Da Coppock su ANDU – “3+2”

17 luglio 2007 – ANDU
Messaggio di Patrick Coppock dell’Universita’ di Modena sulla richiesta dell’ANDU al Ministro per il “3 + 2” (v. in calce).

Care/i Colleghe/i dell’ANDU,

credo che l’idea di organizzare una conferenza nazionale intorno alla didattica universitaria – inquadrandola, piu’ in generale, nella valutazione e nella riforma del sistema di formazione e ricerca in Italia e in Europa – sia valida.

E’ molto importante che le varie questioni connesse alla qualita’ e alle modalita’ della didattica in generale (come si fa? Perche’ si fa cosě o cosě? come si valuta? ecc.) vadano sempre viste in rapporto con il progetto nazionale di valutazione del sistema di formazione e ricerca pubblica, ed il suo rapporto con la formazione e ricerca privata.

Inoltre, dobbiamo anche prendere in considerazione in modo serio come le universita’ ed altri stakeholders privati e sociali possano collaborare per sviluppare nuove offerte coordinate di alta qualita’ del genere “apprendimento lungo tutto l’arco della vita”

E’ sempre piu’ importante nel nostro mondo velocemente “globalizzante” di oggi assicurasi che la didattica universitaria sia basata sulle esperienze e sui risultati di una ricerca di avanguardia e di alta qualita’, e dobbiamo anche prendere proprio sul serio, come suggerisce il collega Martinotti, l’inquadratura processuale piu’ larga rappresentata dal Bologna Process, che in qualche modo “ingloba” tutto il sistema di (alta) formazione e ricerca qui in Italia, nonostante le nostre varie opinioni personali in merito.

Cercare di ignorare o negare questo processo nelle nostre discussione “locali”, “regionali” o “nazionali” sarebbe come nascondere la testa sotto la sabbia…

Inoltre, penso che il Governo/il Ministro debbano prendere al piu’ presto possibile un’iniziativa concreta per creare/sostenere un’ambito (o rete) nazionale di gruppi o centri di ricerca interdisciplinari (condotta da pedagogisti, sociologi, psicologi ecc., assieme con altri stakeholders sociali interessati) per documentare nel modo migliore possibile “the state of the art” nella didattica universitaria (ed altrove) a livello nazionale, e per identificare e diffondere informazione su eventuali “best practices” gia’ in atto localmente.

La ricerca sulla didattica deve anche cercare di sviluppare (sempre assieme con altri stakeholders interessati) nuovi metodi, mezzi e modi di pensare innovativi che possano rivitalizzare ed riattualizzare la didattica universitaria e non, e puntare nel piu’ lungo termine allo sviluppo e riconoscimento della didattica (a tutti i livelli del sistema di formazione, dall’asilo all’universita’ ed oltre – infattti: sempre lungo tutto l’arco della vita) come un campo professionale di altissima qualita’, che gioca, e giochera’ sempre di piu’ nel futuro un ruolo vitalissimo per lo sviluppo del paese (e dell’Europa e del resto del mondo) a tutti livelli sociali e culturali.

Penso che l’appena costituito “Centro di Ricerca sulla valutazione, la progettazione e la documentazione dei processi educativi e formativi” (VALFOR) presso il Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitivi e Quantitativi all’Universita’di Modena e Reggio Emilia, debba essere coinvolto in qualche modo nell’ organizzazione del convegno nazionale, e posso impegnarmi a sentire i colleghi responsabili per il progetto e chiedere la loro eventuale disponibilita’, se questa e’ ritenuta interessante da altri stakeholders coinvolti nel progetto…

Un caro saluto e buon lavoro

Patrick Coppock”

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