11 luglio 2008 – ANDU
Si riportano i seguenti documenti contro il DL:
1. Mozione del Senato Accademico dell’Universita’ di Firenze
2. Mozione del Consiglio della Facolta’ di Scienze MMFFNN dell’Universita’ di Torino
3. Mozione del Consiglio della Facolta’ di Scienze MFN dell’Universita’ di Siena
4. Documento dell’Assemblea dei docenti dell’Universita’ di Sassari
1. Mozione del Senato Accademico dell’Universita’ di Firenze
Il Senato Accademico esprime vivissima preoccupazione nei confronti della manovra finanziaria varata con il D.L. n.112 del 25 giugno 2008 che, insieme ad altri recenti provvedimenti governativi, comporta effetti pesantissimi sul sistema universitario. In particolare la manovra, riducendo in misura crescente dal 2009 al 2013 il fondo di finanziamento ordinario delle Universita’, prefigura per decreto legge il sostanziale disimpegno dello Stato dalle sue responsabilita’ nei confronti del sistema universitario nazionale. Le norme sul drastico congelamento del turn over provocheranno il rapido impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi. In questo quadro vengono vanificate le azioni e i programmi di razionalizzazione finanziaria e organizzativa impostate dagli atenei; inoltre la manovra rende impossibili i processi di ottimizzazione della offerta didattica in attuazione del D. M. 22 ottobre 2004, n. 270.
Le diffuse condizioni di criticita’ finanziaria degli atenei, drammaticamente aggravate dal decreto, non sembrano poter trovare adeguata soluzione nella prevista possibilita’ di trasformare le Universita’ in fondazioni di diritto privato.
E’ indispensabile richiamare la sensibilita’ del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni regionali e locali sui problemi dell’alta formazione nel nostro paese e sulle prospettive delle giovani generazioni nel settore della ricerca scientifica. Il Senato Accademico, nel sollecitare una sostanziale correzione della manovra, auspica che questa situazione di emergenza trovi adeguata occasione di riflessione e di proposta nella riunione congiunta dei Senati Accademici convocata allo scopo dai Rettori delle Universita’ Toscane, lunedì 14 luglio presso l’Aula Magna dell’Universita’ di Firenze.
2. Mozione del Consiglio della Facolta’ di Scienze MMFFNN dell’Universita’ di Torino
Il Consiglio della Facolta’ di Scienze MMFFNN dell’Universita’ di Torino, riunito il 8 luglio 2008, esprime la propria profonda contrarieta’ alle disposizioni riguardanti l’Universita’ italiana contenute nel D.L. 112/08.
Il Consiglio di Facolta’ ritiene che queste misure, qui sotto dettagliate, mentre sono presentate come volte ad un recupero di efficienza, in realta’ danneggino irreparabilmente l’Universita’ nel suo complesso, compresi i suoi numerosi punti di eccellenza, riconosciuti a livello internazionale
Il taglio, nel prossimo triennio, di 500 milioni di euro dal fondo di finanziamento ordinario corrisponde ad ¼ dei fondi effettivamente disponibili dopo il pagamento degli stipendi. Un taglio di tali proporzioni, su un fondo già largamente insufficiente, rendera’ impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica universitaria. Si noti come tale taglio si sommi al taglio del 40% effettuato contestualmente sui Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale. Il passaggio degli scatti stipendiali di anzianità dei docenti da biennali a triennali ne riduce ulteriormente gli stipendi (gia’ di gran lunga i piu’ bassi tra i paesi progrediti), penalizzando in particolar modo i piu’ giovani e i più rapidi a fare carriera: oltre a demoralizzare l’attuale corpo docente, accentuerà ulteriormente il fenomeno della “fuga dei cervelli”. La limitazione del turnover al 20% dei pensionamenti azzera le possibilita’ di rinnovamento del corpo docente in una fase storica cruciale; azzera le legittime speranze di carriera dei giovani ricercatori da poco entrati nel sistema universitario; azzera le speranze di un’intera generazione di precari della ricerca, vanificando gran parte del fondamentale lavoro da essi svolto. Inoltre, associato all’entrata in vigore del D.M. 270/04, il turnover ridotto comportera’ da un lato l’incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, con un progressivo soffocamento dell’attivita’ di ricerca, e dall’altro una pesante riduzione dell’offerta formativa La possibilita’ data agli atenei di trasformarsi in fondazioni (con un semplice voto del senato accademico) e il conseguente trasferimento a titolo gratuito dell’intero patrimonio degli atenei pubblici in mani private introduce per decreto la privatizzazione dell’universita’. Cio’ avra’ gravi ripercussioni sul trattamento economico e giuridico del personale (a cominciare dai tecnici-amministrativi) e sulle scelte di indirizzo in materia di didattica e ricerca. Tutto questo portera’, poi inevitabilmente, a un aumento delle tasse universitarie (le fondazioni private non devono rispettare il tetto del 20% sul Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Universita’). Queste misure attaccano radicalmente ed in modo del tutto immotivato il sistema universitario italiano, che pure svolge in media, ricerca di alto livello internazionale e mostra una capacita’ didattica superiore alle risorse ad essa stanziate. Il personale universitario merita una remunerazione dignitosa, con la possibilita’ di avanzamenti di carriera tramite un’adeguata valutazione del proprio lavoro e con tempi certi. Un intervento finalizzato a migliorare l’attuale sistema universitario e’ improrogabile, ma deve necessariamente scaturire da un confronto del governo con tutte le realta’ all’interno dell’universita’. Al fine di contrastare la conversione in legge del DL 112/08, il Consiglio di Facolta’ ritiene urgente e fondamentale avviare un dibattito negli organi collegiali dell’Universita’, compresi gli studenti, per valutare le forme di protesta più opportune che potranno esser estese a tutto il personale. Tra queste occorrera’ considerare il rifiuto di svolgere carichi didattici superiori alle richieste di legge, il blocco degli esami, delle sessioni di laurea e delle lezioni. Torino, 8 luglio 2008
3. Mozione del Consiglio della Facolta’ di Scienze MFN dell’Universita’ di Siena
Il Consiglio della Facolta’ di Scienze MFN dell’Universita’ di Siena nella seduta del 9 luglio 2008 esprime parere fortemente negativo in merito alle disposizioni riguardanti il settore istruzione contenute nel D.L. 112/08.
In particolare e’ contrario:
– ai tagli previsti in crescita per cinque anni, che renderanno impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica universitaria;
– al passaggio degli scatti stipendiali di anzianita’ dei docenti da biennali a triennali che riduce ulteriormente gli stipendi (gia’ di gran lunga i piu’ bassi tra i paesi progrediti);
– alla limitazione delle assunzioni di personale a tempo indeterminato al 20% del turn over che danneggera’ gravemente la funzionalita’ scientifica e comportera’ una pesante riduzione dell’offerta formativa degli Atenei;
– alla possibilita’ data agli atenei pubblici di trasformarsi in fondazioni (con un semplice voto del senato accademico) che introduce per decreto la privatizzazione dell’universita’.
La Facolta’ entra pertanto in stato di mobilitazione e si riserva di prendere iniziative concrete, di astensione dall’attivita’ didattica, se non verranno apportate modifiche significative al decreto.
4. Documento dell’Assemblea dei docenti dell’Universita’ di Sassari
ASSEMBLEA DEI DOCENTI DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI – 9 LUGLIO 2008
L’Assemblea dei Docenti dell’Università di Sassari si e’ riunita il 9 luglio 2008 presso la Facolta’ di Medicina Veterinaria ed ha ampiamente discusso il DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008 , n. 112 recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita’, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria”. Sono stati messi in evidenza e discussi molti degli effetti deleteri che alcuni articoli, in particolare 16, 66, 69 che saranno determinati dalla sua conversione in legge senza rilevanti modifiche. L’assemblea rileva come l’interazione delle misure previste dall’art. 16 (Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università), con quelle dell’art. 66 (Turn over), possano assestare un danno irrimediabile al Sistema Universitario Pubblico. Quanto infine previsto dall’art. 69, conversione su base triennale degli scatti biennali di anzianità (che rappresentano il principale processo di perequazione degli stipendi di una categoria soggetta a norme di legge e percio’ non a contrattazione collettiva), sovverte la consolidata progressione economica dei docenti universitari rappresentando una sorta di tassazione “occulta” operata a solo danno di alcune categorie del pubblico impiego. Quali gli effetti principali di tali norme:
a.. Riduzione del turn over ad 1/5 a partire dal prossimo anno: tale misura di fatto condurrà al blocco pressoché generalizzato di assunzioni e progressione di carriera
b.. Contestuale riduzione del FFO. Quasi un miliardo di euro nel periodo 2009-2012
c.. Riduzione di stipendi, pensioni e TFR per tutti i docenti, in particolare per i giovani ricercatori che subiranno fin dall’esordio della propria carriera un provvedimento punitivo
d.. Cancellazione delle aspirazioni di tanti giovani ricercatori in formazione e precari che, se vorranno intraprendere una carriera accademica o di ricerca, si vedranno costretti ad emigrare dilatando a dismisura il fenomeno della “fuga dei cervelli” che, a chiacchere, tutti dichiarano voler ridimensionare
e.. Accelerare e/o determinare cinicamente il dissesto economico e gestionale degli atenei al fine di indurre la progressiva scomparsa del sistema pubblico attraverso la privatizzazione delle università più appetibili ed il fallimento delle altre. L’assemblea prende atto che forse non tutti i colleghi hanno al momento compiutamente colto l’ampiezza dell’attacco portato al sistema universitario pubblico e le drammatiche conseguenze per il nostro ateneo, quello di Cagliari, le retribuzioni, la carriera, il reclutamento ed il ruolo dell’universita’ pubblica quale motore di promozione culturale e sociale della popolazione e del territorio della nostra regione. Ritiene opportuno compiere ogni sforzo per approfondire all’interno dell’ateneo le problematiche poste dal DL 112 anche attraverso una successiva riunione, maggiormente partecipata, che analizzi approfonditamente gli effetti nefasti delle norme citate.
L’Assemblea decide di:
· Dichiarare lo stato di agitazione dell’ateneo di Sassari
· Chiedere ai Consigli di Facolta’ di discutere ed esprimersi sull’argomento
· Chiedere al Magnifico rettore di indire un’assemblea plenaria per esaminare la portata di questi provvedimenti sull’ateneo e le misure di contrasto da intraprendere
L’Assemblea considera indispensabile che vengano intraprese dai docenti azioni di particolare incisività e peso: tra queste la non partecipazione agli organi accademici e la non assunzione di incarichi di insegnamento che non siano quelli istituzionali. Si invitano al riguardo soprattutto i colleghi ricercatori che potranno finalmente dimostrare ai nostri legislatori quanta parte del carico didattico e di funzionalita’ degli atenei discenda dal loro impegno di docenti. Non si è escluso, per quanto con doverose riserve ed a fronte di un ulteriore irrigidimento della controparte, il ricorso ad azioni più eclatanti quali la possibilità del blocco degli esami di profitto e di laurea. E’ intenzione dell’assemblea procedere sempre più ad un’ampia diffusione delle informazioni tra i colleghi e ad un loro più vasto coinvolgimento.