Sarebbe gravissimo e inaccettabile usare la questione della riforma legislativa del CUN per giustificarne una ulteriore proroga, privando così ulteriormente il sistema nazionale delle Università di un organismo di
rappresentanza politicamente “aggiornato” e con una composizione legittima che l’attuale CUN non ha più da tempo.
Il documento unitario qui sotto riportato vuole essere un contributo alla futura riforma del CUN che deve comunque essere rinnovato entro il mese di novembre.
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Proposte per la riforma del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ADU, ANDU, APU, CISL Università, CNU, SNALS-Università, Snur-CGIL, UIL-Paur
Le Organizzazioni ed i Sindacati rappresentativi della docenza universitaria concordano sulla necessità che la rappresentanza sistemica ed il coordinamento delle autonomie universitarie facciano riferimento ad un Organo nazionale (CUN), costituito presso il MIUR, composto da docenti eletti in rappresentanza delle grandi aree scientifiche e da rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e degli studenti
Nella sua concreta articolazione un provvedimento di riforma del CUN deve tenere conto dei seguenti punti:
a) garantire autonomia di giudizio e indipendenza dal potere politico per assicurare la sua funzione di rappresentanza della comunità universitaria nazionale (docenti, studenti e personale) e del sistema universitario nel suo complesso;
b) rafforzare ed estendere il ruolo consultivo e d’indirizzo del CUN in materia di programmazione nella dislocazione delle sedi universitarie, per garantire il razionale utilizzo delle risorse e per indicare le linee di
sviluppo del sistema universitario nazionale (conferendo poteri significativi che prevedano pareri vincolanti su limitate questioni tecniche specifiche affidate alla competenza del Consiglio e interventi
obbligatori in tema di indirizzo e di programmazione della politica universitaria);
c) conservare nel CUN la sede istituzionale di valutazione della qualità di tutte le offerte didattiche che si concludano con il rilascio di titoli universitari;
d) assicurare il coordinamento tra le attribuzioni del CUN e quelle di altri organismi universitari (Nuclei di Valutazione, Consigli Scientifici ecc.), evitando sovrapposizioni non funzionali alla migliore gestione della
politica universitaria, soprattutto in un momento di grave incertezza e di deplorevole ristrettezza di risorse finanziarie;
e) adottare un sistema elettivo che assicuri la rappresentanza equilibrata delle diverse componenti della Comunità universitaria (professori ordinari, associati e ricercatori con elettorato attivo e passivo comune, personale tecnico-amministrativo e studenti);
f) eleggere il Presidente tra i professori membri del Consiglio attribuendo l’elettorato attivo a tutti i membri;
g) ridurre il numero delle aree scientifiche per rafforzare il ruolo programmatorio e la funzione consultiva e d’indirizzo della politica universitaria, garantendo una rappresentanza proporzionale alla consistenza delle aree. E’ bene conservare un equilibrio tra la presenza delle competenze e la rappresentanza istituzionale non vincolata a settori di appartenenza e ad aree disciplinari;
h) prevedere la partecipazione di diritto del solo Presidente della Conferenza dei Rettori o di un suo delegato e la partecipazione di diritto del Presidente del CUN alle adunanze della CRUI;
i) istituire presso il CUN la Corte di Disciplina Nazionale, composta da suoi membri, e competente per le sanzioni disciplinari, più gravi della censura, richieste dalle università. La Corte, qualora l’interessato vi
ricorra, è competente per il riesame di qualsiasi provvedimento di dimissioni e decadenza d’ufficio, mantenendo la stessa composizione qualunque sia la fascia o il ruolo del docente giudicato.
Le Organizzazioni ed i Sindacati rappresentativi della docenza universitaria, infine, ritengono assolutamente necessario che si vada presto alle elezioni per il rinnovo del CUN in quanto un organismo delegittimato da proroghe e problemi di composizione non è funzionale al Sistema Universitario.