DICHIARAZIONE di Nunzio Miraglia, coordinatore nazionale dell’ANDU. UNA PROTESTA GRANDIOSA!!!

L’Università si sta riappropriando di se stessa. E’ questo il principale significato di una protesta ormai IMMENSA che per la prima volta vede unite tutte le categorie universitarie contro una legge che vuole completare la demolizione dell’Università statale. Rispetto a questo GRANDIOSO movimento senza precedenti, il ministro Moratti sta andando avanti come una locomotiva abbandonata dai macchinisti che l’hanno messa in moto. Infatti, chi ha voluto questo devastante provvedimento sembra essersi defilato: nessuno di loro difende più una legge rigettata dall’intero mondo universitario.
Questo movimento avanza una richiesta inequivocabile e pregiudiziale:
RITIRARE il Disegno di legge delega o interromperne DEFINITIVAMENTE l’iter parlamentare. Chi fa finta di non capirlo e si ‘contenta’ solo di una sospensione dell’iter tenta oggettivamente di dirottare e svuotare una lotta che sempre più si configura come una ‘rivolta culturale’.
Chiara e univoca è anche la critica PRINCIPALE contenuta in TUTTI i documenti delle centinaia di assemblee e della stragrande maggioranza dei Senati Accademici e dei Consigli di Facoltà delle Università statali:
NO alla messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, non solo per non
emarginare una categoria che svolge già il ruolo di professore, ma soprattutto per impedire che il nuovo reclutamento in ruolo avvenga direttamente nella fascia degli associati, cioè quando il ‘giovane’ docente avrà mediamente circa 45 anni! Per riconoscere subito a TUTTI gli attuali ricercatori il ruolo di professore è indispensabile trasformare il loro ruolo in terza fascia di professore. Questo è UN ATTO DOVUTO!
In questa fascia vanno recluti nei prossimi anni almeno 20.000 giovani, sia per dare uno sbocco agli attuali 50.000 precari sia per tenere conto che nei prossimi anni andranno in pensione circa la metà degli attuali 57.000 docenti di ruolo.
Urgente è anche una VERA riforma dei concorsi che deve distinguere
nettamente il reclutamento (concorsi nazionali) e l’avanzamento di carriera (giudizi nazionali di idoneità a numero aperto).

Questo emerge dal movimento che ha capito che ORA deve essere fatto di tutto per CANCELLARE il Disegno di legge e ottenere le riforme più urgenti per impedire che l’Università precipiti nel baratro dove la sta spingendo una lobby accademica trasversale che ha interesse solo alla propria ‘eccellenza’. Per ottenere tutto ciò è indispensabile un salto di qualità e in questa direzione va ripresa e realizzata subito la proposta avanza da alcuni Senati Accademici di una ASSEMBLEA NAZIONALE di tutti i Senati Accademici. Necessario è anche che per protesta si dimettano, con dimissione VERE come in Francia, i Rettori, i Presidi e i Presidenti dei Consigli di Corso di Studio.

13 ottobre 2004-10-13

Nunzio Miraglia – coordinatore nazionale dell’ANDU-

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