= 27 novembre 2012
1. MONTI: CORPORATIVISMI, PROFUMO, INSEGNANTI, STUDENTI
a. MONTI CONTRO I CORPORATIVISMI ALTRUI
b. PROOFUMO: “IL PIU’ QUALIFICATO RETTORE”
La scelta corporativa di Monti
c. INSEGNANTI CORPORATIVI
d. GIOVANI ANCHE “USATI”
e. GOVERNO SENZA BARONI
2. INCONTRI CON LE FORZE POLITICHE
Incontro con IDV
1. MONTI: CORPORATIVISMI, PROFUMO, INSEGNANTI, STUDENTI
a. MONTI CONTRO I CORPORATIVISMI ALTRUI
Mario Monti ha detto: “abbiamo trovato in alcune sfere del personale della scuola grande spirito conservatore, grande indisponibilità a fare 2 ore in più settimanali, che avrebbero permesso di liberare risorse per fare più seriamente politiche didattiche. I corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi, per non adeguarsi ad un mondo più moderno.” (v. video – dal min. 52.30 – a Tempo che fa del 25.11.12,)
b. PROFUMO: “IL PIU’ QUALIFICATO RETTORE”
La scelta corporativa di Monti
Mario Monti, nell’intervista citata, ha anche svelato il vero motivo per il quale Francesco Profumo è stato “messo nel governo”: “il prof. Profumo” era “forse il più qualificato rettore italiano”.
E in effetti fino alla sera di domenica 25 novembre non era chiaro perché Monti e/o ‘altri’, tra milioni di possibili ministri del MIUR, abbia/abbiano scelto proprio Profumo.
Fino ad allora si era pensato che la scelta fosse avvenuta per ‘merito’ dell’attività professionale-accademica e dei rapporti politici di Profumo.
Attività professionale-accademica (dal MIUR)
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“ingegnere progettista per il Centro Ricerca e Sviluppo della Società Ansaldo a Genova”, da dove “si è trasferito (sic!) al Dipartimento di Ingegneria Elettrotecnica del Politecnico di Torino”;
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preside di Ingegneria e poi Rettore del Politecnico di Torino;
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presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche;
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membro del Consiglio di Amministrazione della Unicredit Private Bank, del Sole 24, di Fidia Spa, di Telecom e di Pirelli;
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membro del Comitato Consultivo Divisionale di Unicredit Private Banking;
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membro dell’Advisory Board di Innogest Fund and di Reply s.p.a.
Per la maggior parte delle materie, non per tutte, ma per la maggior parte di esse, la qualità della didattica è inversamente proporzionale alla quantità – sia nella scuola che nell’università. I luminari non se ne erano accorti ? Che strano…