LA GRAVE INIZIATIVA DEL PRESIDENTE DELLA CRUI E LA RISPOSTA DELLE ORGANIZZAZIONI UNIVERSITARIE

  1. LA GRAVE INIZIATIVA DEL PRESIDENTE DELLA CRUI E LA RISPOSTA DELLE ORGANIZZAZIONI UNIVERSITARIE

  2. IL RUOLO DELLA CRUI E DEL SUO ATTUALE PRESIDENTE

  3. IL RUOLO DEL MIUR
  4. IN ALTERNATIVA ALLA CRUI: Autonomia del Sistema nazionale degli Atenei

  5. E’ NECESSARIO UN ALTRO CUN

 

1. LA GRAVE INIZIATIVA DEL PRESIDENTE DELLA CRUI E LA RISPOSTA DELLE ORGANIZZAZIONI UNIVERSITARIE

La lettera del Presidente della CRUI con la quale pretende di “convocare” le Organizzazioni dei docenti universitari per discutere della regolamentazione degli scioperi è stata rispedita al mittente da ADI, AIDU, AIPAC, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL Università, CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS Docenti Università, UDU, UIL RUA: la CRUI non ha alcun titolo per “convocare” i docenti, i Rettori non sono “datori di lavoro”, i rapporti della CRUI con il MIUR sono preoccupantemente informali, la Commissione di Garanzia non ha dato alcun incarico alla CRUI, il Presidente della CRUI interferisce gravemente con lo sciopero in corso, la CRUI farebbe bene a confrontarsi con tutte le componenti universitarie sulle questioni veramente urgenti (per leggere il documento unitario cliccare qui).

2. IL RUOLO DELLA CRUI E DEL SUO ATTUALE PRESIDENTE

“Coloro che operano per la demolizione del Sistema nazionale dell’Università statale contano anche sul fatto che manca (non a caso) un organismo elettivo nazionale di rappresentanza che per composizione e poteri possa difenderne l’autonomia dai poteri forti interni ed esterni.

      Ed è invece la CRUI, come essa stessa sostiene, ad agire come “interlocutore primario del Ministro nella individuazione delle scelte strategiche, nonché dei criteri per la valutazione delle performances del sistema, oltre che delle eventuali proposte di nuove normative che riguardano la vita degli Atenei”. E sempre la CRUI si è attribuito “il ruolo di rappresentanza istituzionale e coordinamento del sistema nonché di garanzia e tutela dell’autonomia universitaria.” (dal documento della CRUI del 17.6.04 approvato all’unanimità, naturalmente).

     E per tutelare l’autonomia universitaria la stessa CRUI, “nell’ambito di una consolidata collaborazione” e “per l’attuazione della Riforma Universitaria”, nel novembre 2011 ha stipulato un accordo con la Confindustria. L’accordo è stato sottoscritto da Marco Mancini (allora presidente della CRUI e ora capo del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR), Stefano Paleari (allora segretario della CRUI e poi presidente della stessa CRUI) e Gianfelice Rocca (allora vice-presidente di Confindustria).

     La CRUI ha sempre elaborato, sostenuto e ‘gestito’ tutte quelle norme che hanno portato alla situazione attuale: cancellazione del diritto allo studio ed estensione del numero chiuso, messa a esaurimento del ruolo dei ricercatori ed esplosione del precariato (con espulsione di migliaia di ricercatori), un sistema di reclutamento e avanzamento localistico (cooptazione personale, con fenomeni di nepotismo e clientelismo), la lotteria delle abilitazioni nazionali (assurdi concorsi senza posto e foglia di fico per arbitrii locali), l’ANVUR (organismo ‘inemendabile’ voluto per commissariare la ricerca e la didattica), l’eliminazione della già poca partecipazione democratica alla gestione degli Atenei (poteri immensi ai rettori-padroni assoluti), distribuzione delle poche risorse a vantaggio degli Atenei più forti e a discapito di quelli svantaggiati, insana competizione tra Atenei invece che virtuosa collaborazione.

      A difesa dell’assetto attuale dell’Università si è affrettato a schierarsi Gaetano Manfredi, appena eletto presidente della CRUI, secondo il quale “la <Buona università> c’è già”. “Serve un’opera di manutenzione”. Manfredi, in particolare, ha sostenuto che c’è bisogno di investimenti sul sistema “sennò perdiamo quanto abbiamo conquistato (abbiamo chi?, ndr)”. (da un documento dell’ANDU del febbraio 2016).

3. IL RUOLO DEL MIUR

“Il deplorevole comportamento del MIUR
 Le Organizzazioni universitarie hanno ripetutatamente chiesto un confronto articolato e approfondito con il MIUR per discutere alcuni dei problemi più importanti dell’Università e, in particolare, la drammatica questione dei precari, del pre-ruolo e del reclutamento in ruolo, che va nettamente separato dalla progressione di carriera.
 Per ben tre volte nell’ultimo anno (a luglio scorso, a febbraio e a giugno di quest’anno) il MIUR – rappresentato da Marco Mancini, capo di dipartimento e delegato dal Ministro pro-tempore, e da Daniele Livon, direttore generale del MIUR – si è impegnato ad attivare immediatamente dei Tavoli tecnici tematici (prioritariamente quello sul precariato) e per tre volte non è stato dato seguito agli impegni assunti, senza alcuna spiegazione.
 Un comportamento questo politicamente e istituzionalmente esecrabile, peraltro coerente con il ruolo svolto da anni dal MIUR di complicità nell’attuazione del progetto di demolizione dell’Università, a favore di ristretti gruppi accademico-confindustriali che vogliono gestire in proprio le risorse pubbliche destinate all’alta formazione e alla ricerca.” (dal documento unitario del luglio 2017).

4. IN ALTERNATIVA ALLA CRUI: Autonomia del Sistema nazionale degli Atenei

Per combattere le oligarchie locali e nazionali e per difendere l’autonomia del Sistema nazionale degli Atenei dai poteri forti esterni e interni all’Università occorre smetterla di stare al gioco truccato della competizione tra gli Atenei e della loro finta autonomia: gli atenei devono collaborare nell’interesse del Paese e devono difendere insieme l’autonomia dell’intera Università.

Per questo bisogna cancellare l’attuale figura del rettore padrone-assoluto (e quindi il ruolo della CRUI), prevedendo un Senato accademico eletto e composto democraticamente a cui affidare la gestione dell’Ateneo, escludendo il rettore da questo organismo e dal Consiglio di Amministrazione. A livello nazionale è indispensabile un Organismo di coordinamento degli Atenei, composto ed eletto direttamente da tutte le componenti, e, per i docenti, senza suddivisioni categoriali e settoriali.” (da un documento dell’ANDU dell’ottobre 2016).

5. E’ NECESSARIO UN ALTRO CUN

E’ necessaria “la costituzione di un organismo democratico di autogoverno universitario del Sistema nazionale, al posto dell’attuale CUN che, per compiti e composizione, è stato concepito per dare spazio assoluto alla CRUI, organismo che rappresenta il sistema di potere dei rettori, così come dettato dalla confindustriale “lobby trasparente” TreeLLLe che chiedeva di “assumere la Conferenza dei Rettori (Crui) quale referente per la consultazione, il confronto e la verifica del consenso sulle più rilevanti scelte di governo del sistema: ciò in quanto la Crui è espressione dei responsabili della gestione degli atenei e struttura istituzionalmente autonoma e indipendente (!) rispetto al Ministero.” (da un documento dell’ANDU del giugno 2016).

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riccardo faucci
riccardo faucci
7 anni fa

Forse non ho capito bene, ma qui si propone di eliminare il rettore da un ventilato organismo democratico di rappresentanza universitaria. Ma costui non viene eletto liberamente dal personale dell’università? In che modo si teme che non sia rappresentativo? Siamo ritornati al 68? Altra questione è invece la denuncia del coinvolgimento della confindustria, su cui ho le stesse riserve del documento.
Riccadro Faucci
Ordinario in pensione presso l’università di Pisa