In un suo interessante intervento sul Fatto Quotidiano (“Numero chiuso a Medicina, una soluzione c’è: include soldi e studenti stranieri”), Mariano Turigliatto ha, tra l’altro, scritto: “Facciamo come in Francia: aboliamo il numero chiuso e istituiamo un primo anno libero con esami di sbarramento.”
Successivamente Mariano Turigliatto è stato invitato a leggere due documenti dell’ANDU che contengono una puntuale analisi critica del modello francese (che peraltro la Francia ha già abbandonato per i danni provocati) e una precisa proposta per superare in Italia il numero chiuso. Ecco i due documenti:
“Legge numero chiuso: una decimazione lunga un anno” (cliccare qui) e “Abolizione del numero chiuso: no del Ministro” (cliccare qui)Mariano Turigliatto, con una non comune capacità di modificare la propria opinione, ha così risposto:
Da Turigliatto all’ANDU:
“La necessità di contenere nel numero di battute previsto la trattazione di un tema così complesso (le ragioni della penuria di medici), mi ha obbligato a considerazioni e conclusioni fin troppo tranchant. Come avrete certamente dedotto dal mio post, condividiamo l’analisi delle ragioni che hanno prodotto questo enorme spreco di risorse e questa penuria di medici e infermieri che tanto ha pesato e pesa nella quotidianità della pandemia.
Il richiamo al modello francese, in questo contesto, mi sembrava un’ipotesi migliorativa, non risolutiva, della lotteria attuale. Non ne conoscevo a fondo le criticità – che ho appreso attraverso la vostra segnalazione – e tanto meno le ipotesi di riforma che, a dire il vero, non mi sembrano un’inversione di rotta verso una liberalizzazione dell’accesso all’università che auspichiamo. Forse bisogna ancora fare qualche passo in avanti.
Ho trovato molto interessante (e praticabile perché ragionevolissima) la vostra proposta. Ritengo quindi che si potrebbe:
1. abolire già quest’anno il numero chiuso per le scuole di specializzazione, consentendo a tutti i laureati in medicina di accedere ad esse, aumentando le risorse disponibili per le borse (si potrebbe ipotizzare un raddoppio);
2. aumentare per quest’anno a 20.000 gli ingressi a medicina e, nella successiva fase di transizione (4-5 anni), aumentare, fino all’abolizione del numero chiuso, gli accessi a medicina, selezionando ancora con i famigerati test. Riguardo a questi, andrebbero specificati meglio temi e ambiti a cui debbono attenersi coloro che sono delegati a predisporli, con linee guida maggiormente stringenti dalle quali emergano chiaramente quali sono i pre-requisiti che l’aspirante deve possedere;
3. mettere al lavoro docenti e responsabili dei corsi di laurea, magari dotandoli anche di risorse accettabili, affinché possano ridisegnare i percorsi di studio e moltiplicare secondo necessità i corsi per dare soddisfazione a tutti gli studenti iscritti. L’obiettivo è avere al più presto più medici laureati, più specializzati e garantire il libero accesso all’università a tutti.
Tornerò sul tema molto presto, forte della eco (inattesa) che ha avuto il mio post, magari introducendo un po’ meglio le buone ragioni di chi si batte per la liberalizzazione degli accessi con le comparazioni con i paesi del primo mondo che sto faticosamente ricostruendo. Conto di partire proprio dalla vostra proposta che non conoscevo.
Vi ringrazio davvero tanto per la segnalazione.
Intanto vi mando in allegato un link (qui) assai datato che riprende in modo colorito le argomentazioni e le buone ragioni che condividiamo.
Mariano Turigliatto”
=== Su queste questioni si segnala il recente documento dell’ANDU “Medicina perduta, cosa fare”.
Da docente universitario di medicina, con esperienza pluriennale all’estero, dico che il numero chiuso o programmato ha dato eccezionali effetti positivi per il sistema italiano. Selezione dei migliori giovani italiani, serietà, preparazione degli studenti, scelta ponderata e determinata degli aspiranti medici; inoltre eliminazione totale delle raccomandazioni e degli innegabili e mai eliminabili favoritismi italiani per accedere al corso di laurea in medicina e delle carriere studentesche facilitate dalle raccomandazioni e familiarismi.
Se in questa fase PANDEMICA mancano i medici la causa è solo il difetto di programmazione del NUMERO, non è il principio, direi europeo o mondiale, del numero chiuso/programmato. SEMPLICISSIMA è la correzione variando, aumentando in base a semplici dati previsionali sia il numero che poi soprattutto adattando il numero delle borse di specializzazione.
I MEDICI OGGI MANCANO perché gli specializzandi, sono considerati studenti post.laurea, borsisti NON DIPENDENTI del SSN, non hanno diritti, non hanno ferie e sono pagati metà dei colleghi Tedeschi, francesi e inglesi. Sono sfruttati dal SSN ma non viene riconosciuto loro. MOLTI MEDICI E SPECIALISTI sono andati all’estero per convenienza, l’Europa è un mercato anche dei medici. Ogni individuo giovane deve fare le sue scelte di vita in base alle offerte, tu STATO ITALIANO mi offri poco, e mi fai rischiare MOLTISSIMO dal punto di vista MEDICO LEGALE anche PENALE, e non mi tuteli proprio neanche in era di COVID19 !!?
Allora io vado dalla Merkel, Macron o in Svizzera, Belgio, Inghilterra dove mi pagano meglio, mi valorizzano e dove non devo andare nei tribunali penali: by by ITALIA si vive una volta sola .
In ITALIA ci verrò per feste e vacanze, a fare il MEDICO turista ricco e soprattutto SERENO e TRANQUILLO .
Ma i politici queste cose anche se le sentono, non le capiscono da DECENNI, e manco si fanno consigliare.
OK quindi via ai Medici extracomunitari che ci cureranno quando saremo anziani e sfortunatamente anche malati.
Tutto bene, ma poi ricordiamoci che i medici, una volta specializzati, bisogna assumerli in ruolo. O pensiamo di esportarli, una volta spremuti nel corso della specializzazione?