Pisa

= 14.3.11.  Documento presentato dal CoNPAss di Pisa alla Commissione Statuto.

= 9.2.11. Gli Associati di Lingue si dimettono dalle cariche: “non vediamo nessun motivo per continuare a prestare collaborazione volontaria al funzionamento operativo dell’istituzione.” “Il nostro esempio venga seguito a Pisa e in Italia, affinché ci si renda finalmente conto che l’Università non può continuare a funzionare con sempre minori risorse, energie ed entusiami.” Per leggere l’intera lettera cliccare qui.

= 1.2.11. Assemblea di Ateneo alle 10 al Polo Carmignani: locandina.

= 28.11.10.  Blog dei ricercatori di Pisa in protesta: cliccare qui.

= 23.11.10. Per seguire lo sviluppo delle occupazioni cliccare qui. Documento dell’Assemblea di Ateneo dei ricercatori.

= 22.11.10. Comunicato di ANDU-Pisa e iniziative.

= 19.11.10.

= Il SA ha approvato una mozione contro il DDL, chiedendone il ritiro, sospendendo la didattica per consentire le Assemblee e e chiedendo “di valutare tra le possibili forme di dissenso anche la rimessione dei propri incarichi” (v. testo della mozionearticolo).

 “Una riforma epocale. Anzi, d’epoca”.
       Silvano Presciuttini, dell’Università di Pisa, scrive che il DDL attuale corrisponde all'”accordo governo-sindacati del marzo 1977″. Infatti entrambi “prevedono la figura del docente universitario divisa in due fasce, ordinario e associato, con carriere differenziate ma stessi obblighi didattici”, con una figura di docente in formazione a contratto e “di durata complessiva non superiore a otto anni.” “Tutta l”intelligentsia’ italiana, di destra e di sinistra, essenzialmente tutti gli ideologi italiani che si occupano di politica universitaria, sono pprofondamente affezionati a questo modello di docenza”.
       Ma “la realta’ dei fatti è, oggi come allora, che c’è una grossa parte di precari che fanno gia’ parte a tutti gli effetti del corpo docente”.
       In risposta ad una situazione analoga, nel 1980 fu istituito “il ruolo del ricercatore, separato rispetto a quello del professore universitario. I ricercatori in ruolo oggi, compresi quelli reclutati più recentemente, stanno ancora pagando quel peccato originale, con la mancanza di uno stato giuridico e con il mancato riconoscimento formale della docenza.”
       Con la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, previsto dal DDL, “che fine fanno oggi, nelle intenzioni del legislatore, gli attuali precari? Be’, sostanzialemnte per loro non ci sono risorse e non c’è posto. I posti promessi di professore associato nei prossimi 5 anni (su cui però il ministro Tremonti ha obiettato che non c’è copertura finanziaria) non possono nemmeno soddisfare le legittime aspettative di carriera degli attuali ricercatori.
        E questa è quella che chiamano ‘riforma epocale’, e sulla quale sono tutti d’accordo (anche, nemmeno tanto sotto, i partiti di opposizione). Requiem per l’universita’ pubblica.”

= 11.11.10.  “Respingere definitivamente il DDL”. Studenti e docenti contro il DDL con il quale si vuole annientare “il sistema pubblico universitario, minacciandone alla radice l’indispensabile autonomia, privandolo di risorse economiche vitali, colpendo la dignità dei ricercatori, precarizzando ulteriormente il lavoro scientifico e didattico, negando il diritto allo studio” (v. articolo).Per leggere l’articolo cliccare:

= 4.11.10. Un intervento di Mauro Stampacchia sulla rottamazione dei ricercatori.

= 27.10.10. Sul “Kit del giornalista” elaborato dal Coordinamento dei Ricercatori di Pisa:  intervista e articolo su Ustation e articolo su Giornalisti Calabria.

= 24.10.10. Kit del giornalista elaborato dal Coordinamento dei Ricercatori di Pisa.

= 22.10.10.  Comunicato dell’ANDU di Pisa sul DDL e sulla rottamazione dei ricercatori.

= 20.10.10. Il 20 ottobre scorso si è svolta un’Assemblea degli Atenei su “Una Università autonoma, democratica, utile al Paese”: v. Intervista all’ANDU di UStation  PisaNotizie (quasi un resoconto), ANSA, Nazione, Tirreno e Unità). In coda all’Assemblea si è tenuta la riunione degli iscritti all’ANDU che ha eletto il Coordinatore (Mauro Stampacchia) e l’Esecutivo (Daniela Gianfaldoni, Biancaurora Gugliucci, Enrica Martinotti, Marco Massai e Mauro Stampacchia) di Ateneo e i delegati (Enrica Martinotti e Mauro Stampacchia) al prossimo Congresso nazionale.

= 19.10.10.  Assemblea di Ateneo alle 10.30 promossa dall’ANDU: locandina.

= 12.10.10. Il Preside ha affermato: “Il ddl fa schifo! La sinistra si è accodata e non ha mai proposto un proposto un disegno di legge alternativo”: articolo sul Tirreno.

= 5.10.10. Studenti in corteo contro DDL: “Università, barricate contro la riforma” (articolo sul Tirreno).

= 1.10.10.  Gli studenti di Scienze contro il DDL: articolo sul Tirreno.

= 16.9.10. Preside UNIPI: “ritirare il DDL”. Intervista a Umberto Mura, preside di Scienze di Pisa: “Ci saranno delle menti eccelse dell’accademia che l’hanno suggerita (la riforma, ndr) al ministro, ma un confronto è assolutamente necessario. Il ritiro del Ddl sarebbe benvenuto. Noi auspichiamo un riforma concordata con il mondo universitario e gli studenti.”

= 15.9.19. Il SA contro il DDL rinvia l’inizio dell’Anno Accademico: articoli sul Tirreno e sulla Nazione.

= 14.9.10. Tellarini, ex preside,: “andrò via. Non mi riconosco in quest’università” (articolo sul Tirreno).

= 10.9.10. Economia rinvia inizio lezioni.

= 9.9.10. a)”Anche a Scienze e Medicina salta la programmazione”: Tirreno e Nazione. b) “Si allarga la protesta”: Pisa Notizie. c) Tre candidati a rettore contro la rottamazione dei ricercatori: Tirreno.

= A Scienze Politiche blocco della didattica (articolo sul Tirreno del 4 settembre 2010).

= ROTTAMAZIONI E NON ASSUNZIONI: “ADRUP-CNU, ANDU, FLC-CGIL , CISL-Università, UIL-PAUR  AFAM dell’Ateneo Pisano – Pisa 16 Luglio 2010

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni della Docenza Universitaria dell’Università di Pisa esprimono un grave disappunto relativo alle decisioni del Senato Accademico  del  6 Luglio 2010 e del Consiglio di Amministrazione del 13 Luglio 2010,  in quanto non solo non si è proceduto ad  indire gli 85 bandi per i ricercatori e all’assunzione degli 89 stabilizzandi del personale tecnico amministrativo (come richiesto nella mozione dell’assemblea dei docenti 1 Luglio 2010), ma neanche è stato dato l’avvio alle procedure. La grave lesione fatta alle aspettative di queste persone, in un momento in cui le difficili possibilità di oggi possono diventare le nulle possibilità di domani, non può non richiamare la altrettanto grave  lesione già perpetrata con il prepensionamento d’ufficio dei ricercatori con 40 anni di anzianità contributiva, che a questo punto si rivela non solo ingiusto ma anche inutile.”

= Mozione dell’Assemblea di Ateneo dell’1 luglio 2010. V. anche Comunicato ANSA. Articolo sul Tirreneo del 2.7.10: “I docenti: dal 5 al 10 luglio gli esami potrebbero essere bloccati”

=Giovedì  1  Luglio  2010 alle 10 nell’Aula 2 del Polo Carmignani Assemblea dei Docenti aperta alle altre Componenti.

= “Scienze politiche si ribella alla Gelmini” (articolo sul Tirreno del 30.6.10). “Scienze politiche: didattica sospesa” (articolo sulla Naziona del 30.6.10).

= Il CdF di Lingue contro la Manovra (“pone in discussione la sopravvivenza stessa dell’università pubblica”) e il DDL (“un modello di università a più diretto controllo politico e imprenditoriale”): astensione dalla didattica (anche esami), partecipazione all’Assemblea del 1° luglio e dimissioni dagli organi collegiali.

= “Scienze, ingegneria e veterinaria: stop alla didattica contro la Gelmini”: un articolo sull’Unità della Toscana del 18.6.10.

= “Fioravanti sbatte la porta e si dimette”, articolo sul Tirreno del 25 maggio 2010.

= Ricercatori d’Ingegneria indisponibili contro l’aziandalizzazione degli Atenei e la messa ad esaurimento dei ricercatori: documento del 21 maggio 2010.

= I ricercatori contro il DDL e la rottamazione: articolo sul Tirreno del 21.5.10.

= Documento approvato all’unanimità dall’Assemblea generale (oltre 300 presenti) del 18.5.10. Comunicato dei Ricercatori di Scienze.

Martedì   18  Maggio  2010 ore 10.00 al Polo Carmignani nell’Aula  Magna ASSEMBLEA GENERALE: 1. DDL del Governo sull’Università; 2. Situazione Università di Pisa, convocata da ADRUP-CNU, ANDU, CGIL-FLC, CISAPUNI, Federazione CISL-Università, UIL-PAUR-AFAM, RSU dell’Università di Pisa

= Sul Tirreno del 13.5.10 l’articolo “Ricercatori in pensione coatta”.

= Sulla Nazione: il Rettore ‘risponde’. Sul Tirreno: una lettera al Rettore. Al Rettore, da più parti, sono state contestate due gravi irregolarità. La prima è l’avere scritto nelle lettere inviate ai ricercatori per rottamarli che si sarebbe accertata, caso per caso, la loro ‘non indispensabilità’. In realtà non si è mai svolto tale accertamento da parte degli Organi competenti. La seconda è che il contenuto delle lettere inviate ai Decani, con l’invito del Senato Accademico a soprassedere al rinnovo delle cariche in scadenza, non sarebbe conforme alle scelte dello stesso Senato Accademico. Il Rettore sostiene che non si può tornare indietro sulla rottamazione perchè “gli organi dell’ateneo sono una cosa seria”. In realtà non c’è stato molto di serio in tutta l’operazione prepensionamenti: improvvisazione, approssimazione, cambio di delibere e, infine, una verifica non fatta da chi ne aveva la prerogativa e la competenza istituzionali. A Siena e a Palermo si è ‘soprasseduto’ rispetto alle decisioni prese: lì gli organi non sono seri? Ma il fatto è che si vuole applicare una legge che non è obbligatorio applicare e che comunque non può applicarsi ai ricercatori in quanto personale non contrattualizzato e docente come i professori. Qualcuno dice che si è stati costretti a rottamare per assumere giovani. Ma chi ha portato l’Ateneo ad essere costretto? E se a Pisa non vi fosse stato alcun ricercatore con 40 anni di contributi o nessuno avesse riscattato gli anni di laurea? In ogni caso, coloro che si sono sentiti costretti a rottamare per assumere giovani, invece di usare propri colleghi come zavorra umana, non avrebbero potuto (potrebbero) valutare se dare il buon esempio?

= Irregolarità anche per le proroghe. Gianfranco Fioravanti, componente del Senato Accademico, ha scritto: “relativamente al problema del rinvio delle elezioni per il rinnovo delle cariche il Senato aveva votato una mozione presentata da due Senatori che era, nello spirito e nella lettera, diversa dal documento di indirizzo inserito, contro ogni regolarità procedurale, al primo (!) punto dell’ordine del giorno di un Senato straordinario convocato per occuparsi esclusivamente del pensionamento anticipato dei ricercatori. I decani si sono ritrovati invece con una delibera in cui veniva mantenuto nella sua integrità il combinato disposto del documento iniziale e si concludeva con una dizione (il Senato delibera di raccomandare) nella cui incongruenza credo che pochi dei ‘senatori’ potrebbero riconoscersi”. (dal commento ad un articolo del 7.5.10 su PISAnotizie.it).

= Comunicato del 6.5.10 dell’Esecutivo dell’ANDU di Pisa in risposta alla “Nota dell’Ateneo” qui sotto riportata. Sul comunicato dell’ANDU un articolo sul Tirreno del 7.5.10. Contro la rottamazione anche Direttori di Dipartimento.

= L'”Ateneo” contro l’ANDU di Pisa: il 4 maggio 2010 l'”Ateneo” (il Rettore?) in una sua “Nota” attacca in maniera ‘irrituale’ l’ANDU di Pisa per avere scritto che “la strada dello scontro che il rettore e la sua amministrazione hanno intrapreso contro i ricercatori licenziandi, porta l’Ateneo verso la divisione e l’incertezza” (v. l’intervento ‘incriminato’ dell’ANDU sulla Nazione). Il giorno dopo il CdF di Lettere contesta duramente, nel merito e nel metodo, la scelta di rottamare i ricercatori operata dal “rettore e dalla sua amministrazione”. Su questa questione segnaliamo l’articolo “Università: la Facoltà di Lettere chiede il ritiro della “rottamazione” dei ricercatori” su PISAnotizie.it. Al Rettore e alla sua amministrazione rimane una sola cosa, finalmente giusta e regolare, da fare: annullare subito le delibere sulla rottamazione!

– ANDU, rottamazione e proroghe. Sui giornali del 4.5.10: intervento sulla Nazione della Coordinatrice dell’ANDU di Pisa e articoli sul Tirreno e sull’Unità – Ricorso legale con Menzione: articoli sulla Nazione di Pisa e nazionale. Sulle proroghe delle cariche accademiche: articolo sul Tirreno.

= Comunicato dell’ANDU di Pisa su rottamazione e proroghe. Sul Comunicato segnaliamo un articolo su PisaNotizie.it.

= articolo del 30.4.10 sulla protesta dei ricercatori e la rottamazione.

= articoli del 29.4.10 su rottamazione e proroga del Rettore.

= “L’ateneo nella palude”:  sulla rottamazione dei ricercatori (Paolo Arduini sulla Nazione del 27.4.10) e sullo slittamento delle votazioni per il Rettore (Gianfranco Borrelli e Gianfranco Denti sul Tirreno del 27.4.10)

== Intervista sulla Nazione del 17 aprile 2010 del Rettore dell’Università di Pisa sui prepensionamenti .

== Comunicato del 31.1.10 dei Ricercatori della Facoltà di Scienze politiche.

== Articoli del 14.4.10 su SA e prepensionamenti: Nazione e Tirreno.

== Articolo del Tirreno del 13.4.10 sull’iniziativa legale dei ricercatori ‘rottamabili’.

== ‘Pensionamenti anticipati’ e rottamazione dei ricercatori: articolo Tirreno del 10.4.10 e articolo Nazione del 12.4.10.

== “Pensionamenti anticipati, slitta ancora la scadenza”: un articolo sulla Nazione del 6 aprile 2010.

(in fondo riportiamo un documento dei ricercatori della Normale contro la rottamazione. Su questa questione segnaliamo un articolo della Nazione del 26.3.10.) 

Documento dell’ASSEMBLEA DEI DOCENTI UNIVERSITARI del 26  Marzo  2010 e articolo sul Tirreno dell’1 aprile 2010. 

 ============= 

1. AGGIORNAMENTO del 10.3.10: Le nuove proposte per il prepensionamento volontario e incentivato dei professori e dei ricercatori saranno discusse nel S.A. del 16.3.10 (v. Tirreno e Nazione). 

2. AGGIORNAMENTO del 15.3.10: Appello di ricercatori, precari, tecnico-amministrativi e studenti sui prepensionamenti in vista della decisione che sarà presa dal SA che si riunirà il 16.3.10  (v. Tirreno 1Nazione e Tirreno 2 ). 

3. AGGIORNAMENTO del 17.3.10: Articoli del Tirreno e della Nazione sulla delibera del SA del 16.3.10 riguardante i prepensionamenti volontari (il testo della delibera è riportato in fondo).  

======== 

Associazioni Sindacali Universitarie 

ADRUP-CNU, ANDU, FLC-CGIL , CISL-Università, UIL-PAUR  AFAM dell’Ateneo Pisano  

Le scriventi Organizzazioni Sindacali e Associazioni della Docenza Universitaria informano che il Senato Accademico del nostro Ateneo sta riconsiderando la proposta di prepensionamento volontario, avanzata lo scorso Febbraio, tendente a recuperare i fondi necessari per abbassare le spese fisse per il personale al di sotto del 90% del Fondo di Finanziamento Ordinario. Alcune anticipazioni sui nuovi orientamenti indicano un ripensamento del Senato, che accoglie alcuni suggerimenti emersi nell’Assemblea dei Docenti del 12 Febbraio u.s. e potrebbe formalizzarli nella sua prossima riunione, posticipata al 16 Marzo p.v.. 

Pertanto la prossima Assemblea dei Docenti, prevista per il 12 Marzo, sarà rinviata al pomeriggio di Venerdì 26 Marzo allo scopo di disporre di informazioni aggiornate sulle nuove valutazioni e proposte operative del Senato Accademico sul prepensionamento. Per tale data sarà anche in fase  più avanzata  la discussione del DDL del Governo sull’Università in seno alla VII Commissione del Senato, in quanto si conosceranno i testi degli emendamenti proposti dai senatori, e quindi gli orientamenti di maggioranza, opposizione e dello stesso governo in merito alla volontà di modificare il testo originale del disegno di legge. 

Seguirà formale convocazione dell’Assemblea con ordine del giorno. 

Associazioni Sindacali Universitarie 

ADRUP-CNU, ANDU, FLC-CGIL , CISL-Università, UIL-PAUR  AFAM dell’Ateneo Pisano  

====== 

Testo della delibera del 16 marzo 2010 del Senato Accademico dell’Università di Pisa: 

“Il Senato Accademico 

–         vista la Legge 9 maggio 1989, n. 168, ed in particolare l’articolo 6 “Autonomia delle università “, comma 1; 

–         visto lo Statuto dell’Università  di Pisa, emanato con Decreto Rettorale 30 settembre 1994, n. 1196 e successive modifiche e integrazioni; 

–         vista la propria delibera n. 74 del 9 febbraio 2010; 

–         sentita la proposta della Commissione sviluppo e reclutamento formulata nella seduta del 9 marzo 2010 relativamente ad una diversa modulazione nonché ad alcune sostanziali modifiche da apportare alla delibera sopra richiamata; 

–         considerate le gravi difficoltà di bilancio in cui versa l’Ateneo per l’anno 2010 nonché i previsti tagli al FFO per gli anni 2011 e 2012 fissati dalla legge 133/2008; 

–         atteso che la soluzione proposta, se concretamente realizzata, potrà  consentire di avviare una politica di reclutamento di personale docente e di assunzione di personale tecnico-amministrativo stabilizzando; 

–         ritenuto di poter accogliere la proposta suddetta; 

delibera 

1.      di modificare la propria deliberazione n. 74 del 9 febbraio 2010 nel seguente modo: 

–         l’offerta di un contratto di insegnamento per il docente che intenda aderire al meccanismo di incentivazione per il pensionamento volontario anticipato sarà esteso ad un orario annuo di didattica frontale fino a 120 ore per un importo del compenso orario fissato in Euro 120,00 (vedasi apposito Regolamento per la disciplina degli incarichi di insegnamento e per attività didattiche integrative nonché la delibera attuativa dello stesso approvata dal Consiglio di Amministrazione di Ateneo con n. 127 del 23 giugno 2009); 

–         ai professori associati ed ordinari potrà essere offerta, altresì, la possibilità di un contratto di didattica integrativa secondo quanto stabilito nel Regolamento per la disciplina degli incarichi di insegnamento e per attività didattiche integrative; 

–         l’applicazione del meccanismo incentivante è esteso ai docenti  il cui pensionamento è previsto per l’anno 2010 (compresi i fuori ruolo), purché la durata del contratto di insegnamento e/o di didattica integrativa sia limitata in tal caso ad un solo anno; 

–         viene confermata la previsione di un contratto di insegnamento e/o di didattica integrativa di durata massima triennale, ad eccezione dei soggetti di cui al punto precedente, e con l’osservanza dei limiti specificati al punto 2c della delibera n. 74 del 9 febbraio 2010; 

–         si conferma che l’offerta di contratto è rivolta al personale che non abbia raggiunto: i 70 anni (per i professori ordinari), ovvero i 68 anni (per i professori associati), ovvero i 65 anni (per i ricercatori), intesi come anni computabili ai fini del pensionamento, in conformità a quanto già 

disposto con la citata delibera n. 74; 

–         i docenti che andranno volontariamente in pensione anticipata potranno utilizzare le strutture dipartimentali, secondo quanto appositamente definito dagli organismi preposti; 

–         i termini, già previsti al 15 marzo 2010, entro i quali i docenti interessati dovranno manifestare la volontà di aderire al meccanismo incentivante il pensionamento sono posticipati per la dichiarazione definitiva ed impegnativa al 31 marzo 2010. 

Resta inteso che: 

a) i contratti di insegnamento e di didattica integrativa sono deliberati dalle facoltà e non potranno complessivamente comportare un onere superiore ai 18.000,00 Euro annui; 

b) l’iniziativa deve assumere il carattere di eccezionalità e, pertanto, in futuro potrebbe non essere più ripetuta. 

Il presente atto è dichiarato immediatamente esecutivo.” 

================ 

ANCHE LA SCUOLA NORMALE VUOLE “ROTTAMARE” I RICERCATORI 

I ricercatori universitari di ruolo della Classe di Lettere della Scuola Normale Superiore di Pisa, riunitisi in assemblea il 23 marzo 2010, associandosi alla protesta generale contro i recenti provvedimenti legislativi, hanno approvato il seguente documento. 

Il 4 marzo 2010, il Collegio Accademico della Scuola Normale, con una decisione in contrasto con la linea fino ad allora sostenuta dalla Direzione, ha approvato la linea di indirizzo «di risolvere, a partire dal 1° novembre 2010 e con un preavviso di sei mesi, il rapporto di lavoro dei ricercatori universitari di ruolo in servizio presso la Scuola che hanno compiuto, o compiranno entro il 31 ottobre 2010, i quaranta anni di anzianità massima contributiva». 

Le finalità dichiarate di tale linea di indirizzo sono: «l’esigenza di salvaguardare prioritariamente le questioni di interesse generale riconducibili all’alleggerimento del peso finanziario degli organici e la facilitazione dell’ingresso di giovani nella Scuola». 

Le deroghe ai pensionamenti potrebbero essere concesse solo in base a «situazioni eccezionali riconducibili esclusivamente alle esigenze organizzative e funzionali collegate alla didattica e alla ricerca». 

I ricercatori della Classe di Lettere dichiarano la loro contrarietà alla linea di indirizzo per le seguenti ragioni. 

A) Per quanto riguarda le finalità, fanno notare: 

1) che il Collegio Accademico ha deliberato di estendere oltre i 70 anni la permanenza degli ordinari attraverso l’attivazione di contratti, in evidente conflitto con i conclamati criteri di contenimento della spesa; 

2) che, come ha denunciato l’ANDU, nel decreto mille proroghe è previsto che gli Istituti a ordinamento speciale, tra i quali la Scuola Normale Superiore di Pisa, siano esonerati dall’obbligo di destinare i fondi “liberatisi” per i pensionamenti al bando di nuovi posti di ricercatore; 

3) che l’attività di ricerca dei ricercatori universitari viene valutata dal Ministero ai fini dell’assegnazione di fondi. E che la Scuola Normale è tanto interessata a esibire a questi fini i risultati di tale attività da sollecitarne insistentemente l’indicazione agli Uffici. 

B) Per quanto riguarda le deroghe ai pensionamenti, fanno notare: 

1) che il criterio delle esigenze didattiche, privo com’è di parametri prefissati, dà spazio all’arbitrarietà più assoluta; 

2) che della ricerca non si guarda a contenuti e a risultati, ma esclusivamente alla fonte di finanziamento. 

I ricercatori universitari di ruolo della Classe di Lettere sostengono: 

1) che la Scuola Normale esprime con questa scelta brutalmente contabile un implicito ma sostanziale disinteresse nei confronti dell’attività da loro svolta, in evidente contrasto con l’assetto e la funzione particolare di centro eminentemente dedicato alla ricerca che caratterizza la Scuola; 

2) che applicando tale linea di indirizzo, la Scuola Normale si alienerebbe ricercatori pienamente operosi, in attività svolte come coordinatori o come membri di gruppi di ricerca locali nazionali o internazionali, come organizzatori di convegni nazionali e internazionali, come autori di lavori scientifici. Si verrebbero così a interrompere attività di ricerca personali o anche di gruppo, programmate e finanziate dalla Scuola medesima, e che coinvolgono docenti e ricercatori di altre sedi universitarie; 

3) che la linea di indirizzo approvata nel Collegio Accademico è stata disposta con rapidità fulminea, senza la consultazione preventiva degli interessati, in contrasto con un pluridecennale rinvio di decisioni circa la carriera dei ricercatori universitari della Scuola, che ha di fatto precluso le loro possibilità di progressione e li ha gravemente danneggiati sul piano professionale e su quello economico. Per di più, tale fulminea decisione è stata assunta in un momento in cui non solo l’interpretazione della norma è ancora in discussione, ma altre Università italiane stanno riesaminando analoghe decisioni prese; 

4) che tale linea di indirizzo, qualora venisse applicata, risulterebbe particolarmente lesiva dei loro diritti: non comporterebbe infatti, come accade in altre sedi universitarie, un prepensionamento volontario proposto alle tre categorie dei professori universitari, ma un pensionamento coattivo imposto esclusivamente alla terza fascia di essi. 

Tanto più gravi appaiono le decisioni del Collegio Accademico, se confrontate con le recenti delibere del Senato Accademico dell’Università di Pisa, il quale ha previsto, ad oggi: 

– che il prepensionamento sia volontario, sia pure entro un termine prestabilito; 

– che si applichi indistintamente a professori ordinari, associati e ricercatori di ruolo; 

– che a coloro che vi aderiscano siano concessi incentivi economici e sia consentito di continuare le ricerche intraprese e di avvalersi degli spazi e delle attrezzature universitarie. 

Con l’applicazione della linea di indirizzo approvata nel Collegio Accademico, la Scuola Normale creerebbe, nell’ambito di due istituzioni della medesima città, che sono legate da rapporti di collaborazione sul piano della ricerca scientifica e della didattica, una grave disparità di trattamento tra figure di ricercatori di ruolo che hanno il medesimo stato giuridico. 

I ricercatori di ruolo della Classe di Lettere della Scuola Normale Superiore affermano dunque la decisa volontà di contrastare questa linea di indirizzo e qualsiasi tentativo concreto di darle applicazione, attraverso azioni di opposizione e di protesta, compreso il ricorso alle  opportune iniziative legali. 

 

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Alessandro Savorelli
Alessandro Savorelli
14 anni fa

I Direttori di Dipartimento di Pisa hanno protestato contro il provvedimento relativo alla rottamazione. Dalla Scuola Normale, invece, che finora non ha mandato lettere di licenziamento, ma che non ha nemmeno fatto sapere di avere orientamento contrario, nemmeno una parola. Da qualche docente si sono avute privatamente attestazioni di solidarietà ai “rottamandi”. Ma ufficialmente: nulla. I Predidi della Classi non hanno niente da dire in proposito? Mi piacerebbe molto conoscere “nero su bianco” le posizioni dei singoli in proposito.