LA CENSURA DEL RETTORE DI MESSINA

giugno 2014

IL RETTORE DI MESSINA CENSURA IL COORDINATORE DELL’ANDU

1. La denuncia delle Organizzazioni nazionali dell’Università

2. Lettera Aperta di 32 docenti di Messina

= 1. La denuncia delle Organizzazioni nazionali dell’Università

Il Rettore dell’Università di Messina ha censurato Mauro Federico, coordinatore dell’ANDU (v. documentazione). Un provvedimento gravissimo contro chi da anni è impegnato in un’attività pubblica, puntuale e argomentata di denuncia e di proposta per una gestione democratica dell’Ateneo.

Le Organizzazioni nazionali dell’Università hanno chiesto al Ministro di annullare il provvedimento e, tra l’altro, sostengono che “è indispensabile e sempre più urgente intervenire legislativamente per introdurre negli Atenei e nel Sistema nazionale universitario una gestione realmente democratica, esercitata da Organi collegiali che, a tutti i livelli, siano espressione di una elezione diretta da parte di tutte le componenti universitarie (v. documento unitario).

= 2. Lettera Aperta di 32 docenti di Messina

Trentadue docenti di Messina hanno diffuso una Lettera Aperta indirizzata al Rettore, al quale si chiede “di annullare il provvedimento disciplinare emesso a carico di Mauro Federico”.  I docenti esprimono, tra l’altro, “il timore che il provvedimento disciplinare adottato nei confronti del Prof Federico più che una nota di biasimo possa configurare una vera e propria censura, oltre che nelle modalità con cui è stato espletato l’atto, trova fondamento nel ruolo attivo che il collega ha sempre ricoperto nell’ambito della comunità accademica messinese: egli è infatti tuttora coordinatore locale di una associazione nazionale di docenti universitari (l’ANDU) ed è stato parte integrante del movimento collettivo contro la legge Gelmini, fino a diventarne espressione e garanzia nella Commissione Statuto del nostro Ateneo. E’ perciò evidente che il provvedimento disciplinare finisce con il colpire, insieme alla voce critica di Mauro Federico, i ruoli di rappresentanza che egli ha svolto e continua a svolgere e gli stessi organismi presso i quali esercita tali ruoli.”

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