= 17 marzo 2012
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STATUTI A GENOVA, PALERMO, PISA, TORINO, TRIESTE
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LAUREE. INTERVISTA AD ANDU, INTERVENTI DI FRABBONI E MILANESI
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USA. LA BOLLA DEI PRESTITI UNIVERSITARI
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TFS. DIFFIDA CONTRO TRATTENUTE
1. STATUTI A GENOVA, PALERMO, PISA, TORINO, TRIESTE
Per approfondire l’argomento v. il documento “La frittata degli Statuti” cliccando qui.
GENOVA. Il 17 maggio sentenza del TAR
Il Ministro ha fatto ricorso al TAR della Liguria per contestare “l’eleggibilità a suffragio universale dei membri del nuovo cda dell’ateneo”. “Il Tar della Liguria delibererà il 17 maggio” pronunciandosi nel merito (dal Secolo XIX del 9.3.12).
PALERMO. Incontro con il Rettore. Lettera
– Incontro con il Rettore
Anche all’Università di Palermo il Ministro ha contestato l’elezione dei componenti del CdA.
Una delegazione di ANDU, CNRU, CoNPAss, Coordinamento di Ateneo e Rete29Aprile il 15.3.12 ha incontrato il Rettore per rappresentargli l’importanza di difendere l’autonomia e la dignità dell’Ateneo e, quindi, di non cedere alle pretese ministeriali, così come hanno già fatto il Politecnico di Torino e le Università di Genova, Pisa e Trieste.
E’ stato anche sottolineato come la modalità di composizione del CdA rappresenti la parte centrale e qualificante dell’intero Statuto.
– Lettera
Il Rettore è stato invitato ad adoperarsi per una soluzione politica (una legge) della questione che interessa, di fatto, tutti gli Atenei, così come auspicato anche dal Rettore
Un gruppo di docenti ha diffuso nell’Ateneo una Lettera per denunciare la scelta del Ministro: “Con atto di estrema gravità, mai precedentemente messo in atto contro scelte così rilevanti nell’ambito dell’autonomia universitaria, l’attuale ministero “tecnico” ha deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa contro gli atenei (fino ad ora i ricorsi sono stati presentati contro il Politecnico di Torino e l’Università di Genova) che avevano confermato il proprio orientamento a tutela di uno dei pochi spazi di democrazia consentiti da una legge come la 240/10, profondamente influenzata da una visione gerarchica ed antidemocratica del sistema universitario.“ Gli stessi docenti si dicono “certi che anche il nostro Ateneo, che finora si è distinto in Italia per l’orientamento aperto e democratico adottato, saprà reagire con altrettanta decisione, rivendicando l’autonomia dell’università e contrastando l’inaccettabile tentativo del ministero di ridurre ulteriormente la possibilità del corpo docente di autogovernarsi con propri rappresentanti eletti.”
PISA. No al MIUR. “Un atto di coraggio: un atto normativo”
Il 6 marzo è stato pubblicato sulla G.U. lo Statuto con la norma che prevede l’elezione dei componenti del CdA. “L’ateneo – si legge in una nota – pur consapevole della possibilità di un ulteriore intervento da parte del ministero con riferimento alle modalità di costituzione del nuovo Consiglio di Amministrazione, esprime intanto soddisfazione per il risultato raggiunto, che è frutto di un lavoro lungo e approfondito all’interno degli Organi accademici dell’Ateneo e di un percorso largamente condiviso e partecipato da tutte le componenti della comunità universitaria pisana” (da “Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Statuto dell’ateneo” in Pisa Notizie del 12.3.12).
Precedentemente il Rettore aveva dichiarato: “Noi siamo certi che la nostra lettura delle attuali indicazioni sia corretta. Oggi il clima politico è mutato in Italia e dal Ministro Profumo, che è un nostro collega, ci aspettiamo un atto di coraggio per fare chiarezza anche sull’applicazione della legge. E dunque cancellare con un atto normativo ciò che si presta a diverse interpretazioni” (da “L’Ateneo approva il nuovo Statuto e conferma l’elezione dei membri del CdA” in Pisa Notizie dell’1.3.12).
TORINO. “Profumo ricorre al TAR contro se stesso”. Il 17 giugno sentenza del TAR
Il TAR del Piemonte il 17 giugno prossimo deciderà sul ricorso del ministro Profumo contro il ‘suo’ Statuto e, in particolare, contro la norma che prevede l’elezione dei componenti del CdA.
“Perché il Ministro Profumo ricorre al TAR contro se stesso?”, si chiede il Coordinamento dei Ricercatori del Politecnico di Torino. “Profumo contro Profumo”, titola Repubblica di Torino del 7.2.12). “Profumo ministro va al Tar contro Profumo rettore” titola il Sole 24ore del 9.2.12. Insomma ci si chiede come Francesco Profumo sia riuscito a ricorrere anche contro lo Statuto da lui stesso approvato.
“C’è una evidente incoerenza. Ma qual’è il vero Profumo? Probabilmente votando il ‘suo’ Statuto il rettore Profumo non è stato coerente con il ruolo da lui svolto nell’elaborazione e approvazione della legge: egli “è sempre stato consultato in merito al suo impianto, di cui ha contributo fattivamente a impostare i principi» ed è stato in sintonia con il precedente ministro Gelmini, come dichiarato dal Presidente della Commissione Cultura della Camera.” (dal punto 2 “Statuti: una partita truccata” del documento dell’ANDU del 20.2.12).
TRIESTE. No al MIUR all’unanimità
“Il Senato Accademico dell’Ateneo poco fa (il 23 febbraio, ndr) ha votato all’unanimità di rigettare il rilievo ministeriale sull’elezione dei rappresentanti del personale docente e non docente in consiglio di amministrazione.” (da Trieste ALL NEWS). Su questa questione il Rettore ha dichiarato: «La legge non contiene elementi di incontrovertibile divieto, e noi abbiamo difeso questo ulteriore passaggio democratico, che un’altra volta garantisce la maggiore partecipazione di tutti» (dal Piccolo del 9.3.12).
2. LAUREE. INTERVISTA AD ANDU, INTERVENTI DI FRABBONI E MILANESI
Per approfondire l’argomento e conoscere le posizioni del Ministro, della CRUI, del PD, di Schiesaro, di Azzoni e Altri, di Anzellotti e Altri, cliccare qui.
– Intervista all’ANDU sul Corriere dell’Università
A pagina 4 del Corriere dell’Università Iob del mese di marzo è riportata l’intervista all’ANDU “Laurea, verso la consultazione on line, «il governo teme gli studenti»”.
– Franco Frabboni sull’Unità
Franco Frabboni, nell’intervento “Laurea, un colpo a poveri e Sud” sull’Unità del 16.3.12, scrive, tra l’altro, che, con l’abolizione del valore legale delle lauree, “come criterio discriminante, sarà favorita la sede accademica che rilascia il titolo di studio, la cui autorevolezza (certificata come?) avrà per risultato una scontata valutazione gerarchica.”
– Vincenzo Milanesi sul Mattino di Padova
Vincenzo Milanesi, nell’intervento “La consultazione sul valore legale” sul Mattino del 16.3.12, manifesta il suo disappunto per la consultazione governativa sul valore delle lauree: “sarebbe stato bello che un Governo che ha preso posizioni nette su questioni non meno complesse e delicate per la vita della nazione, avesse il coraggio di fare quello che ritiene giusto anche su questa questione.” Milanesi contesta il valore del voto di laurea e condivide la “proposta del Ministro Profumo in accordo con lo stesso premier Monti.”
Vincenzo Milanesi quando era rettore di Padova ha costituito l’AQUIS, un’associazione di 12 Rettori di Atenei auto-eccellenti.
3. USA. LA BOLLA DEI PRESTITI UNIVERSITARI
Sul Manifesto del 16.3.12, nell’articolo “Prestiti universitari, il rischio è che scoppi la prossima bolla”, si informa che negli USA gli studenti “da mesi cercano di far sentire la loro voce per denunciare un sistema d’istruzione sempre più caro e scadente”. “Due terzi degli studenti laureati nel 2010 ha accumulato durante il college un mutuo personale pari a circa 25mila dollari, aumentato del 5% rispetto all’anno precedente. Un debito preoccupante, che raggiunge la cifra globale di oltre 700 miliardi di dollari, superando negli Usa il debito delle carte di credito.”
Anche in Italia si vorrebbe introdurre il sistema dei crediti, ‘connesso’ all’aumento delle tasse e alla differenziazione degli Atenei. Per approfondire v. il punto 2. “Aumento delle tasse: Confindustria, ‘Opposizione’ e CRUI” del messaggio dell’ANDU).
Il Ministro Profumo è uno dei maggiori responsabili di una controriforma universitaria che ha premiato una gerontocrazia universitaria italiana arrogante e scadente.
Sia sul piano scientifico che su quello dell’utilizzo delle più elementari strumenti di conoscenza.
Una parte rilevante degli ordinari conosce le lingue straniere e neppure le funzioni più elementari dell’informatica.
Hanno problemi ad inviare una email con allegato……
Sembra davvero che il gruppo di potere che ha gestito l’università italiana negli ultimi anni abbia perso completamente il senso della realtà.