“GUERRA DEI BARONI”

Il quadro che emerge dall’articolo “La guerra dei baroni. Con l’Imt di Pera, Lucca va all’assalto di Pisa”, comparso sul Tirreno del 17 novembre 2005 (v. nota 1), non può essere ridotto a “una bagarre trasversale” o a una “guerra di campanile”, come sembra preferire il giornalista.

Né – in un contesto di tagli per tutta l’Università – il finanziamento ‘speciale’ di tre cosiddetti “Centri di eccellenza” può essere semplicemente letto come il frutto del mecenatismo (con i soldi dello Stato) del ministro Tremonti (per l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova) o del diretto interessamento del presidente del Senato Pera (per l’Istituto di Alti Studi di Lucca) o, infine, come una sorta di ricompensa
per la ‘vicinanza’ al ministro Moratti e al presidente Pera (per l’Istituto italiano di Scienze Umane di Firenze). Peraltro il direttore dell’Istituto di Firenze, Aldo Schiavone, ha già nel marzo 2004 pubblicamente esposto, nella trasmissione di Giuliano Ferrara, la sua convinzione che si deve puntare alla costituzione dei ‘Centri di eccellenza’. Schiavone ha testualmente dichiarato: “Noi stiamo cercando di costruire un ristretto gruppo di Scuole di alta formazione,dedicate al dottorato e al post-dottorato, cioè a formare l’élite del Paese, a formare classe dirigente in senso stretto. Per le Scienze umane questo lo stiamo facendo creando l’Istituto italiano di Scienze Umane .” A quella trasmissione aveva partecipato anche Andrea Ranieri, della Segreteria nazionale dei DS, che aveva detto: “ci inchiniamo tutti (tutti chi?, ndr)” di fronte all’Istituto di Schiavone.Lo stesso Ranieri ha allora aveva anche espresso la ‘bizzarra’ idea che l’IIT di Genova del ministro Tremonti avrebbe potuto diventare la “grande agenzia nazionale della ricerca” (sic!) (v. nota 2).
Quanto sta accadendo oggi con i fondi ‘mirati’ della Finanziaria è la conseguenza di una operazione, in corso da anni, volta a imporre l’autonomismo aziendalistico degli Atenei, con la ‘scusa’ di costringerli così a una virtuosa competizione. In realtà si tratta del progetto di smantellamento dell’Università statale e nazionale, insieme di massa e di qualità, per ottenere la gestione completa delle risorse pubbliche da parte di potentati accademici, che dispongono da sempre della ‘grande’ stampa e trasversalmente condizionano pesantemente il Ministero e il Parlamento. Questa operazione di disintegrazione dell’Università statale a favore dei cosiddetti “Centri di eccellenza” è cominciata nelle precedenti legislature con la finta autonomia finanziaria degli Atenei, la finta autonomia
statutaria, i finti concorsi locali e la controriforma del CUN. E nella stessa direzione della demolizione dell’Università statale vanno l’espansione del precariato (oltre 50.000 precari), la dequalificazione degli studi (il ‘3 + 2’) e la moltiplicazione dei Corsi di Studio e delle Sedi. Una tappa recente di questa operazione è stato il DDL imposto dal ministro Moratti: aumento del precariato, messa ad esaurimento dei ricercatori, cattedre aziendali, ecc. E c’è il rischio che questa stessa operazione possa essere perfezionata e completata nella prossima legislatura se dovessero prevalere nell’Unione le posizioni che ripropongono i contenuti di sempre della lobby accademica trasversale: autonomismo aziendalistico degli Atenei, rettore-padrone, abolizione dello stato giuridico nazionale, ulteriore gerarchizzazione della docenza (professori eccellenti e netta separazione degli ordinari dagli altri docenti), reintroduzione degli organici separati per fasce, messa in discussione del valore legale dei titoli di studio, cancellazione di ogni Organo di rappresentanza del Sistema nazionale direttamente eletto, ecc. Il grande e unitario movimento di docenti, precari e studenti, che si è opposto al DDL Moratti con posizioni antitetiche a quelle della lobby accademica trasversale, non consentirà la scomparsa dell’Università statale, pilastro della democrazia nel nostro Paese.

18 novembre 2005

Nota 1. Per il testo dell’articolo “Guerra dei baroni” sul Tirreno del 17.11.07 (non si deve spezzare la stringa di caratteri, altrimenti i lcollegamento fallisce!):
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/11/70099575.pdf
Nota 2. V. il documento dell’ANDU “Università in TV,professori ordinari eccellenti e di provincia”: http://www.bur.it/sezioni/andu_archivio.php 29
marzo 2004

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