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graziano
graziano
14 anni fa

Le cifre dell’Ufficio di Statistica del Miur, peraltro, confermano in pieno il ricorso massiccio degli atenei al bacino dei “contrattisti” per l’affidamento di moduli didattici all’interno delle facoltà. Il tutto a fronte di un sostanziale immobilismo nelle categorie dei docenti “strutturati”, rilevato al 31 dicembre di ciascun anno accademico: nel 2002 gli ordinari erano 18.131, nel 2008 18.929 (con un picco nel 2006, 19.845); stesso discorso per gli associati, che nel 2002 erano 18.502 e nel 2008 18.256. Variazioni poco significative. I docenti a contratto, invece, hanno avuto fin da subito un peso importante e crescente anno dopo anno, con veri e propri exploit: i titolari di insegnamenti ufficiali e/o attività didattiche integrative nel 2002 erano 31.775, nel 2008 ben 48.692 (con un picco di 51.365 nel 2007). Prova “provata” che le università hanno utilizzato lo strumento del “contrattino” per mantenere – e in taluni casi ampliare – l’offerta formativa “appaltando” intere cattedre all’esterno: una manna per il bilancio d’ateneo, che ora però potrebbe trasformarsi in un boomerang per i rettori.

Class action per tutti……. ricercatori compresi