Riportiamo una lettera inviataci da Alberto Jori dell’Universita’ di Tubingen in Germania.
In Germania (come in Francia, ndr) alle Universita’ “ritenute meritevoli” si elargiscono “(notevolissimi) finanziamenti AGGIUNTIVI”.
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Lettera di Alberto Jori:
“Cari amici dell’ANDU,
insegno all’Universita’ di Tubingen in Germania e seguo da tempo con profondo interesse i vostri preziosi contributi informativi e propositivi sull’universita’ italiana e sulla sua indilazionabile riforma.
In generale concordo con le vostre posizioni.
Per quel che riguarda la “classifica” delle universita’ italiane recentemente formulata, in termini generali ritengo sia giusta la scelta del ministero di non erogare piu’ le risorse finanziare in modo (quasi) indifferenziato ai vari centri accademici, e di “premiare”, invece, le universita’ piu’ produttive. E’ quello che da qualche anno si fa anche qui in Germania, dove le Elite-Universitaten sono le universita’ individuate a livello centrale come centri di punta e ritenute pertanto meritevoli di (notevolissimi) finanziamenti aggiuntivi.
Il problema e’ semmai quello dei criteri di valutazione. Qui in Germania la scelta delle universita’ da premiare si basa essenzialmente sulla qualita’, l’ampiezza e il carattere interdisciplinare dei progetti periodicamente proposti dai vari centri universitari. Inoltre, le valutazioni sono effettuate in modo forse un po’ macchinoso, ma in ogni caso adeguato per garantire un giudizio abbastanza “oggettivo”.
In Italia, a quel che capisco, i criteri impiegati sono stati piuttosto “ibridi”: oltre ai progetti di ricerca, si e’ tenuto conto di fattori propriamente didattici come pure di aspetti economici (la capacita’ di attrarre fondi). Non e’ detto che questo sia sbagliato a priori; e’ pero’ certo che la scarsa linearia’ del metro adottato offre poi il fianco alle critiche piu’ diverse, come quelle (da voi riportate) del rettore della Sapienza.
A mio avviso, stante il fatto che (soprattutto in un’epoca di vacche magre) le risorse e gli investimenti vanno comunque diretti dove esiste la garanzia che il loro impiego sia ottimale – la meritocrazia vale non solo per i singoli docenti, ma anche per le universita’ -, sarebbe ora importante che provassimo a elaborare, magari nel confronto con altri Paesi, dei criteri sufficientemente attendibili da utilizzare in futuro. Credo che l’ANDU potrebbe fornire un contributo importantissimo anche su questo terreno.
Cordiali saluti
Alberto Jori”
[…] Raffrontando il sistema universitario tedesco con quello italiano, così come prefigurato dai recenti provvedimenti sulla distribuzione dei fondi a vantaggio degli atenei meritevoli, si sono spese parole di apprezzamento per il primo e di critica per il secondo. In Germania i fondi distribuiti in base al merito sarebbero solo aggiuntivi e non riguarderebbero, come nel caso italiano, una quota delle somme destinate ad assicurare la sopravvivenza. Soli i tedeschi valuterebbero inoltre il merito secondo criteri considerati obbiettivi (lettera di Alberto Jori all’Andu). […]