Invitiamo a leggere l’interessante intervento (a pag. 7 della rassegna) di Giulio Peruzzi “I tagli all’universita’ e la demolizione silenziosa della nostra ricerca”, sul Corriere Veneto del 2 gennaio 2010. Peruzzi, tra l’altro, osserva che i tagli agli Atenei e agli Enti di Ricerca sono stati largamente confermati “nonostante gli scambi intercorsi tra Conferenza dei Rettori e ministra Gelmini (consenso alle riforme, qualunque esse siano, in cambio dei soldi)”. In realtà la riforma (il DDL governativo) non è “qualunque”, ma è una controriforma gradita alla CRUI. Giulio Peruzzi conclude così il suo intervento: “Di fronte a questa demolizione dell’università e della ricerca pubbliche, stupisce il silenzio di Atenei e Enti di Ricerca e del Parlamento. La comunità scientifica cerca opportunisticamente di sfruttare i pochi spazi di manovra rimasti aspettando che ‘passi ‘nuttata’”.
Sui tagli all’Università e i concorsi segnaliamo l’intervento di Adriano Prosperi “La crisi dell’Università e il taglio degli stipendi”, su Repubblica del 5 gennaio 2010.
E mentre si taglia per l’Università, si attivano “investimenti per 2 miliardi di euro” alla ricerca (nell’industria).
VALUTAZIONE SENZA LE IPOCRISIE D'”OLTREOCEANO”
di Paolo Scarpi dell’Università di Padova
Ottimo articolo quello di Adriano Prosperi. Sarebbe opportuno affrontare con serietà il problema valutazione, proponendo noi ora criteri, parametri e indicatori, senza lasciarci condizionare dalle
ipocrisie d'”oltreoceano”, ma in realtà pure europee: di fatto l’obiettivo è talmente chiaro che si resta stupiti di come il pubblico non si renda conto che tutto questo polverone sulla valutazione, circa il quale i colleghi di alcune aree hanno non poche responsabilità, si propone semplicemente di smantellare il sistema Università o, se vogliamo, Istruzione. Già l’accordo di Bologna, seguito da quello di Lisbona, era stato denunciato come tentativo di dequalificazione, eppure vi sono state poche reazioni. Publish or perish sta diventando uno slogan vergognoso, ma stiamo attenti a cosa può nascondere: peer review, referee anonimi che costruiscono sistemi conformisti e a questi rispondono. Che i valutatori si prendano le loro responsabilità e si firmino. Questo può essere un ragionevole punto di partenza.
Paolo Scarpi
CONCORSI NAZIONALI, VALUTAZIONE, UNA CULTURA
di Vincenzo Rapisarda dell’Università di Catania
Ho trovato interessanti e in gran parte condivisibili le considerazioni dell’articolo di Tocci.
Mi permetto segnalare che i concorsi anche per i Ricercatori dovrebbero essere nazionali ed unitari con Commissari scelti per sorteggio effettuato tra i due terzi degli aventi diritto secondo una classifica, aggiornata ogni anno e realizzata anche sulla base delle recensioni delle pubblicazioni, che potrebbero realizzarsi anche su Internet. Seguo con interesse il dibattito relativo alla valutazione di quanto appare in Internet e può darsi che in un futuro non lontano si trovi il sistema di valutare scientificamente ciò che si legge anche o solamente in Internet. Le recensioni nel passato erano uno strumento validissimo di conoscenza e valutazione reciproca e si leggevano nelle tante riviste italiane che sono morte per il cosiddetto impact factor che spesso è condizionato dalle industrie, farmaceutiche nei settori medici e farmacologici. Le recensioni costituivano un mezzo importante di scambio, ancora meglio dei numerosi congressi scientifici in cui i relatori parlano e vanno via e manca quasi sempre un dibattito. Anche per il venir meno dello interesse per le recensioni le riviste italiane sono molto diminuite.
Sono pienamente d’accordo con quanto asserito dal prof. Falaschi di Perugia circa la necessità di recuperare il rapporto tra la cultura scientifica e quella umanistica e nella mia qualità di Direttore con il Prof. Callieri di Roma della Rivista Formazione psichiatrica che si pubblica regolarmente da 30 anni ho ritenuto di coinvolgere nella Direzione autorevoli Studiosi di discipline umanistiche e la Rivista in questo 2010 uscirà col titolo di Formazione psichiatrica e Scienze umane. La Rivista che esce 2-3 volte l’anno si legge anche in Internet nel sito “formazionepsichiatrica.it”.
Ringrazio Chi avrà la pazienza di leggermi e ancora di più Chi vorrà dare un cenno di opinione al riguardo.
Vincenzo Rapisarda, già Ordinario di Psichiatria nell’Università di Catania – E mail: virapisa@unict.it
PROSPERI. ARGOMENTI GENERICI E PRESUNTUOSI
di Sergio Cesaratto dell’Università di Siena
Ma che pena questo articolo di Adriano Prosperi “La crisi dell’Università e il taglio degli stipendi”, su Repubblica del 5 gennaio 2010!
D’accordo a dare addosso ai bocconiani, ma c’è un limite a tutto. Non si difende l’Università con argomenti così generici e presuntuosi. Se fossi un bocconiano godrei, mi sorprendo de La Repubblica e dell’Andu.
Saluti cordiali
Sergio Cesaratto
Ordinario di Economia politica – Siena
… e visto che chi impartisce lezioni sull’Università è bene che si qualifichi: Sergio Cesaratto has published on the Cambridge Journal of Economics, Review of Political Economy, Bulletin of Political Economy and many other refereed journals, has contributed to several international books and is author of The Economics of Pension Reforms: a Non-Orthodox Approach, E.Elgar, 2005. Tutta cartaccia inutile, ovviamente.