1. L’INCONTRO AL MINISTERO DEL 25.2.04
L’ANDU (Marco Merafina, Nunzio Miraglia, Paola Mura), assieme alle Organizzazioni che si
oppongono al disegno di legge-delega De Maio-Moratti, ha partecipato all’incontro al Ministero del 25.2.04 (v. comunicato unitario qui sotto riportato). Dall’incontro è emerso con chiarezza che il Ministro non è realmente disponibile a discutere sui contenuti principali del DDL governativo sullo stato giuridico dei
docenti universitari. L’incontro ha confermato come il Ministro e gli altri Rappresentanti ministeriali non siano dei reali interlocutori, ma dei “difensori d’ufficio” di un progetto deciso da un gruppo accademico che ne sta gestendo anche la “difesa mediatica” (lettere da sottoscrivere, interventi sui quotidiani, ecc.). I contenuti delle preannunciate “ampie aperture” ministeriali sono risibili e costituiscono una vera e propria provocazione nei confronti del grande (per ampiezza e qualità) movimento universitario che richiede il ritiro del disegno di legge. I veri autori del progetto governativo vogliono solo prendere e far perdere tempo, mentre continuano la loro propaganda politico-accademica, esibendo a loro difesa le opinioni di qualche Rettore e l’adesione di Associazioni che non rappresentano politicamente nemmeno tutti i propri iscritti.
Anche in questo incontro gli “interlocutori” ministeriali hanno mostrato di non conoscere né dell’Università italiana né i sistemi universitari degli altri Paesi. Ciò è risultato ancora più evidente visto che hanno continuato pervicacemente a sostenere che in NESSUN Paese esiste la terza fascia dei professori. Evidentemente inutile continua ad essere la presentazione di documentazione contraria. Documentazione che mostra anche l’esistenza in Europa, tra le altre, di un’organizzazione della docenza in un ruolo unico in più di due fasce, con passaggi interni attraverso verifiche. Modello questo che l’ANDU, assieme alla maggioranza delle altre Organizzazioni, propone da anni. Sulla questione della messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e della sua sostituzione con figure di lungo precariato continua a registrarsi la più netta chiusura ministeriale. Di fronte a questa questione anche l’ANDU ha riproposto con forza la richiesta di trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore, fascia in cui effettuare il reclutamento in ruolo dei giovani, prevedendo un bando straordinario di migliaia di posti in questa fascia. Tutte le Organizzazioni e le Associazioni della docenza hanno abbandonato l’incontro subito dopo l’intervento di Sergio Sergi (coordinatore delle Organizzazioni e delle Associazioni) che, in risposta all’ammiccante invito di D’Addona di distinguere il problema dei ricercatori attuali dal futuro reclutamento, ha chiarito che la comune richiesta della terza fascia serve sia al necessario riconoscimento a tutti gli attuali ricercatori del ruolo di professore effettivamente svolto sia a contenere in pochi anni lo stato di precariato dei giovani.
Il disegno di legge-delega è stato ora presentato alla Camera dove inizierà il suo iter legislativo.
L’andamento dei finora inutili incontri al Ministero mostra come il confronto politico-istituzionale debba ora essere prioritariamente spostato a livello parlamentare, incontrando tutti i Gruppi.
28 febbraio 2004
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ADU, ANDU, APU, CISL Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UIL PA-UR
COMUNICATO UNITARIO SULL’INCONTRO AL MINISTERO DEL 25 FEBBRAIO 2004
In prosecuzione dell’incontro del 17 febbraio u.s. le Organizzazioni ed Associazioni sindacali della docenza
universitaria ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UILPA-UR hanno
incontrato in rappresentanza del Ministro il Capo di Gabinetto avv. Di Pace, i Direttori D’Addona e Masia ed il Capo dell’Ufficio legislativo avv. Salmini. In apertura dell’incontro le Organizzazioni ed Associazioni sindacali
hanno ancora una volta riproposto i contenuti essenziali del loro progetto di riforma dello stato giuridico, già noti da mesi, ed hanno chiesto agli interlocutori quali fossero i contenuti delle modifiche da apportare al disegno di legge delega attraverso le quali si sarebbe concretizzata l’ampia apertura del Ministro affermata il giorno 17 febbraio. Il Ministero si è detto disponibile sui seguenti punti, che qui riportiamo secondo l’ordine con cui sono stati presentati:
a) eventuali nuove risorse non quantificate da reperire in sede parlamentare;
b) aumento dal 15 al 30% della quota riservata ai ricercatori confermati nei giudizi di idoneità per la fascia dei professori associati;
c) disponibilità, per i futuri “ricercatori”, a sostituire la forma di co.co.co di 5+5 anni con contratti a tempo determinato, con sbocchi nella pubblica amministrazione e nella scuola nel caso di non ingresso nel ruolo universitario;
d) riduzione a soli 3 anni il limite di durata dei contratti a termine dei professori associati e ordinari prima
dell’eventuale immissione in ruolo.
Le Organizzazioni ed Associazioni sindacali hanno giudicato che le proposte ministeriali non costituiscono una revisione significativa dell’impianto e dei contenuti qualificanti del disegno di legge delega, rispetto alle ampie aperture dichiarate dal Ministro. Le Organizzazioni ed Associazioni hanno espresso pertanto un giudizio fortemente negativo su queste proposte ed hanno invitato la parte ministeriale ad avanzare proposte concrete e realmente innovative.
Le Organizzazioni ed Associazioni confermano pertanto le iniziative di protesta già previste:
– Blocco dell’attività didattica nella prima settimana del secondo semestre, coinvolgendo tutto il personale universitario, precari e studenti
– Giovedì 4 Marzo giornata nazionale di occupazione simbolica dei Rettorati con Assemblee di Ateneo e decidono di proclamare in data da definire entro la seconda metà del mese di marzo una giornata di
sciopero di tutte le università italiane contro la politica di taglieggiamento delle Università statali, contro il d.d.l. governativo sullo stato giuridico dei docenti, per difendere il diritto del personale tecnico amministrativo al rinnovo del contratto nazionale, da lungo tempo scaduto.
Roma, 25 febbraio 2004
ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UILPA-UR
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2. UNA PRECISAZIONE DELL’ANDU SU “LA STAMPA” DEL 29.2.04
a pag. 24:
“PROFESSORI E RICERCATORI DELL’ANDU
Apprezzando la puntuale e corretta informazione sulle vicende universitarie fornita dalla Stampa, segnalo una imprecisione contenuta nell’articolo “Università, è muro contro muro”, apparso il 26 febbraio scorso (v. nota). In quell’articolo l’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) è definita come “il sindacato cui fanno capo tutte le principali sigle universitarie”. In realtà l’ANDU è solo una delle Organizzazioni dei professori e dei ricercatori universitari che, assieme ad ADU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL e UIL PA-UR, si oppone al progetto governativo di riforma della docenza universitaria, ritenuto devastante per l’Università e dannoso per il Paese. Va anche precisato che CIPUR (sindacato di professori associati) e USPUR (sindacato di professori ordinari) si sono invece schierati a
sostegno del progetto governativo.
Nunzio Miraglia – coordinatore nazionale dell’ANDU”
NOTA. L’intero articolo si può leggere cliccando
http://www.unipi.it/rassegna/archivio/2004/02/23266144.pdf