BONUS. LA ‘POLITICA’ CONTRO GLI STUDENTI

E questa volta Ichino ha  ragione

       Le Organizzazioni universitarie hanno chiesto al Parlamento di “sospendere per questo anno accademico l’applicazione della norma che ha introdotto il “numero chiuso”” e questo “anche in considerazione dei cambiamenti repentini delle date e delle regole che hanno prodotto ulteriori disagi ai diretti interessati e aumentato i motivi di ricorso”.

       Invece la Camera si è limitata ad ammettere altri circa 2000 studenti, escludendo altre  decine di migliaia di giovani, ai quali si continua a impedire la libera scelta degli studi.

      Insomma, ancora una volta, la cosiddetta politica ascolta e ‘rispetta’ chi vuole esercitare ad ogni costo quella che sempre più risulta un’inutile violenza (v. documento ANDU al punto 5).

      Anche Andrea Ichino sul Corriere della Sera ha criticato il “deprimente balletto del bonus maturità, prima introdotto dal ministro Profumo, poi tolto dal ministro Carrozza e ora reintrodotto per salvare gli esclusi dalle ammissioni all’università. Che conclusione possono trarre i giovani riguardo alla certezza delle regole in questo Paese, soprattutto quelli che magari hanno fatto altre scelte rimanendo così becchi e bastonati rispetto a quelli che hanno aspettato la sanatoria? Sanatoria, tra l’altro, incurante del fatto che il numero chiuso è in funzione delle dotazioni per fare buona didattica. Così (…) il decreto (…) crea ‘corsi universitari’ pollaio in cui troppi studenti dovranno stringersi per far posto agli esclusi”.

       Considerazioni anche queste che avrebbero dovuto/dovrebbero indurre il Governo e il Parlamento all’unica scelta sensata: sospendere il numero chiuso!

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