Condividiamo tutte le critiche di ‘semplice’ buonsenso sviluppate da
Antiseri nei confronti dei due contenuti più ‘qualificanti’ del DDL sullo
stato giuridico dei docenti universitari: l’introduzione dei ricercatori a
termine (“semplicemente una sciocchezza”) e i ‘nuovi’ concorsi nazionali
(“la conseguenza . sarà . il più rigido localismo”), con liste a numero
chiuso (“le commissioni” dovrebbero invece potere dichiarare “idonei tutti
quelli che ne sono degni”). Condividiamo anche la sua denuncia di “una
diffusa ostilità nei confronti dei ricercatori” che “è, nella generalità
dei casi, completamente immotivata”.
Ciò che non ci convince è il fatto che Antiseri preveda la chiamata degli
idonei da parte delle Facoltà. Perché una Facoltà dovrebbe (ri)chiamare chi già sta svolgendo in quella stessa Facoltà un’attività didattica e di
ricerca che è stata giudicata di ‘qualità’ superiore rispetto alla fascia
di appartenenza? In altri termini, perché ad un associato che è stato
giudicato idoneo ad ordinario o a un ricercatore che è stato giudicato
idoneo ad associato si dovrebbe poter negare l’entrata in un ruolo che sta
già occupando e di cui sta già svolgendo le mansioni? A noi sembra che
Antiseri, come molti, non tenga conto della necessità di distinguere,
finalmente, tra il reclutamento alla docenza (l’ingresso in ruolo di chi
non ne fa ancora parte) e l’avanzamento nella carriera (il passaggio da una
fascia all’altra della docenza). Questa distinzione, richiesta da molti
anni dall’ANDU, è ora auspicata anche dalla CRUI che scrive: “sarebbe
inoltre più opportuno cominciare a distinguere fra reclutamento e
avanzamenti di carriera” (nota 2). La CRUI su questa questione, come sulle altre questioni centrali dell’Università, non è però in grado di proporre
UNA soluzione.
E invece, se non si affronta e risolve questa problema fondamentale per
l’Università italiana, si rischia di ritrovarsi una riforma dei concorsi
che, bene che vada, non cambierà per nulla l’attuale localismo.
Da parte nostra riteniamo che la soluzione per un qualificato reclutamento
e per un sereno e qualificato avanzamento di carriera sia quella che
abbiamo da tempo avanzato e che qui riproponiamo (nota 3).
L’ingresso nella docenza (cioè l’ingresso di coloro che non sono ancora in
un ruolo) deve avvenire attraverso concorsi nazionali con commissioni
composte da soli ordinari tutti sorteggiati. La progressione di carriera
deve avvenire attraverso una valutazione individuale (a ‘numero aperto’,
come propone anche Antiseri) da parte di commissioni nazionali composte da soli ordinari tutti sorteggiati. Alla valutazione positiva per il passaggio nella fascia superiore deve corrispondere l’immediato e automatico riconoscimento della nuova qualifica, senza l’ulteriore chiamata da parte della Facoltà dove il candidato sta già svolgendo la sua attività di docente.
Solo con l’introduzione di un vero concorso nazionale per il reclutamento
nella docenza (che non è l’avanzamento nella carriera!), svincolato dalla
volontà del ‘maestro’, ma anche dai poteri dominanti nazionalmente nel
settore (per questo i commissari devono essere tutti sorteggiati), si può
tagliare alla radice il male della docenza italiana.
E solo con l’idoneità nazionale (non una prova comparativa a numero
programmato), sganciata sia dai gruppi di potere locali sia da quelli
nazionali (per questo i commissari devono essere tutti sorteggiati), si può
far diventare serena e qualificata la progressione di carriera, la cui
gestione oggi costituisce l’attività accademica non secondaria dei
‘maestri’ (bando del posto, composizione della commissione, ‘gestione’ del
concorso).
22 settembre 2004
Nota 1. Il testo dell’intervento “Liste aperte per scegliere i docenti” di
Dario Antiseri sul “Sole 24-ore” del 21.9.04, p. 8, in:
http://www.unipi.it/rassegna/archivio/2004/09/27726214.pdf
Nota 2. A pag. 11 della “Relazione sullo Stato delle Università italiane –
2004”, in:
http://www.crui.it//data/allegati/links/1663/tosi_relazione_21sett_04.pdf
Nota 3. Sostanzialmente la parte finale del documento dell’ANDU “Concorsi nazionali per i poteri forti nazionali?”, in:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 17 settembre 2004 17 settembre 2004