della Scuola (precariato, abilitazione all’insegnamento, etc.) e cercando, in tale direzione, confronti e iniziative comuni.

Si cercherà, inoltre un confronto con quanti sono impegnati nella difesa e nel rilancio della Sanità pubblica.

Infine si prenderanno iniziative negli Atenei per informare e discutere sulle iniziative legislative con le quali si porterebbe a compimento lo smantellamento dell’Università statale: riforma della Legge cosiddetta Gelmini, ulteriore peggioramento del precariato, numero chiuso alla francese, etc.

Si è modificato lo Statuto prevedendo, in particolare, la partecipazione diretta di tutti gli iscritti ai Congressi nazionali.

Si sono eletti i nuovi Organi nazionali (direttivo e collegio dei revisori dei conti).

Per il testo dello Statuto e per la composizione degli Organi nazionali dell’ANDU cliccare qui.

Per iscriversi all’ANDU cliccare qui.

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