= 14 giugno 2013
1. TEST SENZA STUDENTI
2. AUDIO INTERVENTI NELLE COMMISSIONI SU DICHIARAZIONI MINISTRO
1. TEST SENZA STUDENTI
a. Il Ministro esclude gli studenti dalla Commissione per i test
b. “Eliminare il numero chiuso” e quindi i test selettivi
c. Le ragioni del Ministro
d. Le contraddizioni del Ministro
e. Intervento ANDU a Baobab (radio 1) su test e legge Gelmini
a. Il Ministro esclude gli studenti dalla Commissione per i test
Si legge nel comunicato MIUR del 12 giugno 2013:
“Il Ministro Carrozza ha deciso di insediare contestualmente (all’emanazione del decreto sul rinvio dei test, ndr) una commissione che, alla luce della prima esperienza applicativa, formuli delle proposte operative, anche con modifiche alla normativa primaria e secondaria, al fine di garantire un sistema di accesso ai corsi a numero programmato equilibrato e che sia in grado di valorizzare le potenzialità dei candidati.”
Della Commissione non fa parte NESSUNO studente, nonostante le Associazioni degli studenti abbiano dimostrato in tutti questi anni – non meno dei Ministri e dei loro consulenti – di avere idee ragionate e ragionevoli, basate sulla conoscenza diretta degli interessi e delle aspettative degli studenti e delle loro famiglie, pur tenendo conto degli interessi generali dell’Università’ e del Paese.
b. “Eliminare il numero chiuso” e quindi i test selettivi
Le Associazioni degli studenti universitari, insieme a quelle dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e dei dottori di ricerca, chiedono da tempo una soluzione semplice, ragionevole e definitiva: “‘l’eliminazione del numero chiuso, uno strumento iniquo di limitazione all’accesso all’Università e che limita la libertà di scelta dello studente nel potere seguire le proprie aspirazioni.” (dal “Documento di approfondimento dell’Appello ‘Per salvare e rilanciare l’università”).
c. Le ragioni del Ministro
Secondo il Ministro il numero chiuso “in Italia è necessario, per due motivi. L’accesso ad alcune professioni va contingentato rispetto ai bisogni del paese: spesso formiamo persone che poi vanno a esercitare all’estero. E il numero chiuso è legato alla disponibilità di attrezzature: non si può aumentare indiscriminatamente il numero degli studenti, ogni ragazzo ha diritto a un insegnamento di qualità.” (intervista su Repubblica del 9.6.13).
Le ragioni del Ministro – sbocchi professionali e qualità dell’insegnamento -, se applicati ‘coerentemente’, dovrebbero portare, come in parte sta già accadendo, all’estensione del numero chiuso a TUTTI i corsi di studio, per assicurare a TUTTI gli studenti sbocchi e qualità degli insegnamenti.
d. Le contraddizioni del Ministro
A parte la pretesa di essere in grado di prevedere-programmare gli sbocchi professionali in Italia (e perché comunque sarebbe grave “esercitare all’estero”?) e a parte la violenza sui giovani da contingentare e ‘intruppare’ d’ufficio da parte di un Ministero che ha sempre esclusivamente ascoltato e rispettato gli interessi della Confindutria e dell’accademia che conta (con in testa la CRUI), che senso ha limitare il numero dei laureati quando è noto a tutti che il numero di quelli italiani (oggi il 20% dei giovani nella fascia di età 30-34 anni) andrebbe invece RADDOPPIATO, se si volesse raggiungere l’obiettivo europeo (40%), o andrebbe comunque fortemente aumentato se si volesse raggiungere l’attuale media europea (32,5%)?
e. Intervento ANDU a Baobab (radio 1) su test e legge Gelmini
Per ascoltare l’intervento ANDU a Baobab (radio 1) l’11 giugno 2013 sui test universitari e sulla legge cosiddetta Gelmini cliccare qui, poi cliccare su “download”. L’intervento dell’ANDU comincia al 38,40 minuti.
Il numero chiuso è giustificato solo nel caso in cui l’Ateneo non è in grado di disporre di strutture e attrezzature adeguate da poter garantire agli studenti un’adeguata preparazione tecnico-professionale. In tutti gli altri casi è solo una restrizione delle libertà personali imposta dall’alto, inaccettabile in un Paese democratico dove si potrà consigliare, anche agevolare, ma non imporre l’indirizzo di studi.
Gianni Porzi