IL SIGNOR MIRAGLIA E L’ONOREVOLE GRIGNAFFINI

L’on. Giovanna Grigraffini, Capogruppo dei DS nella Commissione Cultura della Camera, ha diffuso un messaggio (v. allegato 1) in cui sostiene che “sta circolando un resoconto dell’incontro svoltosi il 21 ottobre presso la Camera” nel quale “quanto affermato dal sig. Nunzio Miraglia dell’Andu, non corrisponde al vero”. 

L’on. Grignaffini non allega al suo messaggio il “resoconto” al quale si
riferisce, non ne riporta i contenuti e nemmeno ne indica il titolo. Il
fatto è che né il “signor Miraglia”, né l’ANDU hanno diffuso alcun
“resoconto dell’incontro svoltosi il 21 ottobre presso la Camera”.
Probabilmente l’on. Grignaffini si riferisce al documento del 25 ottobre
dell’ANDU dal titolo “DDL De Maio-Moratti. Opposizione?” (v. allegato 2),
che è stato inviato anche a tutti i Componenti della Commissione Cultura .
Se questo fosse il “resoconto” al quale l’on. Grignaffini si riferisce,
dalla sua lettura si può facilmente ricavare che:
1. si tratta di un documento di valutazione del ruolo svolto
dall’Opposizione nei confronti delle questioni universitarie e non di un
resoconto;
2. gli unici riferimenti all’incontro del 21 ottobre contenuti nel
documento dell’ANDU sono:
a. “diversi tra i Parlamentari presenti hanno affermato che, essendo
prioritario il blocco del DDL, non è opportuno esprimere oggi proposte
alternative unitarie per evitare di dividersi.” E questo è effettivamente
accaduto;
b. “la Margherita . ha diffuso, nel corso dell’incontro pubblico del
21.10.04, un documento”. E questo è effettivamente accaduto.

Un resoconto può essere falso, mentre le opinioni possono essere non
condivise, contraddette, confutate, attaccate, ecc., ma non possono essere ritenute “notizie false”. Se l’on. Grignaffini non condivide le nostre
critiche all’operato dell’Opposizione, e in particolare dei DS, potrebbe
inviarci la sua opinione. L’ANDU la diffonderebbe, così come ha fatto nel
passato anche recente, quando Responsabili ministeriali, Parlamentari o
Professori ci hanno inviato documenti di dissenso rispetto a opinioni
espresse dall’ANDU stessa

L’on. Grignaffini, per documentare “l’attività parlamentare dei
Democratici di sinistra”, scrive: “allego la mia proposta di legge
(a.c.3022) per l’istituzione della terza fascia, che racchiude le nostre
posizioni in merito al futuro dell’università italiana.” (per il testo
della proposta di legge, presentata il 15 luglio 2002, v. nota 1).
Il 7 gennaio 2003 l’ANDU, in un documento (non un resoconto!) dal titolo
“Una legge contro i ricercatori e contro l’Università” (per il testo
integrale del documento v. nota 2), riferendosi proprio a quella proposta
di legge dell’on. Grignaffini, ha scritto che:
– “per svolgere un’attività didattica più subalterna, per mantenere
l’attuale retribuzione e per potere partecipare a pieno titolo ai Consigli
di facoltà, come peraltro già previsto da gran parte degli Statuti, i
ricercatori dovrebbero sottoporsi ad ‘una verifica positiva, con modalità
stabilite dagli atenei, dei titoli scientifici e dell’attività didattica
svolta e documentata per almeno tre anni, anche non consecutivi’ (comma 1,
art. 1). Si tratta di un’assurdità giuridica”. “Su questa questione si
mostrano più saggi giuridicamente e più ‘buoni’ i presentatori del disegno
di legge Tessitore-Villone”. Una verifica analoga a quella prevista
dall’on. Grignaffini è stata poi inserita nel comma sui “professori
aggiunti” approvato nel luglio 2004 su proposta del Relatore di maggioranza.
– col comma 6 dell’art. 1 si “consente di imporre [ai docenti della
costitituenda terza fascia, ndr] ‘la responsabilità didattica di corsi non
coperti da professori di prima e seconda fascia’, mentre per gli attuali
ricercatori ciò è possibile solo su loro domanda.”
– nell’art. 2 “è prevista anche l’introduzione di un lungo periodo di
precariato, di fatto di almeno 9 anni (3 anni di dottorato, più 6 anni di
contratto). Una previsione questa che, tra l’altro, porta acqua al mulino
di chi propone l’esistenza di solo due fasce di professori.”. Questo
periodo di precariato è più lungo di quello ora previsto dal DDL
governativo (“I contratti hanno durata massima quadriennale e possono
essere rinnovati fino ad un massimo complessivo di otto anni, ivi compreso il dottorato di ricerca”, lettera i dell’art. 2 del DDL De Maio-Moratti).
– nel “testo presentato dal Gruppo DS della Camera si fanno propri gli
interessi della potente lobby accademica, incorrendo, tra l’altro, in
incoerenze giuridiche”.

Insomma, una proposta di legge pessima che l’on. Grignaffini ‘rilancia’
oggi nonostante che, nel frattempo, abbia presentato, nel luglio 2004, un
emendamento sulla terza fascia, che è, pur con qualche limite, di segno
OPPOSTO alla sua proposta di legge e all’emendamento del Relatore sui
“professori aggiunti”. Infatti l’on. Grignaffini, accogliendo le richieste
delle Organizzazioni unitarie della docenza, ha presentato, insieme agli
altri deputati DS della Commissione, l’emendamento n. 1.186 che prevede la TRASFORMAZIONE dell’attuale ruolo dei ricercatori in “ruolo di professori universitari di terza fascia.” (dal resoconto della seduta del 27.7.04 della Commissione Cultura della Camera).L’on. Grignaffini conclude il suo messaggio ai “Gentili Docenti,
Ricercatori, Studenti” (ma i ricercatori sono docenti!) con questa frase:
“In quanto a Nunzio Miraglia, lo diffido dal divulgare notizie false che
non fanno altro che creare caos all’interno del già martoriato mondo
universitario.”
Ritenere che l’attività di informazione, denuncia e proposta dell’ANDU non
faccia “altro che creare caos” nel “mondo universitario” è un’opinione
legittima.
L’on. Grignaffini converrà comunque che un “caos” di gran lunga maggiore è creato, per esempio, dalla composizione della “lobby trasparente” TreeLLLe, che vede diversi esponenti DS (alcuni dei quali hanno ricoperto cariche di governo o occupano alte responsabilità di partito) assieme a chi ha elaborato e/o difende il DDL Moratti, tra i quali il sen. Valditara,
responsabile del settore universitario di AN.
E non contribuisce certo alla chiarezza il disegno di legge presentato (e
ancora non ritirato) da Senatori dell’Ulivo che, per quanto riguarda il
precariato, è peggiore del DDL Moratti, e che, per quanto riguarda la
riforma dei concorsi e i meccanismi di passaggio degli attuali ricercatori
nella nuova fascia di professore, è sostanzialmente uguale allo stesso DDL. Come non aggiunge chiarezza la presentazione prima e il ‘rilancio’ ora della pessima proposta di legge sulla terza fascia e il reclutamento (a.c. 3022) che, scrive l’on Grignaffini, “racchiude le nostre posizioni in
merito al futuro dell’università italiana”.
Ha ragione l’on. Grignaffini a sostenere che il “mondo universitario” sia
“già martoriato”. Infatti, certamente devastanti sono state le leggi (non
le opinioni) imposte negli ultimi decenni all’Università: finta autonomia
finanziaria per gestire la riduzione dei finanziamenti, finta autonomia
statutaria, finti concorsi locali, controriforma del CUN, riforma
autoritaria della didattica (il “3 + 2”), peraltro a costo zero e a
‘carico’ soprattutto dei ricercatori.

L’on. Grignaffini ha preferito attribuire il “resoconto” (in realtà,
come chiarito, un documento) alla mia persona, anziché, come risulta dallo stesso documento, all’Associazione di cui sono il coordinatore nazionale.
Nella stessa logica ‘personalizzatrice’, l’on. Grignaffini mi diffida.
I documenti dell’ANDU sono elaborati dall’Esecutivo nazionale composto da cinque docenti. Nel caso del documento citato sono stati coinvolti anche i Componenti degli Esecutivi di Ateneo e, in particolare, i Coordinatori di Ateneo. Si chiarisce ciò non per sminuire le mie ‘responsabilità’, ma per sottolineare invece che l’attività dell’ANDU è un po’ più collettiva di quanto non creda l’on. Grignaffini.
Per l’aspetto ‘minaccioso’ del suo messaggio, posso assicurare che
continueremo, come abbiamo fatto in tutti questi anni, a documentare
l’operato di quanti stanno demolendo l’Università statale e di coloro che
sostengono questa azione letale per l’Università e il Paese, e continueremo a informare su tutte le iniziative (e ora sono tantissime!) di opposizione reale alla distruzione dell’Università.

2 novembre 2004

Nunzio Miraglia
coordinatore nazionale dell’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari)

Nota 1. Per il testo della proposta di legge n. 3022 dell’on. Grignaffini
presentata il 15 luglio 2002:
http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0033850.pdf

Nota 2. Per il testo integrale del documento dell’ANDU “Una legge contro i ricercatori e contro l’Università” del gennaio 2003:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php martedì 07/01 (2003)

ALLEGATO 1

Gentili Docenti, Ricercatori, Studenti,
siamo venuti a conoscenza che in questi giorni, sta circolando un resoconto dell’incontro svoltosi il 21 ottobre presso la Camera, tra i deputati della Gad in commissione Cultura e le associazioni di docenti, ricercatori, sindacati e rappresentati del mondo universitario.
Nello specificare che quanto affermato dal sig. Nunzio Miraglia dell’Andu,
non corrisponde al vero, Vi invito a rivolgervi alla sottoscritta (tramite
questo indirizzo di posta elettronica: cultura_ds@camera.it) per conoscere i reali esiti politici che la riunione ha generato.
Ribadisco, con forza, che l’attività parlamentare dei Democratici di
sinistra è sempre stata volta, in questi tre anni di legislatura, a
garantire lo sblocco delle assunzioni, l’aumento dei fondi per le
università e per gli istituti di ricerca e una maggiore e più compiuta
applicazione del diritto allo studio. A conferma di ciò, è a disposizione
di tutti l’ampia attività di controllo degli atti del Governo attraverso
interrogazioni, mozioni, interpellanze e ordini del giorno nonché tutti gli
emendamenti presentati per la Finanziaria del 2005.
Vi allego la mia proposta di legge (a.c.3022) per l’istituzione della terza
fascia, che racchiude le nostre posizioni in merito al futuro
dell’università italiana.
In quanto a Nunzio Miraglia, lo diffido dal divulgare notizie false che non
fanno altro che creare caos all’interno del già martoriato mondo
universitario.
Cordiali Saluti,
Cordiali Saluti,

Giovanna Grignaffini


ALLEGATO 2

ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari

DDL DE MAIO-MORATTI

OPPOSIZIONE?


L’on. Grignaffini non allega al suo messaggio il “resoconto” al quale si
riferisce, non ne riporta i contenuti e nemmeno ne indica il titolo. Il
fatto è che né il “signor Miraglia”, né l’ANDU hanno diffuso alcun
“resoconto dell’incontro svoltosi il 21 ottobre presso la Camera”.
Probabilmente l’on. Grignaffini si riferisce al documento del 25 ottobre
dell’ANDU dal titolo “DDL De Maio-Moratti. Opposizione?” (v. allegato 2),
che è stato inviato anche a tutti i Componenti della Commissione Cultura .
Se questo fosse il “resoconto” al quale l’on. Grignaffini si riferisce,
dalla sua lettura si può facilmente ricavare che:
1. si tratta di un documento di valutazione del ruolo svolto
dall’Opposizione nei confronti delle questioni universitarie e non di un
resoconto;
2. gli unici riferimenti all’incontro del 21 ottobre contenuti nel
documento dell’ANDU sono:
a. “diversi tra i Parlamentari presenti hanno affermato che, essendo
prioritario il blocco del DDL, non è opportuno esprimere oggi proposte
alternative unitarie per evitare di dividersi.” E questo è effettivamente
accaduto;
b. “la Margherita . ha diffuso, nel corso dell’incontro pubblico del
21.10.04, un documento”. E questo è effettivamente accaduto.

Un resoconto può essere falso, mentre le opinioni possono essere non
condivise, contraddette, confutate, attaccate, ecc., ma non possono essere ritenute “notizie false”. Se l’on. Grignaffini non condivide le nostre
critiche all’operato dell’Opposizione, e in particolare dei DS, potrebbe
inviarci la sua opinione. L’ANDU la diffonderebbe, così come ha fatto nel
passato anche recente, quando Responsabili ministeriali, Parlamentari o
Professori ci hanno inviato documenti di dissenso rispetto a opinioni
espresse dall’ANDU stessa.

===== L’on. Grignaffini, per documentare “l’attività parlamentare dei
Democratici di sinistra”, scrive: “allego la mia proposta di legge
(a.c.3022) per l’istituzione della terza fascia, che racchiude le nostre
posizioni in merito al futuro dell’università italiana.” (per il testo
della proposta di legge, presentata il 15 luglio 2002, v. nota 1).
Il 7 gennaio 2003 l’ANDU, in un documento (non un resoconto!) dal titolo
“Una legge contro i ricercatori e contro l’Università” (per il testo
integrale del documento v. nota 2), riferendosi proprio a quella proposta
di legge dell’on. Grignaffini, ha scritto che:
– “per svolgere un’attività didattica più subalterna, per mantenere
l’attuale retribuzione e per potere partecipare a pieno titolo ai Consigli
di facoltà, come peraltro già previsto da gran parte degli Statuti, i
ricercatori dovrebbero sottoporsi ad ‘una verifica positiva, con modalità
stabilite dagli atenei, dei titoli scientifici e dell’attività didattica
svolta e documentata per almeno tre anni, anche non consecutivi’ (comma 1,
art. 1). Si tratta di un’assurdità giuridica”. “Su questa questione si
mostrano più saggi giuridicamente e più ‘buoni’ i presentatori del disegno
di legge Tessitore-Villone”. Una verifica analoga a quella prevista
dall’on. Grignaffini è stata poi inserita nel comma sui “professori
aggiunti” approvato nel luglio 2004 su proposta del Relatore di maggioranza.
– col comma 6 dell’art. 1 si “consente di imporre [ai docenti della
costitituenda terza fascia, ndr] ‘la responsabilità didattica di corsi non
coperti da professori di prima e seconda fascia’, mentre per gli attuali
ricercatori ciò è possibile solo su loro domanda.”
– nell’art. 2 “è prevista anche l’introduzione di un lungo periodo di
precariato, di fatto di almeno 9 anni (3 anni di dottorato, più 6 anni di
contratto). Una previsione questa che, tra l’altro, porta acqua al mulino
di chi propone l’esistenza di solo due fasce di professori.”. Questo
periodo di precariato è più lungo di quello ora previsto dal DDL
governativo (“I contratti hanno durata massima quadriennale e possono
essere rinnovati fino ad un massimo complessivo di otto anni, ivi compreso il dottorato di ricerca”, lettera i dell’art. 2 del DDL De Maio-Moratti).
– nel “testo presentato dal Gruppo DS della Camera si fanno propri gli
interessi della potente lobby accademica, incorrendo, tra l’altro, in
incoerenze giuridiche”.

Insomma, una proposta di legge pessima che l’on. Grignaffini ‘rilancia’
oggi nonostante che, nel frattempo, abbia presentato, nel luglio 2004, un
emendamento sulla terza fascia, che è, pur con qualche limite, di segno
OPPOSTO alla sua proposta di legge e all’emendamento del Relatore sui
“professori aggiunti”. Infatti l’on. Grignaffini, accogliendo le richieste
delle Organizzazioni unitarie della docenza, ha presentato, insieme agli
altri deputati DS della Commissione, l’emendamento n. 1.186 che prevede la TRASFORMAZIONE dell’attuale ruolo dei ricercatori in “ruolo di professori universitari di terza fascia.” (dal resoconto della seduta del 27.7.04 della Commissione Cultura della Camera).

===== L’on. Grignaffini conclude il suo messaggio ai “Gentili Docenti,
Ricercatori, Studenti” (ma i ricercatori sono docenti!) con questa frase:
“In quanto a Nunzio Miraglia, lo diffido dal divulgare notizie false che
non fanno altro che creare caos all’interno del già martoriato mondo
universitario.”
Ritenere che l’attività di informazione, denuncia e proposta dell’ANDU non
faccia “altro che creare caos” nel “mondo universitario” è un’opinione
legittima.
L’on. Grignaffini converrà comunque che un “caos” di gran lunga maggiore è creato, per esempio, dalla composizione della “lobby trasparente” TreeLLLe, che vede diversi esponenti DS (alcuni dei quali hanno ricoperto cariche di governo o occupano alte responsabilità di partito) assieme a chi ha elaborato e/o difende il DDL Moratti, tra i quali il sen. Valditara,
responsabile del settore universitario di AN.
E non contribuisce certo alla chiarezza il disegno di legge presentato (e
ancora non ritirato) da Senatori dell’Ulivo che, per quanto riguarda il
precariato, è peggiore del DDL Moratti, e che, per quanto riguarda la
riforma dei concorsi e i meccanismi di passaggio degli attuali ricercatori
nella nuova fascia di professore, è sostanzialmente uguale allo stesso DDL. Come non aggiunge chiarezza la presentazione prima e il ‘rilancio’ ora della pessima proposta di legge sulla terza fascia e il reclutamento (a.c. 3022) che, scrive l’on Grignaffini, “racchiude le nostre posizioni in
merito al futuro dell’università italiana”.
Ha ragione l’on. Grignaffini a sostenere che il “mondo universitario” sia
“già martoriato”. Infatti, certamente devastanti sono state le leggi (non
le opinioni) imposte negli ultimi decenni all’Università: finta autonomia
finanziaria per gestire la riduzione dei finanziamenti, finta autonomia
statutaria, finti concorsi locali, controriforma del CUN, riforma
autoritaria della didattica (il “3 + 2”), peraltro a costo zero e a
‘carico’ soprattutto dei ricercatori.

===== L’on. Grignaffini ha preferito attribuire il “resoconto” (in realtà,
come chiarito, un documento) alla mia persona, anziché, come risulta dallo stesso documento, all’Associazione di cui sono il coordinatore nazionale.
Nella stessa logica ‘personalizzatrice’, l’on. Grignaffini mi diffida.
I documenti dell’ANDU sono elaborati dall’Esecutivo nazionale composto da cinque docenti. Nel caso del documento citato sono stati coinvolti anche i Componenti degli Esecutivi di Ateneo e, in particolare, i Coordinatori di Ateneo. Si chiarisce ciò non per sminuire le mie ‘responsabilità’, ma per sottolineare invece che l’attività dell’ANDU è un po’ più collettiva di quanto non creda l’on. Grignaffini.
Per l’aspetto ‘minaccioso’ del suo messaggio, posso assicurare che
continueremo, come abbiamo fatto in tutti questi anni, a documentare
l’operato di quanti stanno demolendo l’Università statale e di coloro che
sostengono questa azione letale per l’Università e il Paese, e continueremo a informare su tutte le iniziative (e ora sono tantissime!) di opposizione reale alla distruzione dell’Università.

2 novembre 2004

Nunzio Miraglia
coordinatore nazionale dell’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari)

Nota 1. Per il testo della proposta di legge n. 3022 dell’on. Grignaffini
presentata il 15 luglio 2002:
http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0033850.pdf

Nota 2. Per il testo integrale del documento dell’ANDU “Una legge contro i ricercatori e contro l’Università” del gennaio 2003:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php martedì 07/01 (2003)


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ALLEGATO 1

Gentili Docenti, Ricercatori, Studenti,
siamo venuti a conoscenza che in questi giorni, sta circolando un resoconto dell’incontro svoltosi il 21 ottobre presso la Camera, tra i deputati della Gad in commissione Cultura e le associazioni di docenti, ricercatori, sindacati e rappresentati del mondo universitario.
Nello specificare che quanto affermato dal sig. Nunzio Miraglia dell’Andu,
non corrisponde al vero, Vi invito a rivolgervi alla sottoscritta (tramite
questo indirizzo di posta elettronica: cultura_ds@camera.it) per conoscere i reali esiti politici che la riunione ha generato.
Ribadisco, con forza, che l’attività parlamentare dei Democratici di
sinistra è sempre stata volta, in questi tre anni di legislatura, a
garantire lo sblocco delle assunzioni, l’aumento dei fondi per le
università e per gli istituti di ricerca e una maggiore e più compiuta
applicazione del diritto allo studio. A conferma di ciò, è a disposizione
di tutti l’ampia attività di controllo degli atti del Governo attraverso
interrogazioni, mozioni, interpellanze e ordini del giorno nonché tutti gli
emendamenti presentati per la Finanziaria del 2005.
Vi allego la mia proposta di legge (a.c.3022) per l’istituzione della terza
fascia, che racchiude le nostre posizioni in merito al futuro
dell’università italiana.
In quanto a Nunzio Miraglia, lo diffido dal divulgare notizie false che non
fanno altro che creare caos all’interno del già martoriato mondo
universitario.
Cordiali Saluti,
Cordiali Saluti,

Giovanna Grignaffini


ALLEGATO 2

ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari

DDL DE MAIO-MORATTI

OPPOSIZIONE?

Nell’incontro pubblico promosso dai Parlamentari dell’Opposizione delle
Commissioni Cultura e Istruzione, tenutosi alla Camera il 21 ottobre 2004, sono state espresse dai Promotori posizioni che non possono non allarmare ulteriormente il mondo universitario, che si batte con forza per il ritiro di un DDL governativo mortale per l’Università statale.
Infatti, diversi tra i Parlamentari presenti hanno affermato che, essendo
prioritario il blocco del DDL, non è opportuno esprimere oggi proposte
alternative unitarie per evitare di dividersi.
Con questa posizione l’Opposizione di fatto rifiuta di prendere atto della
richiesta presente in TUTTI i documenti approvati dai Senati Accademici, da decine e decine di Consigli di Facoltà, di Corso di Studio e di
Dipartimento e da centinaia di assemblee: NO alla messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e SÌ al riconoscimento dell’attività da loro effettivamente svolta. La non messa ad esaurimento del ruolo dei
ricercatori (cioè l’articolazione della docenza in tre fasce) è l’UNICO
modo per impedire che i nuovi precari arrivino all’età media di 45 anni per
sapere se entreranno nella fascia iniziale della docenza (secondo il DDL il ruolo degli associati).
Non assumere questa posizione da parte di chi dovrebbe opporsi in
Parlamento al DDL significa ‘parlar d’altro’, puntando ad una indistinta
alleanza anche con chi è CONTRO la richiesta principale del mondo
universitario.
E non è forse un caso che tra coloro che non vorrebbero ‘qualificare’ con
contenuti alternativi l’Opposizione unitaria vi sia anche chi, assieme ad
alcuni professori-senatori dell’Ulivo, ha presentato al Senato, all’inizio
di questa legislatura (e ancora non l’ha ritirato), un disegno di legge che
prevede un precariato più lungo di quello previsto ora dal DDL governativo,
una riforma dei concorsi identica a quella contenuta nello stesso DDL e non prevede la trasformazione del ruolo dei ricercatori nella terza fascia di
professore (v. in nota 1).
E della stessa Opposizione parlamentare farebbe parte anche la Margherita, che però ha diffuso, nel corso dell’incontro pubblico del 21.10.04, un documento con il quale propone una organizzazione della docenza OPPOSTA a quella richiesta dal mondo universitario e in sintonia con chi, in una logica sub-corporativa, si contrappone al movimento di protesta. Infatti, la Margherita vorrebbe mettere ad esaurimento gli attuali ricercatori, prevedendo per i soli associati un passaggio ‘agevolato’ alla fascia superiore (v. nota 2).
Quella che finora si è espressa è un’Opposizione divisa, ‘sensibile’ agli
interessi della lobby accademica trasversale (accordo con la Maggioranza sulla votazione del DDL entro il 31 luglio in Commissione Cultura della Camera e sull’approvazione dell’articolo sui ‘principi’), incapace di rapportarsi positivamente alle istanze di un movimento di cui non sembra avere ancora percepito l’ampiezza e la qualità. Questa Opposizione, infatti, sembra ancora convinta di avere di fronte una ‘semplice’ protesta, quando invece si sta sempre più sviluppando un grande movimento che si sta battendo per salvare l’Università statale e che vuole farla finita con quella lobby accademica trasversale la quale, da decenni, sta demolendo sistematicamente e impunemente l’Università statale. Tale lobby opera attraverso il controllo del Ministero, la creazione di Centri di pseudo-eccellenza ad personam, il pesante e trasversale condizionamento del Parlamento (per l’appunto!) e l’accesso esclusivo ai ‘grandi’ organi di informazione.

Successivamente all’incontro pubblico alla Camera, nel corso di
un’Assemblea universitaria, è stata annunciata dal sen. Luciano Modica (DS) l’elaborazione di un documento che dovrebbe costituire la posizione comune dell’Opposizione e che dovrebbe contenere obiettivi alternativi a quelli del DDL governativo.
Se questo documento dovesse recepire con chiarezza le richieste principali espresse dal movimento e avanzate da anni dalle Organizzazioni unitarie della docenza, potrebbe allora essere possibile dare inizio a quell’inversione di rotta che finalmente offrirebbe alla protesta
universitaria una rappresentanza adeguata in Parlamento che, ci si augura, possa comprendere anche i Gruppi della Maggioranza.

CONTENUTI ALTERNATIVI AL DDL GOVERNATIVOAccantonato DEFINITIVAMENTE il DDL, come richiesto dal mondo universitario, è indispensabile approvare urgentemente tre provvedimenti che prevedano:
1. la trasformazione del ruolo dei ricercatori nella terza fascia dei
professori per riconoscere ad essi l’attività di professore già
effettivamente svolta; la trasformazione del ruolo, richiesta da anni dalle
Organizzazioni unitarie della docenza, è un ATTO DOVUTO e non una promozione;
2. il bando nei prossimi anni di almeno 20.000 nuovi posti in ruolo nella
terza fascia per i giovani docenti, anche in vista del pensionamento a
breve di circa la metà degli attuali docenti. Questa richiesta, avanzata da
mesi dalle Organizzazioni unitarie della docenza, è stata fatta propria
anche dalle Confederazioni sindacali;
3. la fine dell’attuale mercato dei concorsi, con una riforma che distingua
nettamente il reclutamento (concorsi nazionali prevalentemente nella terza fascia) e l’avanzamento di carriera (giudizi nazionali individuali – cioè a numero aperto – con pieno e immediato riconoscimento della nuova qalifica, senza l’ulteriore chiamata della Facoltà dove il docente continua a lavorare). È indispensabile prevedere a tutti i livelli commissioni
giudicatrici nazionali composte solo da membri sorteggiati.

25 ottobre 2004

Nota 1.
Dal Documento dell’ANDU “Contro il DDL con chiarezza” dell’11.10.04 (il
testo completo del documento in http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 12 ottobre 2004):
“LA MAGGIORANZA E L’OPPOSIZIONE
Abbiamo già documentato, con la diffusione dei relativi atti parlamentari,
come l’approvazione del DDL il 31 luglio 2004 (il “golpe di luglio”) è
stata possibile per l’accordo tra Maggioranza e Opposizione, che si sono
ritrovate anche unite nell’approvazione di un articolo di “principi”,
votato prima dell’esame degli emendamenti.
“La potente lobby accademica trasversale” non è una invenzione retorica, ma una concreta realtà che si manifesta ogni qualvolta il Governo elabora una legge sull’Università e ogni volta che il Parlamento la esamina. Occorre
spezzare questo pesante condizionamento che salvaguarda gli interessi di
una ristretta cerchia di accademici a svantaggio degli interessi dell’Università e del Paese. Anche qui, è perfettamente inutile voler far credere che l’Opposizione alla Camera sia stata ‘vera’: il mondo universitario è ‘passo passo’ informato sui reali comportamenti e sulle reali posizioni di tutti i Gruppi e dei Parlamentari.
Invitiamo tutte le Forze politiche a liberarsi finalmente dai
condizionamenti dei poteri forti trasversali dell’accademia. […] E
invitiamo, in particolare, le forze politiche dell’Ulivo a riflettere sul
fatto che la loro opposizione al DDL governativo risulterà comunque poco
credibile finché esse non prenderanno pubblicamente le distanze da un
Disegno di Legge presentato fin dall’inizio di questa legislatura anche da
qualificati professori-senatori. Infatti il DL n. 1416, presentato dai
senatori Tessitore, Monticone, Acciarini, Coviello, D’Andrea e Villone,
prevede una lunga fase di precariato, 4 + 4 anni (comma 2 dell’art. 7),
addirittura più lunga di quella ora prevista dal DDL governativo (“otto
anni, ivi compreso il dottorato di ricerca”). Il DL prevede anche, come
quello governativo, un concorso nazionale a numero chiuso con successiva
chiamata della Facoltà (comma 5, art. 6). Lo stesso DL prevede per i
ricercatori non la trasformazione del loro ruolo in terza fascia di
professore, ma un giudizio per l’ingresso in essa (comma 6, art. 15);
quanto basta a impedire la loro presenza in alcuni Consigli di Facoltà
(specialmente nelle Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, Roma 1 e Torino)
dove tale partecipazione non è ‘sopportabile’ (per il testo del Disegno di
Legge v. nota 2).
Lo ripetiamo, se non si fanno i conti subito con quella lobby accademica
trasversale che sta rovinando l’Università, QUALSIASI nuovo governo non
potrà che produrre ulteriori disastri per la ricerca e l’alta formazione.”

Nota 2.
Dal Documento della Margherita distribuito durante l’Incontro pubblico dei
Parlamentari delle Commissioni Cultura e Istruzione dell’Opposizione
tenutosi alla Camera il 21 ottobre 2004:
“AC n 4735 e abb. Delega al Governo per il riordino dello stato giuridico
dei professori universitari
[…]
La proposta de La Margherita punta ad un unico ruolo con due livelli
(associati ed ordinari), passando attraverso la trasformazione dei
ricercatori in professori di ruo1o di terza fascia, ma considerando quale
canale di reclutamento futuro quello del passaggio dal post-dottorato al
professore associato, attraverso una modalità di definizione del rapporto
di lavoro del tipo tenure track, che preveda al massimo, dopo il post-doc,
la possibilità di un periodo limitato di contratto d’insegnamento e
ricerca, se la prima valutazione per professore associato non è stata
favorevole.
Questa scelta rende ragione della nostra proposta per cui solo le
commissioni per professore associato sono determinate dagli atenei per
sorteggio dalla lista nazionale di esperti. Per il professore ordinario il
giudizio è su domanda dell’interessato e la commissione è locale, anche se
determinata con gli stessi criteri di quella per associato, prevedendo
altresì la presenza di membri di differenti settori disciplinari o di
differenti discipline.
Questa impostazione può produrre effetti positivi solo se, sia a livello
del singolo ateneo che a livello nazionale, s’imposta un efficace sistema
di valutazione, di cui abbiamo delineato le linee in fase di emendamenti al
disegno di legge in oggetto.”

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