I problemi da risolvere per risanare e rilanciare l’Universita’ sono tanti e tutti urgenti: finanziamento, organizzazione del Sistema nazionale e delle singole Universita’, didattica, diritto allo studio, dottorato, precariato, reclutamento, carriera e stato giuridico dei docenti. Su tutte queste questioni l’ANDU da anni propone una soluzione organica che finora i Governi e i Parlamenti succedutisi non hanno voluto accogliere perche’ ‘sensibili’ agli interessi di quei poteri accademico-politici che hanno determinato la gravissima situazione in cui oggi versa l’Universita’ statale. L’ANDU ritiene che, tra i molti problemi da risolvere, quelli da affrontare con particolare urgenza siano il reclutamento straordinario in
ruolo con nuove regole e l’istituzione di una nuova figura per la formazione pre-ruolo che sostituisca TUTTE le attuali figure precarie. Affinche’ tali interventi legislativi risultino efficaci e’ indispensabile che essi siano CONTESTUALI.
NUOVE REGOLE PER IL RECLUTAMENTO
Occorre combattere alla radice il nepotismo e il localismo che connotano la docenza italiana e per questo e’ necessario impedire che il reclutamento in ruolo dei docenti (che oggi avviene quasi totalmente nella fascia dei ricercatori) continui ad essere ‘affidato’ ad un singolo ‘maestro’, che ottenuto il bando di un posto, lo assegnera’, attraverso un finto concorso, all”allievo’ da lui pre-scelto. Per questo e’ indispensabile che il concorso sia TOTALMENTE sottratto all’autonomia locale, che e’ in realta’ l’autonomia di una singola persona (il ‘maestro’) di scegliere il ‘vincitore’ del concorso a ricercatore. Occorre pero’ evitare che la scelta dei vincitori passi nelle mani dei gruppi accademici ‘prevalenti’ a livello nazionale.
Per tutto questo l’UNICA soluzione possibile, di semplice, immediata e
rapida applicazione, e’ quella di costituire, attraverso il ‘puro’ sorteggio, commissioni concorsuali nazionali di soli ordinari, tutti appartenenti a sedi diverse ed escludendo i professori appartenenti agli Atenei che hanno chiesto il bando dei concorsi a ricercatore.
RECLUTAMENTO STRAORDINARIO
Per consentire il ringiovanimento dei docenti in ruolo e ‘prevenire’il pensionamento, che nei prossimi anni interessera’ circa la meta’ degli attuali docenti, e’ indispensabile un reclutamento realmente straordinario attraverso il bando, su fondi statali aggiuntivi, di almeno 20.000 concorsi a ricercatore, da svolgere con le nuove regole che vanno applicate da subito anche per i posti banditi su fondi di ateneo.
CANCELLAZIONE DEL PRECARIATO
Per cancellare il precariato bisogna cancellare e vietare per sempre TUTTE le attuali figure (assegni, borse, contratti, ecc.) che hanno portato alla formazione di un vastissimo precariato, inaccettabile per la lunga durata, per le condizioni economiche e giuridiche disumane e per le ricadute negative sulla qualita’ della didattica e della ricerca. Per superare definitivamente tutto questo va prevista UNA SOLA figura pre-ruolo (ricercatore a tempo determinato), con autonomia di ricerca, con adeguata retribuzione e con tutti i diritti lavorativi (pensione, ferie, maternita’/paternita’, ecc.). La permanenza in questa figura pre-ruolo non deve superare i tre anni e il numero dei posti deve essere rapportato al numero dei posti di ricercatore a tempo indeterminato preventivamente programmati, con relativa copertura finanziaria..
30 maggio 2008
PROPOSTE DELL’ANDU SU DOCENZA UNIVERSITARIA E CONCORSI
E SU GOVERNO DEL SISTEMA NAZIONALE E ORGANIZZAZIONE DEGLI ATENEI
DOCENZA UNIVERSITARIA E CONCORSI
Stato giuridico nazionale dei docenti collocati in un ruolo unico, articolato in tre fasce con uguali mansioni. Ingresso (v. specificazioni sotto) nel ruolo docente per concorso nazionale (prevalentemente nella terza fascia) e passaggio di fascia per idoneita’ nazionale individuale (a numero aperto), con immediato e pieno riconoscimento della nuova qualifica, senza l’ulteriore chiamata della Facolta’ dove il docente gia’ lavora e continuera’ a lavorare. Per il passaggio di fascia e’ indispensabile prevedere uno specifico budget nazionale per i connessi incrementi stipendiali. Le commissioni nazionali, per i concorsi e per i passaggi, devono essere interamente sorteggiate e composte di soli ordinari. Periodo pre-ruolo massimo di 3 anni in un’unica figura definita da una legge che preveda adeguata retribuzione, diritti (malattia, maternita’, ferie, contributi pensionistici) e liberta’ di ricerca, con un numero di posti rapportato a quello degli sbocchi nel ruolo della docenza. Bando nei prossimi anni, su nuovi specifici e aggiuntivi fondi statali, di
almeno 20.000 posti di terza fascia, con cancellazione dell’attuale giungla
di figure precarie. Trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore, prevedendo la partecipazione di tutti ai Consigli di Facolta’ e l’accesso
ai fondi di ricerca anche per i professori di terza fascia non confermati. Distinzione tra tempo pieno e tempo definito con esclusione per i docenti a tempo definito dalle cariche accademiche e dalle commissioni concorsuali.
– Specificazioni sul reclutamento.
I concorsi per i posti nella fascia iniziale della docenza (oggi il ruolo dei ricercatori) devono essere espletati a livello nazionale, ‘concentrando’, con cadenza certa, i posti banditi in autonomia dai vari Atenei su fondi propri e/o ministeriali. La scelta dei vincitori deve essere fatta da una commissione nazionale composta solo da ordinari direttamente sorteggiati, tutti appartenenti a sedi diverse ed escludendo quelli degli Atenei che hanno bandito i posti. Ai candidati devono essere adeguatamente riconosciuti i periodi di attivita’ didattica e scientifica svolti a qualsiasi titolo: dottorato, assegni, borse, incarichi, ecc.
GOVERNO DEL SISTEMA NAZIONALE E ORGANIZZAZIONE DEGLI ATENEI
– Sistema nazionale
Occorre prevedere un unico Organo di autogoverno del Sistema nazionale delle Universita’ direttamente eletto da tutte le componenti (docenti, tecnico-amministrativi, studenti) del mondo universitario, con una rappresentanza non frammentata (5 o 6 aree equivalenti) e non corporativa (elettorato attivo e passivo comuni) delle tre fasce della docenza. Alle Conferenze nazionali dei Rettori, dei Presidi e dei Direttori di Dipartimento dovrebbero essere riconosciuti specifici ruoli.
– Organizzazione degli Atenei
Il Rettore deve essere eletto da tutti i docenti (professori e ricercatori), con una consistente partecipazione dei tecnico-amministrativi e degli studenti. Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dovrebbero essere sostituiti da un “Consiglio di Ateneo” i cui componenti dovrebbero essere tutti direttamente eletti e, anche in questo caso, con una rappresentanza dei docenti non frammentata e non corporativa. Il Consiglio di Ateneo dovrebbe eleggere al suo interno un Presidente. Negli Atenei dovrebbero essere previsti specifici ruoli per i Collegi dei
Presidi, dei Direttori di Dipartimento e dei Presidenti dei Consigli di Corso di Studio. Potrebbe essere previsto un Organo di gestione (un”Esecutivo di Ateneo”), eletto dal Consiglio di Ateneo, da affiancare al Rettore. Il Rettore e tutti i componenti del Consiglio di Ateneo devono essere interni all’Ateneo stesso. Le strutture portanti dell’Ateneo devono diventare i Consigli di Corso di Studi per la didattica e i Dipartimenti per la ricerca. Nei Dipartimenti, rivedendone i criteri di formazione e le dimensioni, si dovrebbero ‘incardinare’ i docenti, togliendo ai Consigli di Facolta’ la ‘gestione’ dei posti e assegnando loro compiti di coordinamento dei Corsi di Studio. La composizione e i compiti delle strutture degli Atenei devono essere normati dalla legge.