Le Organizzazioni sottoscriventi manifestano tutta la loro indignazione davanti alla dichiarazione del Ministro Moratti alla quale “sembra strano che ci siano manifestazioni di protesta da parte degli Atenei”. Il Ministro dimentica che nella prima parte dell’anno ci sono stati assemblee e momenti di mobilitazione in ogni ateneo; una assemblea nazionale e poi uno sciopero con grande manifestazione a Roma.
In queste settimane in quasi tutti gli Atenei movimenti di docenti, precari
e studenti e decise prese di posizione di Senati Accademici e altri organi
collegiali si sono pronunciati contro il disegno di legge delega sullo stato giuridico dei docenti universitari e la politica governativa che sta portando all’asfissia l’Università pubblica e gli Enti di Ricerca. Anche il Consiglio Universitario Nazionale e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane hanno espresso tutta la loro opposizione. Le Organizzazioni sono impegnate ad incontrare in questi giorni i massimi responsabili politici e istituzionali per sensibilizzarli sulla gravità della situazione e del disagio che il Ministro incredibilmente non percepisce.
Le Organizzazioni:
– ribadiscono la richiesta di ritiro del disegno di legge delega e
l’assenza di margini di trattativa, anche per la sordità dell’interlocutore;
– chiedono che vi sia una moratoria nel percorso di modifica degli
ordinamenti didattici e che parta un forte momento di valutazione della
prima applicazione della laurea triennale;
– chiedono che prendano servizio coloro che hanno già vinto pubblici concorsi nelle Università; che non si blocchino i concorsi; che finalmente
si riaprano le porte ai giovani meritevoli con un reclutamento straordinario nei ruoli delle Università; che si riconosca la funzione docente ai ricercatori universitari, da essi pienamente svolta in questi anni. Le Organizzazioni dall’inizio dell’anno hanno già proclamato lo stato di mobilitazione nelle Università; le iniziative locali devono proseguire, anche in preparazione di una settimana nazionale di agitazione nei giorni 8-13 Novembre, con assemblee, incontri istituzionali e ogni attività che ciascuna sede saprà costruire: una settimana in cui il mondo universitario si dedichi interamente a discutere il proprio futuro. In quella settimana a Roma avrà luogo una giornata (24 ore su 24) di festa, dibattito e lezioni pubbliche.
Promuovono e aderiscono
ADU, ANDU, APU, CISL-UNIVERSITÀ, CNU, SNALS-UNIVERSITÀ, FLC-CGIL, UILPA-UR, ADI, NIDIL-CGIL, UDU.
La lista completa delle adesioni sarà comunicata successivamente.