Fondazioni. NO del movimento, SI di AN e PD

06 novembre 2008 – ANDU

Sul Foglio del 4 novembre 2008 (v. nota 1) si legge che “Giuseppe Valditara, senatore e responsabile scuola e universita’ di Alleanza nazionale, professore universitario e incaricato dal ministro Gelmini di sondare il mondo accademico”, tra l’altro, dichiara: “Voglio poi stanare il Partito democratico. In campagna elettorale aveva fatto proposte interessanti sui temi chiave del reclutamento e della governance, NON DIVERSE da quelle avanzate da noi”.

Valditara aggiunge: che da parte del Governo “ci deve essere la consapevolezza che serve una riforma condivisa (da chi?, ndr); poi su singoli punti, laddove ci sia ampio consenso (tra chi?, ndr), ci potra’ anche essere DECRETAZIONE D’URGENZA”. Alla fine della sua intervista Giuseppe Valditara, riferendosi alla possiblita’ per gli Atenei di trasformarsi in Fondazioni, “uno dei punti per cui si protesta di piu'” (come precisa l’intervistatore), sostiene: “E’ strumentale, tempo fa Ranieri e Treu del Pd invitavano a seguire quel modello. Il Pd recuperi lo spirito riformista che ne ha caratterizzato la campagna elettorale”.

L SI’ DEL PD ALLE FONDAZIONI
Il senatore di AN puo’ stare tranquillo: lo “spirito riformista”, da lui apprezzato, il PD non l’ha mai perso. Infatti, proprio sulle Fondazioni, Mariapia Garavaglia, ministro ombra del PD, in una parallela intervista su AprileOnLine.Info (v. nota 2), alla domanda “si vuole procedere alla trasformazione degli atenei in fondazioni aperte al finanziamento privato. Cosa ne pensa il Pd?”, risponde: “Il Pd e’ contrario se la trasformazione delle universita’ in fondazioni diventasse un modo per far si che lo Stato si ritragga dal sostenere il settore accademico, magari in un momento di difficolta’ economica in cui procede ad operazioni di taglio. In realta’ si tratta di un argomento non facile e meritevole di approfondimento. La fondazione in quanto tale puo’ essere neutra come strumento giuridico, bisogna capire bene cosa succede con essa: come sara’ il finanziamento o il reclutamento. Noi eravamo contro perche’ nel decreto 112 (ora Legge 133, ndr) all’articolo 16 era detto semplicemente che i senati accademici possono trasformare gli atenei in fondazioni di diritto privato, all’interno di un quadro complessivo di decurtazione dei finanziamenti statali. La politica era quindi quella di giustificare i tagli dello Stato al settore, affidandosi all’iniziativa privata. Manca quindi tutta la parte relativa al come realizzare la nascita delle fondazioni universitarie: reclutamento e governance devono essere chiarite”.

Insomma Mariapia Garavaglia afferma, anche se in modo un po’ contorto, che al PD le Fondazioni vanno bene a patto che si diano loro adeguati finanziamenti statali, che si chiarisca come farle e quale fine faranno lo stato giuridico dei docenti e la governance.

Queste, sostanzialmente, sono le stesse opinioni espresse ancora piu’ chiaramente nel luglio 2008 dallo stesso Ministro ombra del PD (v. nota 3). Infatti, Mariapia Garavaglia allora, dispiaciuta che la Legge 133 non consenta alle Fondazioni di fare quel che vogliono, ha scritto: “Basta leggere l’ultimo comma dell’articolo di legge per rendersi conto che tutte le vecchie norme sulle universita’ continueranno ad applicarsi alle fondazioni.”

Ed inoltre Garavaglia si chiedeva: “Quale sara’ poi la sorte nelle universita’ fondazioni dello stato giuridico dei docenti universitari, altra palla al piede delle universita’ autonome?”

Ma proprio la “palla al piede” dello stato giuridico dei docenti universitari, normato da leggi nazionali, e’ uno dei pilastri fondamentali del Sistema nazionale degli Atenei STATALI! Ed e’ proprio la cancellazione dello stato giuridico nazionale il principale obiettivo di tutti coloro che da decenni operano per demolire l’Universita’ statale.

Il Ministro ombra del PD si muove in piena coerenza con quanto previsto dal programma elettorale del suo Partito (v. nota 4), tanto ‘invocato’ dal senatore Valditara.
Infatti, al punto 7 del Programma del PD si legge: “Ciascun ateneo deve essere libero di assumere personale docente italiano e straniero, di darsi il sistema di governo che ritiene piu’ adeguato, di stabilire le norme per l’ammissione degli studenti, di fissare liberamente le rette.”

Il grande movimento di protesta, che chiede l’ABROGAZIONE (non la sospensione come chiede invece ora il PD) della Legge 133 e con particolare forza dell’articolo sulle Fondazioni, ha ben chiaro che, trasformandoli in Fondazioni private, si regalerebbero gli Atenei statali ai gruppi di potere accademico-politici, ai quali si elargirebbero ulteriori risorse pubbliche. Su questo punto ha ragione Roberto Perotti quando, a proposito degli Atenei-Fondazione, scrive: “Succedera’ proprio come per le fondazioni bancarie, sara’ opportunita’ di clientela per i notabili locali”.

Nota 1. Per leggere l’intervista a Giuseppe Valditara “Il mediatore tra governo e prof ci spiega il dialogo che se po’ ffa’”, sul Foglio del 4.11.08, cliccare: http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_p1.asp
Nota 2. Per leggere l’intervista a Mariapia Garavaglia, su AprileOnLine.Info del 4.11.08, cliccare: http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=9717
Nota 3. Per leggere l’intervento di Mariapia Garavaglia “Universita’, il nodo governance”, sul Sole 24-ore del 24.7.08, cliccare: http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2008/07/24MI14054.PDF
Nota 4. Per leggere il programma elettorale del PD cliccare: http://www.expobg.it/modules/mylinks/visit.php?cid=1&lid=274

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