Appello ai Deputati: Gli studenti non sono cavie

Appello ai Deputati

Gli studenti non sono cavie

     Prima in un’audizione presso la Commissione Cultura della Camera (nota 1) e poi nel documento “Numero chiuso: di male in peggio. Meglio il sorteggio” (nota 2), l’ANDU ha ampiamente spiegato che il modello di selezione francese (sbarramento alla fine del primo anno), e, ancor più, quello ferrarese (sbarramento all’ingresso e anche alla fine del primo semestre) costituirebbero una violenza sui giovani perfino maggiore di quella attualmente esercitata con i test d’ingresso.

     Nonostante ciò, diversi Componenti della Commissione Cultura continuano a pronunciarsi a favore del numero chiuso.

     In particolare, dopo lo svolgimento delle audizioni, il Relatore, ha continuato a riferirsi al modello francese nonostante esso sia risultato un totale fallimento, tanto che in Francia si è ora deciso di abbandonarlo, e nonostante lo stesso Relatore abbia testualmente affermato che <<tre mesi – io mi rendo conto anche dal lato dei ragazzi, degli studenti – sono veramente pochi per capire se una persona è in grado di effettuare un percorso; come penso siano pochi sei mesi, forse non sono sufficienti e bastevoli sei anni>> (nota 3). E quindi?

     La verità è che per mantenere ad ogni costo il numero chiuso ci si ostina a cercare un modo qualsiasi pur di selezionare i ragazzi. Un modo in ogni caso falsamente meritocratico che non considera che i giovani non sono cavie, ma persone alle quali va garantito il costituzionale diritto allo studio e quindi il diritto al libero accesso all’università.

     L’ANDU chiede ai Deputati che si rispetti la dignità dei giovani che hanno voglia di studiare – e questo lo si può fare realmente solo abolendo il numero chiuso -, invece di rispettare interessi corporativi accademico-professionali e, più in generale, la volontà di coloro che da decenni operano per smantellare il sistema nazionale delle università statali. Una demolizione, fatta anche in nome dell’autonomia (finta) degli atenei, che ha l’obiettivo di ridurre a meno di venti gli atenei auto-eccellenti, emarginando o chiudendo tutti gli altri.

     Ed è in questa prospettiva che, in particolare, si colloca la proposta “autonomista” proveniente dall’Università di Ferrara, che prevede di esercitare per proprio conto una doppia selezione.

= Nota 1. Il 16 gennaio 2019 CRUI e ANDU sono state audite dalla Commissione Cultura della Camera. Per il video dell’audizione cliccare quiGli interventi dell’ANDU sono dal minuto 13:00 del video e da 1:01:37

= Nota 2. Per leggere il documento dell’ANDU cliccare qui.

= Nota 3. Per ascoltare quanto detto dal Relatore nell’audizione del 27 febbraio 2019 cliccare qui e andare al minuto 28:26 del video.

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Maria G. Lo Duca
Maria G. Lo Duca
5 anni fa

Mi spiace, ma non sono d’accordo. Lo sbarramento alla fine del primo anno (non dopo 3 mesi, certo) sarebbe una buona soluzione, e gli studenti avrebbero tutto il tempo per dare buona prova di sé.
Cordialmente
Maria G. Lo Duca