Il Governo continua a rifiutarsi di ritirare il DDL sullo stato giuridico dei docenti, come invece è stato ripetutamente richiesto dal mondo universitario, lasciando intatti i contenuti principali del provvedimento e, in particolare, la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e la sua sostituzione con ‘nuove’ figure precarie. Un provvedimento che completerebbe l’opera di demolizione dell’Università statale. La decisione del Governo di proseguire per la sua strada è stata presa, come affermato il 31 gennaio 2005 dal Viceministro dell’IUR, on. Guido Possa, all’inaugurazione dell’anno accademico della “Bicocca”, “dopo ampie consultazioni con i PRINCIPALI ATTORI del settore” (nota 1). La CRUI il 20 gennaio ha avanzato una proposta convergente con quella governativa sulle questioni centrali, con l’aggiunta del ‘nuovo’ ruolo dell'”aggregato per la ricerca”, più subalterno del ruolo dell’assistente di tanto tempo fa. La stessa proposta, “dopo lunga discussione” in cui sono intervenuti “diversi consiglieri, molti dei quali ASSAI CRITICI verso le proposte del documento CRUI”, è stata ‘incredibilmente’ e velocemente condivisa all’unanimità dal CUN (v. resoconto della seduta del 27.1.05, nota 2). E altrettanto ‘incredibilmente’, di fronte al gravissimo attacco all’autonomia universitaria sferrato dal Governo con l’illegittimo blocco dei concorsi, lo stesso CUN si è limitato (all’unanimità, naturalmente) ad esprimere “la preoccupazione che la sospensione delle procedure concorsuali possa generare aspettative negative e persino perturbare le procedure in corso.”
D’altronde cosa può fare ‘di più’ un Organismo pluriprorogato e la cui composizione è da tempo illegittima?
Successivamente la CRUI, con il documento del 4 febbraio, dopo le dure critiche ricevute nelle Università e dopo il puntuale e pubblico dissenso espresso al suo interno, sembra avere ‘riconsiderato’ la sua precedente proposta, seppure in termini non ancora pubblicamente chiariti, specialmente a proposito della trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia non ad esaurimento e dell’abbandono dell’idea di istituire il ruolo dell'”aggregato per la ricerca”. Nello stesso documento si chiede esplicitamente al Governo l’abbandono dello strumento della legge-delega, si respinge l’uso del decreto-legge per interventi sullo stato giuridico e si esprime netta contrarietà al blocco dei concorsi. Rimane il fatto che la politica ‘collaborativa’ finora condotta dalla CRUI e l’appiattimento del CUN sulle posizioni del Governo hanno oggettivamente incoraggiato lo stesso Governo ad alzare sempre più il livello dell’attacco al Sistema delle Università statali: riduzione dei finanziamenti, blocco delle assunzioni, controriforma della docenza, controriforma del CUN, intervento con decreto-legge su elementi di stato giuridico, blocco dei concorsi per tutto il personale di ruolo e non di ruolo. E rimane anche il fatto che si continua a privare il mondo universitario di una valida rappresentanza istituzionale nazionale, democraticamente e direttamente eletta.
9 febbraio 2005
Nota 1. Dall’intervento del 31.1.05 svolto dal Viceministro dell’IUR, on. Guido Possa, all’inaugurazione dell’anno accademico della “Bicocca”:
“[…] Dopo ampie consultazioni con i principali attori del settore ed una approfondita riflessione, sono state messe a fuoco varie proposte di modifica, che saranno presto prese in considerazione nel corso della discussione parlamentare, tra cui in particolare le seguenti:
· la rinuncia all’abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito;
· l’introduzione della figura del ricercatore a tempo determinato, con lo stesso trattamento retributivo oggi spettante al ricercatore di ruolo, con contratti a termine rinnovabili per un periodo massimo di sei anni;
· aumento al 50% della percentuale aggiuntiva rispetto ai posti da coprire per le prime tre tornate dei giudizi di idoneità da associato e incentivo alle chiamate da parte di università diverse da quella di provenienza;
· limitazione a 6 anni del periodo massimo di attivazione delle cattedre convenzionate. […]”
Il testo completo dell’intervento in:
http://www.istruzione.it/prehome/org/possa/interventi/2005/3101.shtml
Nota 2. Dal resoconto della seduta del CUN del 27 gennaio 2005:
“2.1 RIORDINO DELLO STATO GIURIDICO E DEL RECLUTAMENTO DI PROFESSORI UNIVERSITARI.
Il Presidente LABRUNA fa distribuire copia della bozza del documento mattina dalla Presidenza della CRUI concernente il reclutamento e lo stato giuridico dei docenti universitari. Il Presidente rileva che il testo coincide con quello diffuso su una lista di discussione e portato dalla delegazione del coordinamento dei ricercatori ricevuta il giorno prima. Dopo lunga discussione in cui intervengono diversi consiglieri, molti dei quali assai critici verso le proposte del documento CRUI, il CUN approva all’unanimità il seguente testo:
“Il Presidente sottopone alla Assemblea l’acclusa bozza di documento trasmessagli questa mattina dalla Presidenza della CRUI concernente il
reclutamento e lo stato giuridico dei docenti universitari, in cui sono contenuti principi e orientamenti elaborati di comune intesa fra le presidenze della CRUI e del CUN sulla base dei lavori preparatori delle rispettive Assemblee. Il CUN è unanime nell’apprezzare i principi e gli orientamenti contenuti nel documento e si propone di approfondire le soluzioni tecniche da
sottoporre all’attenzione del Parlamento e del Governo”.
“Il resoconto completo della seduta in: http://cnu.cineca.it/ “Resoconto sessioni CUN”