= 4 giugno 2012
== IL BLITZ DI PROFUMO
== LA VERA EMERGENZA: POSTI DI RUOLO PER I PRECARI
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ANVUR
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MINISTRO SCATENATO CONTRO GLI ATENEI: STATUTI E PROROGHE
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VALORE DEL VOTO DI LAUREA
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LA CONTRORIFORMA ERA (E’) FARRAGINOSA E INAPPLICABILE
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ORA PRECARI USA E GETTA
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ORA PIU’ ANVUR E PIU’ NEPOTISMO
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LA SOLITA CRUI
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VERA EMERGENZA: BANDIRE POSTI DI RICERCATORE DI RUOLO
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“STUDENTE DELL’ANNO”
L’attuale legge sulle abilitazioni mi sembra molto ragionevole in quanto si basa su criteri bibliometrici che certamente possono essere criticati ma sono oggettivi e trasparenti (almeno per il comparto scientifico); infatti è sufficiente accedere al data-base ISI Web of Science per conoscere la produzione scientifica (qualificata) di chiunque.
L’ANVUR sta facendo, a mio parere, un lavoro meritorio per oggettivare sempre più i parametri di valutazione. All’infuori di questi non saprei trovare un sistema che non si traduca nell’arbitrio più bieco che finora ha caratterizzato molti (non tutti) concorsi.
P.S. E’ proprio la valutazione che temono molti “baroni” perché né loro né i loro “figliocci”, se l’asticella per l’idoneità è adeguatamente alta, riuscirebbero a superarla (anche con ripetuti tentativi). Da ciò le scomposte reazioni e proposte del ministro e dei suoi consigliori in questi ultimi giorni.
la legge attuale sui concorsi nazionali NON evita le chiamate dei “pupilli”. La legge prevede che chi ha acquisito determinati (quali?) requisiti abbia diritto ad essere “abilitato” ed essere riconosciuto come “degno” di fare parte della categoria “superiore” (cioè se è un ricercatore è degno di essere un associato, ecc….). A questo punto la sede universitaria selezionerà tramite una sorta di concorso locale mascherato, la persona che vuole. Non mi pare diverso da prima, caso mai sarà più semplice di prima chiamare chi si vuole perchè basterà un colloquio…indovinate chi risulterà il più “brillante”???
BLITZ DI PROFUMO – EMERGENZA CONCORSI
Ma il dietrofront sull’abilitazione non è paradossale? di nuovo i concorsi locali? ancora i soliti noti che favoriranno solo i segnalati? che differenza c’è con l’ope legis? Diciamo che una differenza c’è ed è sostanziale l’ope legis è più “democratica” perchè darebbe valore a tutti coloro che lo meritano (e sono tanti) mentre con i concorsi locali continueremo a premiare chi (magari meno meritevole di altri e magari ancora neanche “ricercatori confermati”) del “concorso comunque pilotato” ne trarrà vantaggio, scavalcando il “troppo bravo” che gli farà ricorso per 10 anni.
Paradossale.
Ma davvero non si può prendere una decisione ragionevole?
Se i “ricercatori a tempo indeterminato confermati” da anni svolgono attività di docenza riconosciuta e attestata dalle stesse facoltà, se da anni svolgono ricerca attestata da pubblicazioni scientifiche (talora superando per quantità gli stessi ordinari, ne è testimonianza lo stesso sito Cineca) che aspettano a dare -almeno dignità di ruolo- ad un ricercatore attivo e meritevole?
Che diano il giusto avanzamento di carriera a tutti coloro che ne hanno le credenziali -già ampiamente divulgate in cineca- e la smettano di prenderci in giro.
Di certo la tanto temuta Ope Legis (temuta da chi?) è meno degradante, ovvero è meno umiliante e perdente di questo processo di valutazione concorsuale, basterebbe escludere tutti i ricercatori non-attivi (ogni Ateneo ne è ampiamente a conoscenza attraverso l’anagrafe della ricerca e delle pubblicazioni) e dare valore al merito di chi al contrario ha dimostrato e continua a dimostrare di essere all’altezza del ruolo.
Per i ricercatori a tempo indeterminato che da almeno 6 anni svolgono continuativamente attività didattica certificata ed attività di ricerca divulgata in pubblicazioni scientifiche (articoli, monografie su case editrici accreditate, proceeding etc etc)
ATTIVAZIONE DI GRADUATORIE DI ATENEO/RICONOSCIMENTO DIGNItà di RUOLO / AVANZAMENTO DI CARRIERA A PROFESSORE ASSOCIATO, OVVERO LA SECONDA FASCIA A COLORO CHE NE HANNO LE CREDENZIALI
Ps. Ma ci pensate che molti di noi insegnano da olre 6/8 anni? Ancora i soliti concorsi: (la discussione dei titoli è assolutamente corretta almeno possiamo dimostrare personalmente l’attività di ricerca svolta)- La lezione (ridicola! dopo tanti anni di insegnamento devi ancora dimostrare di sapere svolgere una lezione, oppure di essere più bravo del collega nel comunicare e/o trasmettere nozioni semplici o complesse, mah… roba da ciuchi).
Ma il rettore e Presidente CRUI come fa a dire che i concorsi vanno fatti subito subito se lo Statuto del suo Ateneo ancora non è stato pubblicato in GU? Non appartiene pure lui alla “casta” dei rettori bis-prorogata o presunti tali secondo il Ministro? Come si fa ad essere autorevoli se si aggira surrettiziamente la legge come hanno fatto il Ministro e i vetero-rettori che intendono evidentemente governare anche i nuovi concorsi delocalizzati? E la Valutazione 2004-2010? Non si aspettano i risultati? Perché è stata fatta?
Achille Zampa, precario
Forse non sono stato chiaro. Per valutazione agli insegnamenti intendevo “i programmi degli insegnamenti” cioè cosa si insegna.
Vorrei tanto consigliare il ministro Profumo che per far andar bene le Università si dovrebbe per prima cosa dare una valutazione agli insegnamenti, dare delle precise responsabilità ai docenti (limitare al massimo i Corsi Integrati – che spesso sono dis…integrati), eliminare il ruolo di professore Ordinario (salvo trasformarlo in elettivo per i Capo-scuola e con diversa responsabilità), dare vera organizzazione alla ricerca prima di valutarla.
Purtroppo il ministro Profumo non è organico al progetto di cui sopra. Magari. E’ solo organico al progetto di conservazione dei baroni italiani che NON vogliono la valutazione e soprattutto non voglio che qualcuno (l’ANVUR) dichiari pubblicamente che metà di loro non vale nulla (come da progetto originario Gelmini)
Una breve domanda ed una riflessione: chi ha voluto la messa ed esaurimento del ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato? Se si accetta che la ricerca é importante (come ha affermato anche la Commissione Europea), perché non dovrebbe esistere nelle Università una figura che (così come, mi risulta, era stata concepita nel 1980) abbia per finalità principale o unica proprio di dedicarsi alla ricerca? Se lo Stato impone il precariato ed impedisce dunque di lavorare serenamente e fruttuosamente a chi vorrebbe avere la ricerca come sua “mission” (accentuando, in tal modo, la fuga dei ricercatori all’estero), il sistema complessivo ne esce rafforzato o, piuttosto, gravemente depauperato ?
Ma vi siete accorti che Profumo vuole proprio fare quello che chiedete voi????
Quello che chiedete voi:
“Figura unica pre-ruolo di durata massima tre anni”
Quello che propone Profumo:
“un anno di contratto rinnovabile per altre due volte.”
Il problema e’ lo stesso che abbiamo visto durante la discussione della legge Gelmini. Al di la’ delle contestazioni, sia i governanti e legiferatori, sia le associazioni di ricercatori e precari, puntano alla stessa cosa: mettere sempre piu’ paletti, per eliminare i precari. Pensando in questo modo di eliminare il precariato!!! E alla fine ci lamentiamo perche’ i precari si trasformano in disoccupati.