L’AGENZIA DI MUSSI
L’8 febbraio 2007 il ministro Fabio Mussi ha incontrato le Organizzazioni
dell’Università e della Ricerca per un confronto sulle “Linee-guida per il
Regolamento ministeriale” per l’istituzione dell’ANVUR, l’Agenzia per la
valutazione (nota).
Le Organizzazioni unitarie dell’Università, favorevoli all’istituzione di un Organismo per la valutazione, avevano, tra l’altro, scritto: “i meccanismi di designazione dei membri componenti dell’Agenzia devono essere coerenti con la natura di organismo terzo, indipendente dal Governo” (v. il documento “La Valutazione del sistema universitario”). Invece il Ministro ha previsto che “il Consiglio direttivo (dell’Agenzia) sarà nominato dal Ministro”. Il Ministro ha sostenuto che è meglio sia lui stesso a scegliere il Direttivo dell’ANVUR, piuttosto che prevedere questo compito per Parlamento, dove prevarrebbe la logica della spartizione politica (“manuale Cencelli”), come quella che – ha detto – è stata alla base della designazione dei componenti del Consiglio di amministrazione della RAI. Insomma, l’”Organo terzo”, che doveva essere indipendente sia dall’Università e dagli Enti di ricerca, sia dal Governo, risulterà, al dunque, un Organo di consulenza del Ministro scelto dal Ministro stesso. Nell’incontro questa constatazione è stata fatta dall’ANDU, che ha anche osservato come la nascita dell’Agenzia stia avvenendo proprio nel momento in cui l’Università è stata ridotta alla fame (mentre invece sono state abbondantemente finanziate la fantomatica ricerca industriale e le università ‘confessionali’) e senza che siano state nemmeno avviate le indispensabili riforme (didattica, precariato, reclutamento, docenza, organizzazione degli Atenei, Organo nazionale di autogoverno) per rimediare ai gravissimi danni arrecati in oltre un decennio dai poteri forti accademico-politici. L’ANDU ha anche espresso la preoccupazione che alla nascente Agenzia possano in qualche modo essere attribuiti compiti di valutazione dei singoli docenti-ricercatori, in contrasto con l’articolo 33 della Costituzione.
LA PIRAMIDE DI MUSSI
Nell’incontro, che avrebbe dovuto riguardare esclusivamente la costituzione dell’ANVUR, il ministro Mussi ha trovato modo di esprimere con foga le sue note posizioni su reclutamento, concorsi e docenza. Mussi ha ripetuto che:
1. tutte le possibili regole concorsuali sono state già provate senza successo. Questo non è vero: i concorsi a ricercatore sono stati sempre locali per garantirne l’esito al ‘produttore’ del posto. A questo proposito Mussi ha anticipato che renderà ancora più semplici le modalità di questi concorsi: niente prove scritte e orali, tanto il risultato è già scontato e tanto, poi, tramite l’ANVUR saranno punite le scelte sbagliate;
2. in Italia, unico Paese al mondo, la docenza è a clessidra (in realtà si tratta di un quasi-cilindro), mentre lui ripristinerà (ma se non c’è mai stata!) la piramide: molti concorsi a ricercatore e bando “con il contagocce” dei concorsi ad associato e a ordinario. All’interruzione dell’ANDU che lo ha (ancora una volta) informato che negli USA la docenza non è a piramide, ma a cilindro, Mussi ha replicato: “ma lì’ l’età media dei docenti e di gran lunga più bassa”. Ma che c’entra?!
Insomma secondo il Ministro per combattere il localismo bisogna aumentare il localismo, tanto poi (quanti decenni dopo?) chi sbaglia pagherà. Il Ministro ha una sua particolare concezione dell’autonomia degli Atenei ai quali vuole imporre (in base a quali leggi?) l’assetto a piramide della docenza, bloccando dall’alto per molti anni i concorsi ad associato e a ordinario. Il Ministro ripete, in qualsiasi occasione, sempre le stesse cose, senza documentarsi adeguatamente e senza ascoltare le osservazioni che gli vengono rivolte. L’idea che l’attuale Ministro si è fatta dell’Università italiana e il suo modo di operare non lasciano presagire ‘riforme’ migliori di quelle dei Ministri precedenti, che stanno devastato l’Università statale.
9 febbraio 2007
Nota. Il testo delle “Linee-guida” può essere letto cliccando qui.