ADI, ADU, ANDU, CIPUR, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CSA-CISAL Università, Federazione UGL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, SUN-Universitas News, UDU, UIL RUA
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“In Italia la carenza strutturale di investimenti sul diritto allo studio insieme all’aumento esponenziale dei corsi a numero chiuso (a volte con scelte illegittime, come recentemente a L’Aquila) impediscono il libero accesso all’Università. Il diritto allo studio in Italia è tra i più carenti dei paesi OCSE (in Italia si investono circa 200 milioni rispetto ai 2 miliardi di Francia e Germania).”
“Le Organizzazioni universitarie hanno sempre ritenuto che sia imprescindibile l’abolizione del numero chiuso per tutti i corsi di laurea, che sia necessario l’avvio di efficaci sistemi di orientamento e tutorato e che si debba immediatamente abbandonare il sistema dei test d’ingresso, una lotteria che ha fatto dipendere il futuro di tanti giovani da prove inaffidabili, le cui regole peraltro sono cambiate continuamente. Un’inutile violenza contro migliaia di ragazzi e le loro famiglie.”
“In questo contesto, l’intenzione più volte espressa dall’attuale Ministro di modificare radicalmente le modalità di accesso ai corsi di laurea potrebbe diventare l’occasione per una riflessione complessiva sul tema del numero chiuso, anche a partire dalla valutazione degli strumenti finora impiegati per realizzarlo.”
“Alla luce di queste intenzioni, le Organizzazioni universitarie chiedono l’apertura immediata di un reale e ampio confronto, anche per rispondere ad alcuni importanti interrogativi che la proposta del Ministro pone.”
“Si ribadisce che qualsiasi cambiamento ipotizzabile sul numero chiuso non possa che passare attraverso un serrato confronto con le Organizzazioni universitarie e della scuola, coinvolgendo soprattutto i rappresentanti delle studentesse e degli studenti. Finora questo non è avvenuto e il Ministero ha operato ascoltando esclusivamente i potentati accademici, con risultati devastanti per i giovani e le loro famiglie. E’ importante che questo confronto coinvolga l’intero Governo e in particolare il Presidente del Consiglio dei Ministri perché è in gioco il futuro di migliaia di giovani, futuro che non può dipendere da incomprensioni o contrasti tra diversi Ministeri.”
E’ facile eliminare il numero chiuso garantendo l’accesso a tutti.
Ma è assai meno facile garantire a tutti gli iscritti una didattica decente: vera attenzione agli studenti da parte di docenti ed esercitatori, dotazioni informatiche e laboratori.
Ragion per cui prima devono arrivare fondi adeguati per la docenza e la didattica e solo dopo si possono liberalizzare gli accessi.