MUSSI E RICERCATORI
Sul Messaggero del 19 settembre 2007, nell’articolo di Veronica Cursi
“Ricercatori, bocciata la riforma: concorsi nuovi con regole vecchie” (nota
1), si legge che c’e’ stata la “bocciatura da parte del Consiglio di Stato dello schema di regolamento che prevedeva nuove norme per l’assunzione dei ricercatori negli Atenei.
Bocciatura dovuta a due vizi di legittimita’ in particolare: l’obbligatorieta’ del titolo di dottore di ricerca o assegnista di ricerca,che secondo i giudici amministrativi sono titoli di merito e non possono essere vincolanti per la partecipazione al concorso. E il metodo per la costituzione delle commissioni di ateneo: per il Consiglio di Stato le commissioni devono dare maggior peso agli esperti.” Come e’ noto, la ‘bocciatura’ da parte del Consiglio di Stato del regolamento ministeriale sulle nuove modalita’ di reclutamento dei ricercatori ha portato all’emanazione del decreto-legge del 5 settembre 2007 (nota 2) con il quale si ‘dirottano’ sull’FFO i fondi destinati dalla Finanzia 2007 per il bando, entro quest’anno, di posti aggiuntivi di ricercatore, con concorsi da espletare impiegando nuove regole. Questo decreto-legge ‘ratifica’ la ‘crisi’ della ‘politica dell’apparire’ del ministro Fabio Mussi, che ha portato all’impantanamento dell’Universita’, alla quale lo stesso Ministro non ha ancora dato alcuna spiegazione del clamoroso ‘rinvio’ di un provvedimento che, in Tv e sui giornali, per mesi ha assicurato che sarebbe stato emanato entro il 31 marzo 2007 e che ha poi piu’ volte annunciato come imminente. Sul regolamento dei concorsi a ricercatore l’ANDU il 31 maggio 2007 aveva avanzato precise critiche e dettagliate proposte (nota 3). In particolare sui due punti sui quali il Consiglio di Stato avrebbe individuato “vizi di legittimita’”, l’ANDU aveva scritto:
– “l’attuale progetto ministeriale e’ discriminatorio nei confronti di molti attuali precari per l’introduzione di prerequisiti (in questa fase comunque arbitrari) e per la previsione di lettere di presentazione-raccomandazione”. Cio’ perche’ “in molti casi il lungo percorso precario e’ anche fatto di attivita’ non ufficiali in attesa di una ulteriore ‘sistemazione’ precaria. Il buon senso dovrebbe indurre a ‘sospendere’ la previsione di ‘requisiti di ammissione’, almeno fino a quando non sara’ definitivamente superata l’attuale giungla di precariato con l’introduzione di una sola figura pre-ruolo (il cui numero di posti dovrebbero essere rapportato agli sbocchi in ruolo) e fino a quando non sara’ riformato il dottorato di ricerca. Naturalmente, come da tempo proponiamo, ai candidati devono essere adeguatamente riconosciuti i periodi di attivita’ didattica e scientifica svolti a qualsiasi titolo: dottorato, assegni, borse, incarichi, ecc.”
– “l’attuale progetto ministeriale e’ illegittimo per la partecipazione di commissari ‘non esperti’ alle prove locali. Una previsione questa giuridicamente tanto assurda da far pensare ad una scelta da ‘sentenza suicida’, per ottenerne poi l’annullamento”. “L’illegittimita’ non sta nella presenza di commissari ‘non esperti’ nella “Commissione giudicatrice” (presenza che sarebbe opportuno in ogni caso non prevedere), ma nella loro partecipazione alla valutazione del “seminario pubblico” dei candidati. Valutazione che richiede una competenza specifica che i ‘non esperti’ non hanno.”
Tutta questa vicenda e’ coerente con la superficialita’, l’approssimazione e la supponenza con le quali da oltre un decennio si sono elaborate, sostenute e approvate norme devastanti per l’Universita’ statale come la falsa autonomia finanziaria per ‘gestire’ la progressiva riduzione dei fondi, la finta autonomia statutaria, l’abolizione di fatto del CUN, i finti concorsi locali, il fallimentare “3 + 2”.
SENATO E “3 + 2”
Sul “3 + 2” l’ANDU ormai da anni chiede un’approfondita verifica. Il 13
luglio 2007 l’ANDU ha inviato al ministro Mussi una lettera (diffusa anche
a tutti i Parlamentari) nella quale era scritto:
“Risulta evidente che nella riforma del “3 + 2” poco o molto non e’ andato bene e che poco o molto va urgentemente corretto. Dove, quanto e perche’ e’ da accertare, come da cercare sono i rimedi. Per fare bene e presto tutto cio’ riteniamo sia indispensabile che Lei avvii con urgenza una verifica-monitoraggio sul “3 + 2″ basata non solo su indagini statistiche, ma principalmente sulla partecipazione-testimonianza di tutto il mondo universitario, compresi gli studenti. Senza pregiudizi. Questa iniziativa e’ necessaria e urgente nell’interesse degli studenti stessi, dell’Universita’ e del Paese. In questo percorso potrebbe anche essere utile la promozione da parte del Ministero di un Convegno che ospiti le varie opinioni e le varie esperienze. Per illustrare meglio questa nostra proposta Le chiediamo uno specifico incontro.”
Fino ad oggi Mussi non ha dato alcuna risposta.
Diversa sensibilita’ ha invece espresso la Commissione Istruzione del Senato che il 19 settembre 2007 ha affrontato correttamente la questione della verifica del “3 + 2” (v. il qui allegato resoconto sommario della seduta della Commissione).
BILANCIO DI MODICA
Il 18 settembre 2007 il sottosegretario Luciano Modica ha scritto una
lettera (nota 4) nella quale fa il punto sul primo anno e mezzo di attivita’ del Parlamento, del Governo e del Ministero sulle questioni universitarie.
Modica scrive che “i risultati sono ancora davvero miseri”, sostiene che
“rispetto al testo del regolamento PRIN messo a punto dopo mesi di lavoro, nel decreto appena firmato e’ stata quasi del tutto perduta l’occasione per operare una riforma profonda, senza precise ragioni”, denuncia l’esistenza di “un’inestricabile rete di controlli di forma che tendono a trasformarsi in controlli di merito, una spasmodica attenzione alla procedura piu’ che al risultato si alleano silenziosamente con gli ambienti piu’ conservatori”, si lamenta di “una macchina ministeriale che stenta a funzionare bene”, parla di “poteri interdittivi forti” “che “si stanno esercitando” sulle “nuove regole per i concorsi per ricercatore”. La portata delle affermazioni di Luciano Modica e’ tale da richiedere sue adeguate specificazioni e, soprattutto, una pubblica presa di posizione da parte del ministro Mussi.
20 settembre 2007
– Nota 1. Per leggere l’articolo di Veronica Cursi “Ricercatori, bocciata la riforma: concorsi nuovi con regole vecchie”, sul Messaggero del 19.9.07:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/09/19SIH3071.PDF
– Nota 2. Per leggere l’art. 3 (“Disposizioni urgenti per l’assunzione di ricercatori”) del decreto-legge contenente “Disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2007-2008”, varato il 5 settembre 2007 dal Consiglio dei ministri: http://unimoreinform.blogspot.com/ 2007/09/ andu-ddl-ricercatori-rc- su docenza.html
– Nota 3. Per leggere le critiche e le proposte dell’ANDU sul regolamento per i concorsi a ricercatore v. il documento del 31.5.07 “Ricercatori, Consigliere Ministro e ANDU”: http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 01 giugno 2007
oppure http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article15328.html
oppure http://unimoreinform.blogspot.com/ 2007/05/ andu-ricercatori- consigliere-minis tro-e.html
– Nota 4. Per leggere la lettera del sottosegretario Luciano Modica “Universita’ e Ricerca, Governo e Partito Democratico”:
http://www.lucianomodica.it/attivita_view.php?id=109
Per leggere la lettera della FISV alla quale Modica si riferisce:
http://www.fisv.org/_files/SciPol/lettera_PD_finale.pdf
Dal resoconto sommario della seduta del 19.9.07 della Commissione Istruzione del Senato:
“Il senatore VALDITARA (AN) sollecita un approfondimento sulla concreta attuazione dei nuovi ordinamenti didattici universitari, anche alla luce delle critiche avanzate dalle organizzazioni studentesche e dei docenti. A circa un decennio dalla riforma che ha introdotto il modulo del cosiddetto “3+2”, occorre infatti a suo avviso un’attenta valutazione dei risultati conseguiti e degli ulteriori miglioramenti che possono essere apportati dopo le innovazioni della scorsa legislatura. Cio’, anche al fine di favorire una proposta parlamentare condivisa. La senatrice CAPELLI (RC-SE) concorda sulla proposta, auspicando che l’analisi sia estesa anche alle metodologie di accesso all’universita’ e alla validita’ stessa dei test. Ritiene infatti discutibili tali selezioni sul piano pedagogico e ne sollecita una riconsiderazione di fondo. La senatrice SOLIANI (Ulivo) condivide la sensazione di disagio vissuta dall’universita’. Ricorda peraltro che gia’ nella scorsa legislatura la
Commissione ha dedicato una grande attenzione al problema, attivando
addirittura una procedura specifica sui profili di maggiore criticita’ del settore universitario. Invita quindi a soffermarsi ora sugli aspetti piu’ concreti che possono rendere maggiormente fruibili gli atenei. Il senatore MELE (SDSE) si associa alle considerazioni della senatrice Capelli, sollecitando a sua volta un ripensamento generale dei meccanismi di selezione per l’accesso all’universita’. Il senatore ASCIUTTI (FI) concorda sull’esigenza di un approfondimento, tanto piu’ in considerazione delle reticenze del Governo e del conseguente esautoramento del Parlamento. Saluta quindi con favore una riflessione sulle modalita’ di funzionamento del “3+2”, della successiva modifica del percorso ad “Y”, nonche’ dell’autonomia universitaria. Anche il senatore RANIERI (Ulivo) si esprime in senso favorevole all’iniziativa, ritenendo peraltro che l’asse principale dovrebbe essere rappresentato proprio dagli ordinamenti didattici. La PRESIDENTE reputa che la procedura piu’ adatta per svolgere l’approfondimento richiesto sia l’avvio di un’apposita indagine conoscitiva. A tal fine, preso atto del generale consenso manifestato, sollecita i membri della Commissione a presentare proposte operative concrete, corredate dall’elenco delle audizioni necessarie, onde poter
sottoporre la richiesta alla Presidenza del Senato, per la prescritta autorizzazione.”