= Su Repubblica del 25.6.10: cento professosi fanno autocritica per l’atteggiamento “smarrito e silenzioso” finora tenuto. IL TESTO ‘DELL’AUTOCRICA’.
== DOCUMENTO UNITARIO del 9 giugno 2010 CONTRO IL DDL E LA MANOVRA : l’1 luglio Giornata nazionale di mobilitazione con occupazione rettorati.
== GRANDE PROTESTA NEGLI ATENEI E DAVANTI AL SENATO CONTRO IL DDL APPROVATO AL SENATO
(per leggere gli articoli sulle Assemblee di Ateneo del 18 maggio e sulla Manifestazione al Senato del 19 maggio 2010 vedere l’ampia, tempestiva e aggiornata Rassegna Stampa del CNR sezione “UNIVERSITA’-POLITICA DELLA RICERCA”)
(si segnala anche il Comunicato della UILP-UR)
La Settimana nazionale (dal 17 al 22 maggio) contro il DDL sull’Università, approvato ‘trasversalmente’ dalla Commissione Istruzione del Senato, ha ottenunto un grande successo negli Atenei e davanti al Senato.
L’impianto del DDL, fortemente voluto dalla Confindustria e dalla Conferenza Nazionale dei Rettori, è stato condiviso da tutti i Gruppi parlamentari di Maggioranza e di (non) Opposizione. La volonta’ di demolire definitivamente l’Università pubblica, togliendole del tutto autonomia e democrazia, è stata finora ‘tradotta’ in legge da un Parlamento unanimamente interessato a recepire i ‘desideri’ dei poteri forti, piuttosto che le richieste e le proposte del mondo universitario e delle Organizzazioni che lo rappresentano.
Le Assemblee che si sono svolte in tutti gli Atenei hannno registrato una grande partecipazione e la volontà diffusa di opporsi al tentativo delle lobbies accademico-confindustriali di impossessarsi del tutto delle risorse destinate all’Università pubblica per concentrarle in pochi Atenei ritenuti da loro eccellenti e gestirli ‘in proprio’.
Le Assemblee e la Manifestazione sono servite anche a sventare il tentativo della cosidetta Opposizione di ‘collocarsi’ dalla parte di coloro che contestano quanto votato al Senato con il suo attivo contributo: un vero e proprio “gioco delle tre carte”, simile a quello di diversi Rettori che ‘in versione’ CRUI vogliono e difendono un DDL che fa diventare i Rettori sovrani assoluti, ma che invece nel proprio Ateneo dicono di solidarizzare con chi si oppone allo stesso DDL.
Infine va precisato che nessuna delegazione concordata dalle Organizzazioni promotrici (v. elenco in calce) della manifestazione davanti al Senato e rappresentativa della stessa manifestazione si è recata al Senato per incontrarsi con esponenti della Commissione Istruzione.
Elenco dell Organizzazioni promotrici della Settimana di mobilitazione:
ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISAL, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-Cisapuni, FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RDB-CUB, SNALS-Docenti Università, SUN, UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR
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Contro il DDL sull’Università
Settimana di mobilitazione dal 17 al 22 maggio
= Martedì 18 maggio Assemblee di Ateneo con occupazione simbolica dei Rettorati
= Mercoledì 19 maggio Manifestazione nazionale davanti al Parlamento
Iniziative decise il 28 aprile 2010 da ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISAL, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-Cisapuni, FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RDB-CUB, SNALS-Docenti Università, SUN, UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR (v. documento). Tra le tante adesioni alla Settimana di mobilitazione segnaliamo quella dell’Assemblea nazionale dei ricercatori che si è tenuta a Milano il 29.4.10 (v. articolo del Manifesto).
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Le Organizzazioni universitarie
ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISAL, CISL-Università, CNRU, CNU, CONFSAL-Cisapuni, FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RDB-CUB, SNALS-Docenti Università, SUN, UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR
nel documento unitario del 9 aprile 2010, tra l’altro, scrivono che contro il DDL governativo ” è necessario che la società civile e il mondo universitario (professori, ricercatori, precari, dottorandi, tecnico-amministrativi, studenti) si mobilitino compatti.” Hanno proclamato “lo stato di agitazione” e “invitano tutte le componenti universitarie a riunirsi insieme nelle Assemblee di Facoltà e di Ateneo per discutere sul DDL governativo anche alla luce degli emendamenti presentati.” Inoltre invitano “tutti gli Organi accademici (Senati Accademici, Consigli di Amministrazione, di Facoltà, di Dipartimento e di Corso di Studio) a pronunciarsi sul DDL governativo” e chiedono “in particolare, ai professori e ai ricercatori di protestare contro il DDL governativo anche attraverso la rinuncia a ricoprire ogni incarico didattico aggiuntivo, come hanno già cominciato a fare soprattutto i ricercatori in tante sedi.” Infine “si indice una settimana (dal 17 al 22 maggio) di mobilitazione in tutti gli Atenei.” e “si individua la giornata di venerdì 21 maggio 2010 per lo svolgimento di una Manifestazione nazionale di tutte le componenti universitarie.
per i dipendenti pubblici non contrattualizzati quali i docenti universitari viene determinato per il triennio 2011-13 l’annullamento degli scatti biennali retributivi,e rivalutazioni annuali.Tale effetto perdura dopo con l’assenza del periodo contributivo dalla ricotruzione retributiva ai fini pensionistici.Ad eccezione dei magistrati ,ed avvocati di stato i quali recuperano tutto dopo il 2013.
Incostituzionale ,illegittimo,disparità di trattamento etcr..
cosa fare
ricorso al tar per impugnare l’art 21 della finanziaria.
Sono perfettamente d’accordo con alessandra polissi; affermare che anche la politica fà la sua parte è una presa in giro; ricordo inoltre che a tutt’oggi ancora non si capiscese art. 9 comma 4 riguardi il personale docente. In questo caso ci toglierebbero adirittura l’ISTAT 2008 e 2009 più un eventuale scatto maturato e quindi ci rimetteremo più del 16% ipotizzato dalla collega
UNA PROTESTA PIU’ FORTE
di Alessandra Polissi dell’Università Milano-Bicocca
Sono naturalmente contro i tagli al FFO messi in atto dalle passate manovre finanziare e confermate di fatto dal DDL che andrà a breve in approvazione al senato. Tutto questo sta avendo degli effetti molto pesanti anche in quelle Unversità che non superano il 90% del FFO per il pagamento degli stipendi (quale quella cui appartengo)
Sono invece un pò sconcertata dal silenzio con cui di fatto passa la
riduzione dello stipendio dei docenti a seguito dell’approvazione della manovra. L’eliminazioni degli scatti di progressione economica per tre anni porta di fatto la riduzione dello stipendio di docenti e ricercatori al 16% (eliminazione di due scatti all’8%). Questo risulta ancora più pesante per quei ricercatori e professori che sono all’inizio della carriera.
Per nessun’altra categoria (forse con l’esclusione dei magistrati che però hanno retribuzioni molto più elevate dei docenti universitari) è prevista una decurtazione delle stipendio così elevata.
Penso che la protesta dovrebbe essere molto più forte e massiccia: non si capisce perchè per gli alti dirigenti statali o per i politici si ipotizza una riduzione solo del 5% della retribuzione mentre per i docenti (che hanno retribuzioni di gran lunga inferiori) la riduzione dovrebbe essere del 16% (cioè tre volte tanto). Non varrebbe la pena fare una massiccia campagna stampa per denunciare tutte queste palesi ingiustizie?
E’ una vergogna! Avete notato che il silenzo sull’agitazione è stato quasi assoluto? Nessun TG, nessuna intervista, niente di niente. E’ SCONCERTANTE.
Dovremmo adesso fare sciopero di voto elettorale (sia a destra che a sinistra), eliminare tessere di partiti e di tutto ciò che consente a queste classi di politici di farsi beffa di questo paese.
La manifestazione sara’ il 19 o il 21?
o in entrambi i giorni? per favore chiaritelo….
Finalmente! Era ora che anche le sigle sindacali e le organizzazioni universitarie si muovessero contestualmente per uno stato di agitazione nazionale al fianco dei ricercatori. Ma perché non chiedere, almento per quella settimana, la sospensione di tutte le attività di didattica e di ricerca come forma dura di protesta?
Fausto Longo (Salerno)