Si vuole legalizzare l’illegalità e liberalizzare l’illiberalità: è il mercato delle libere volpi in libero pollaio: la vita che vorrebbero prometterci è corta, senza pensione e piena di guano, è come la scala di questo pollaio, totem del dio denaro!
Ammonitore
12 anni fa
L’abolizione del valore legale del titolo di studio NON aumenta la meritocrazia, semplicemente allontana dal mondo del lavoro qualificato quegli studenti pur meritevoli che non hanno avuto i mezzi per studiare nelle università più prestigiose, università che saranno poi quelle più costose e meglio finanziate poichè più prone agli interessi privati.
maria adele teti
13 anni fa
volete togliere valore legale ai titoli di studio per distruggere completamente l’università di stato e promuovere una società razzista e selettiva alla nascita.
invece di migliorare la qualità dell’università nel suo complesso promuovendo una maggiore capacità di ricerca e di studio attraverso le nuove tecnologie competitive a livello globale, si porta avanti un progetto di sfascio totale della società, improntata ad agevolare lA NUOVA CLASSE DIRIGENTE, partorita dal ventre molle dell’attuale classe politica e dirigenziale. Ci avviamo verso un nuovo medioevo razzista e selettivo dove il futuro degli individui sarà deciso già dalla nascita. Sarà possibile per qualcuno che non fa parte di questa loby accedere ai livelli alti della docenza e alle strutture di ricerca? credo proprio di no, se non riuscirà ad espatriare. Un modello oggi in uso nelle pubbliche amministrazioni dove i posti dirigenziali e vengono riservati, in barba alle competenze specifiche, a priori ai figli e “cugini” dei vari potentati locali.
Trovo il documento davvero vergognoso. Continuare a mantenere il valore legale del titolo di studio impedisce, di fatto, lo svilupparsi della competizione fra università, e l’equiparazione dei peggiori laureati ai migliori, visto che come è arcinoto i voti non valgono ugualmente in tutta Italia.
L’intento antiselettivo e scioccamente egualizzante di questa strategia è reso evidente, del resto, dal punto 3: il mantenimento del valore legale del titolo per non «incrementare le diseguaglianze» ecc.
L’atteggiamento conservatore e impermeabile ad ogni tentativo di cambiamento finirà per squalificare del tutto l’università di Stato, insieme a chi ci lavora e anche a chi ci insegna. Bel lavoro.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.AcceptRead More
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Si vuole legalizzare l’illegalità e liberalizzare l’illiberalità: è il mercato delle libere volpi in libero pollaio: la vita che vorrebbero prometterci è corta, senza pensione e piena di guano, è come la scala di questo pollaio, totem del dio denaro!
L’abolizione del valore legale del titolo di studio NON aumenta la meritocrazia, semplicemente allontana dal mondo del lavoro qualificato quegli studenti pur meritevoli che non hanno avuto i mezzi per studiare nelle università più prestigiose, università che saranno poi quelle più costose e meglio finanziate poichè più prone agli interessi privati.
volete togliere valore legale ai titoli di studio per distruggere completamente l’università di stato e promuovere una società razzista e selettiva alla nascita.
invece di migliorare la qualità dell’università nel suo complesso promuovendo una maggiore capacità di ricerca e di studio attraverso le nuove tecnologie competitive a livello globale, si porta avanti un progetto di sfascio totale della società, improntata ad agevolare lA NUOVA CLASSE DIRIGENTE, partorita dal ventre molle dell’attuale classe politica e dirigenziale. Ci avviamo verso un nuovo medioevo razzista e selettivo dove il futuro degli individui sarà deciso già dalla nascita. Sarà possibile per qualcuno che non fa parte di questa loby accedere ai livelli alti della docenza e alle strutture di ricerca? credo proprio di no, se non riuscirà ad espatriare. Un modello oggi in uso nelle pubbliche amministrazioni dove i posti dirigenziali e vengono riservati, in barba alle competenze specifiche, a priori ai figli e “cugini” dei vari potentati locali.
Trovo il documento davvero vergognoso. Continuare a mantenere il valore legale del titolo di studio impedisce, di fatto, lo svilupparsi della competizione fra università, e l’equiparazione dei peggiori laureati ai migliori, visto che come è arcinoto i voti non valgono ugualmente in tutta Italia.
L’intento antiselettivo e scioccamente egualizzante di questa strategia è reso evidente, del resto, dal punto 3: il mantenimento del valore legale del titolo per non «incrementare le diseguaglianze» ecc.
L’atteggiamento conservatore e impermeabile ad ogni tentativo di cambiamento finirà per squalificare del tutto l’università di Stato, insieme a chi ci lavora e anche a chi ci insegna. Bel lavoro.