Al Governo e ai Parlamentari Si vuole espropriare il Parlamento LA BLINDATURA DEL DDL DE MAIO-MORATTI

La forzatura estiva della lobby accademica trasversale sul DDL De
Maio-Moratti, denunciata dall’ANDU (nota 1), ha avuto ieri, martedì 27
luglio 2004, una tappa importante nella Commissione Cultura della Camera (nota 2). 

È stata per prima l’on. Napoli (AN) a denunciare in quella sede l’esproprio in atto delle prerogative del Parlamento affermando “che non vi è alcun margine per l’accoglimento di proposte di modifica provenienti dai gruppi parlamentari, che siano di maggioranza o di opposizione: ancora una volta, ci si trova davanti a una vera e propria “blindatura” di un provvedimento di fondamentale importanza per il paese.” La stessa Deputata ha sottolineato “la gravità e l’arbitrarietà della posizione di chiusura del Governo, ritenendo che il comportamento seguito leda gravemente le prerogative del Parlamento. L’atteggiamento assunto è un chiaro indice, a suo avviso, del fatto che il Governo ritiene questa materia come di propria esclusiva competenza, senza tenere alcun conto delle proposte provenienti dal Parlamento”.
A questa gravissima denuncia si sono associati gli onn. Grignaffini (DS),
De Simone (RC) e Bimbi (Margherita).
Tutti gli interventi hanno sottolineato, tra l’altro, che tra gli emendamenti del Governo e del Relatore manca quello riguardante la questione degli attuali ricercatori, che il DDL governativo mette ad esaurimento. Questa questione, che, assieme all’introduzione di un precariato di lunga durata, è il contenuto ‘qualificante’ del DDL, il relatore on. Pepe (FI) pensa di risolverla promettendo di presentare un emendamento “entro al massimo un’ora dalla conclusione della seduta”. E questo nonostante egli avesse qualche minuto prima sostenuto “che, stante la particolare delicatezza e complessità della materia e la necessità di tenere adeguatamente conto di esigenze diverse e in parte contrastanti, non è stato finora possibile giungere alla definizione di una proposta emendativa sufficientemente condivisa.” Non condivisa da chi?
Tutto ciò non è serio e mostra ancora una volta che la lobby trasversale è un insieme di ‘apprendisti stregoni’, con cattive intenzioni chiarissime, ma incapace di un progetto organico, sia pure controriformatore. Ma come si fa a pensare di inventare all’ultimo minuto – a questo punto letteralmente!
– una soluzione alla questione centrale del DDL dopo mesi, oltre un anno,
di lotte, di documenti, di proposte?
Non è bello, dal punto di vista istituzionale, vedere un Relatore allo sbando e un Presidente di Commissione intervenire per svolgere di fatto, con la sua nota ‘eleganza’, il ruolo politico che né il Relatore né il rappresentante del Governo sono, con tutta evidenza, in grado di svolgere. Né si possono sacrificare al rispetto dell’impegno, preso dallo stesso Presidente, di chiudere i lavori in Commissione entro luglio gli interessi generali di una Istituzione di vitale importanza per il Paese, come l’Università. Si interrompa questo gioco al massacro dell’Università statale e si neutralizzi finalmente l’azione di questa lobby accademica trasversale che è arrogante e prepotente quanto incapace.

28 luglio 2004

Nota 1. Il documento dell’ANDU “DDL De Maio-Moratti. La forzatura estiva della lobby trasversale” in: http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 20 luglio 2004

Nota 2. Il resoconto della seduta e il testo degli emendamenti presentati in:
http://www.camera.it/chiosco.asp?source=/ attivita/lavori/02.commissioni/07.c
ultura.asp&content=/ _dati/leg14/lavori/bollet/07r.htm

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