Senato. Ancora precariato e finti concorsi locali?

Per leggere il testo del DdL all’esame, in sede deliberante, della Commissione Istruzione del Senato cliccare qui (pagg. 4-10), all’interno del “Fascicolo Iter DDL S. 2285 – Disposizioni in materia di attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca”.

Al sen. Verducci, relatore del DdL, al Ministro e a tutti i Senatori

  1. Perché tanto precariato a ogni costo?
  2. Perché i finti concorsi locali a ogni costo? Perché poi scandalizzarsi per gli “scandali concorsuali”?
  3. Il sen. Verducci e il Ministro possono ancora correggere il DdL

 

  1. Perché tanto precariato a ogni costo?

Perché in Commissione Istruzione si vuole introdurre (art. 2 del DdL) una figura ultra-precaria (borse post-laurea) al servizio personale del singolo barone?

Perché si vuole mantenere (art. 4) una figura precaria e subalterna, che di fatto è quella dell’assegnista di ricerca, invece di introdurre un vero pre-ruolo con piena autonomia e con concreti sbocchi nel ruolo docente?

Perché si è sempre detto di volere eliminare il precariato, mentre oggi, senza alcuna discussione, si vuole approvare un percorso di precariato che può durare fino a 16 anni?

Perché non ascoltare la proposta/appello del Presidente del CNR che chiede che l’immissione in ruolo avvenga a 33 anni (v. nota)?

  1. Perché i finti concorsi locali a ogni costo? Perché poi scandalizzarsi per gli “scandali concorsuali”?

È noto a tutti che basta la presenza in una qualsiasi commissione anche di un solo commissario interno all’Ateneo interessato per rendere locali e finti i concorsi, attivando la cooptazione/arbitrio personale, con i ‘connessi’ fenomeni di localismo e clientelismo.

Alla Camera, per i concorsi di accesso a ricercatore universitario (art. 4), è stata prevista una norma che non assicurerebbe la presenza di un componente interno, quello che serve a fare risultare vincitore il suo allievo per il quale è riuscito a fare bandire il posto.

Una norma peraltro blanda perché non esclude il sorteggio di un membro interno e non estende il sorteggio a tutti i professori; blanda, ma sufficiente a scatenare l’opposizione di quanti basano il loro potere baronale proprio su una sicura e completa cooptazione personale.

Perché Senatori di diverse parti politiche vogliono assicurare la presenza di membri interni nelle commissioni, magari poi scandalizzandosi per gli “scandali concorsuali”?

 

  1. Il sen. Verducci e il Ministro possono ancora correggere il DdL

Sarebbe ancora possibile per il Relatore e per il Ministro presentare emendamenti per correggere il DdL che, se approvato come si prospetta, produrrebbe ancora un massiccio e lungo precariato e manterrebbe la cooptazione personale, con danni immensi per l’Università e la Ricerca, per il Paese e per i diretti interessati.

Per impedire tutto ciò, si invitano il Relatore e il Ministro a presentare gli emendamenti proposti dall’ANDU che si trovano qui.

Nota.

Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR: “a 33 anni ho vinto un posto a tempo indeterminato e poi …”:

“Dobbiamo avere una grossa massa di ricercatori che stiano bene, che stiano socialmente rispettati, che possano contrarre un mutuo e avere una casa, che possano avere una famiglia, possano avere la maternità e altri welfare e quindi per me è estremamente importante oggi uscire dalla logica del precariato, dare una posizione decorosa e socialmente rispettabile. Siccome sono loro che ci porteranno fuori dalla pandemia, fuori dall’impatto climatico e risolveranno, spero, tutti i problemi che affliggono il pianeta in questo momento, cercheranno di affrontarli. Marginalizzarli o rendere la loro vita troppo precaria io non ci ho mai creduto, anche quando in questo Paese, in queste Aule, qualche anno fa c’era chi appunto diceva che tutte le posizioni di ricercatore devono essere a tempo determinato. Io sono sempre stata in favore di contratti stabili e di tranquillità. Personalmente la mia vita è cambiata quando a trentatré anni ho avuto il primo contratto a tempo indeterminato. Ho vinto un concorso e dopo che l’ho vinto io ho lavorato molto di più di prima e meglio di prima, quindi so quanto può rappresentare questo e quindi vi ringrazio per tutto quello che farete in questo senso”. (dall’intervento all’Incontro del 5 ottobre 2021 al Senato).

 

 

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Francesco
Francesco
3 anni fa

A parte le solite chiacchiere sulla importanza della ricerca avete visto qualcosa di concreto a favore della scuola e Università da parte del governo Draghi nell’utilizzo dei fondi del PNRR? Ci siamo dimenticati che l’Italia è l’unico paese europeo dove non esiste un ente autonomo di finanziamento della ricerca e a chi dovrebbero presentare domanda di finanziamento i giovani ricercatori che volessero rendersi autonomi nel proprio percorso di ricerca? A parte la retorica insopportabile sull’importanza della ricerca e sul genio italico, che ancora in questi giorni inonderà tutti i massmedia, la verità è che questo paese tratta i ricercatori e tutti gli addetti all’istruzione di ogni livello peggio di tutti gli impiegati del pubblico impiego per tacere dei dipendenti della regione Sicilia.

Francesco
Francesco
3 anni fa

“Tout se tiens” dicono in Francia. Volendo ricorrere a qualcosa di più letterario si potrebbe ricorrere al detto:”C’è del metodo in questa follia”. Sul precariato la CRUI ha detto qualcosa?

Salvatore Nicosia
3 anni fa

Sono perfettamente d’accordo. E grazie per la citazione delle dichiarazioni “a viva voce” della Prof. Carrozza, che io non conoscevo e che mi piacciono molto: sia per quello che dicono, sia per la spontaneità e la passione con cui lo dicono.
Salvatore