INCONTRO CON LA CRUI

Il 29 aprile 2004 si è svolto un incontro tra una delegazione delle Organizzazioni delle docenza universitaria ADU, ANDU, APU, CISL UNIVERSITÀ, CNU, SNALS-UNIVERSITÀ, SNUR-CGIL e UILPA-UR e una rappresentanza della CRUI (il presidente Tosi, i rettori Decleva e Silvestri).

La riunione è iniziata con l’intervento di Sergi, coordinatore delle Organizzazioni, che ha esposto sinteticamente le posizioni e le richieste unitarie, sottolineando come la questione centrale del DDL governativo sullo stato giuridico dei docenti fosse costituita dalla messa ad esaurimento dei ricercatori, ai quali non si riconosce l’attività effettivamente svolta, e dalla sostituzione del loro ruolo con un precariato di durata inaccettabile.
Nei successivi interventi dei rappresentanti delle Organizzazioni è stato ribadito-approfondito quanto esposto da Sergi, sottolineando, in particolare, alcune questioni:
1. la necessità di riconoscere la piena docenza agli attuali ricercatori;
2. l’urgenza di superare l’attuale giungla di precariato (oltre 50.000 precari), prevedendo subito il bando di almeno 20.000 posti in ruolo. In questo modo, tra l’altro, si comincerebbero a sostituire i docenti che nei prossimi anni andranno in pensione (circa la meta di quelli attuali);
3. il rifiuto dei concorsi nazionali così come previsti dal DDL che implicherebbero, tra l’altro, tempi lunghi per il loro svolgimento;
4. la contrarietà allo strumento della legge-delega i cui contenuti estremamente generici esproprierebbero di fatto il Parlamento del suo potere di legiferare;
5. la preoccupazione che l’accettazione da parte della CRUI dei “tavoli tecnici” indebolisca l’ampio fronte di opposizione al DDL (nota 1), che va ritirato o bocciato perché inemendabile.
L’ANDU, rappresentata da Ciattini e Miraglia, ha precisato che la trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professori, richiesta delle Organizzazioni, consentirebbe sia di riconoscere che circa il 40% degli attuali corsi sono tenuti da ricercatori (come constatato più volte anche dalla CRUI), sia di reclutare in questa fascia i giovani, per i quali va previsto un periodo di pre-ruolo non superiore ai sei anni, compreso l’eventuale dottorato. A questo proposito è stata ricordata l’esperienza fallimentare del Politecnico di Torino, che per primo nel 1999 ha introdotto la figura del ricercatore a termine (quattro anni più quattro), che è stata ora abolita dopo i primi quattro anni.
L’ANDU ha anche sottolineato come i concorsi nazionali previsti dal DDL non costituiscano un reale superamento del localismo degli attuali concorsi, ma, come ben descritto nel documento della CRUI, porterebbero solo ad un “rimescolamento delle carte accademiche” per produrre gli stessi attuali risultati, dato che la decisione finale rimarrebbe alle Facoltà. L’ANDU ha anche affrontato la questione della governance nazionale e locale delle Università; questione che fa parte di un’operazione complessiva per attribuire alla CRUI il potere di rappresentanza dell’intero sistema universitario, ruolo che non è opportuno e che comunque essa non può svolgere per la sua stessa composizione, e per attribuire ai singoli Rettori poteri eccessivi.
In questa direzione, ha aggiunto l’ANDU, va il disegno di legge di riforma-cancellazione del CUN (nota 2), di fatto accettato dalla CRUI, che ha proposto modifiche marginali e tendenti a indebolire ulteriormente, se possibile, il ruolo del CUN (nota 3).
In questa stessa direzione, ha continuato l’ANDU, va il documento della Commissione Cultura della CRUI (nota 4), che prevede anche la messa in
discussione del valore legale dei titoli di studio e l’introduzione del ruolo dei professori ordinari eccellenti.
L’ANDU ha ricordato che il riconoscimento anche formale dei poteri di rappresentanza nazionale della CRUI e l’attribuzione di enormi poteri ai Rettori negli Atenei è voluta anche dalla Fondazione TreeLLLe (nota 5) di cui fa parte anche il Presidente della CRUI (nota 6).

Tosi è intervenuto lamentando che nel documento della CRUI sul DDL governativo non si è colta la durezza delle critiche al DDL stesso, soprattutto per quanto riguarda i suoi contenuti centrali: la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e l’introduzione del ricercatore a termine. Critiche non sostanzialmente diverse da quelle delle Organizzazioni con le quali, secondo Tosi, sarebbe importante elaborare ipotesi di soluzioni convergenti. In particolare, Tosi ha testualmente affermato che “gli attuali ricercatori hanno dato tanto all’Università e hanno consentito di applicare la riforma del ‘3 + 2′”.Tosi ha anche ricordato le critiche della CRUI alla previsione di cancellazione della differenza tra tempo pieno e tempo definito. Sulla questione dei concorsi il Presidente della CRUI ha sottolineato come non si possa prescindere dalla diffusissima convinzione dei difetti degli attuali meccanismi, pur condividendo la preoccupazione per i possibili tempi lunghi di svolgimento dei concorsi previsti dal DDL. Tosi è convinto che i contratti previsti saranno comunque completamente rivisti per motivi giuridici e di opportunità. Ha anche ricordato che nelle materie trattate dal DDL è completamente assente la ricerca, come è assente la previsione di risorse adeguate. Per quanto riguarda la questione della governance, Tosi ha sostenuto che la CRUI non ha ancora assunto una posizione e che in futuro indicherà principi netti. Il documento dei sei (nota 7) componenti della Commissione Cultura della CRUI rappresentano opinioni rispettabilissime di questi docenti, ma non le posizioni della CRUI, la quale, peraltro, è assolutamente contraria al ruolo dei superprofessori. Tosi ha sottolineato che le posizioni della CRUI vengono assunte dall’Assemblea dei 78 Rettori fra i quali ci sono idee diverse. Il Presidente della CRUI ha concluso proponendo di continuare il confronto al più presto.

30 aprile 2004


= Nota 1. Il fatto che la CRUI, a differenza della maggioranza delle Organizzazioni della docenza, abbia accettato di sedersi ai “tavoli tecnici” è stato utilizzato dal Governo e dalla stampa per tentare di dividere il fronte contrario al DDL. Un recente esempio è rappresentato dal TG5 del 23 aprile che, riferendosi a Tosi, ha detto: “Con lui una parte del mondo accademico, molti professori di ruolo, quelli dell’Uspur, che non condividono le ragioni della protesta e non hanno scioperato”.
http://www.tg5.it/altre_notizie/schede/ scheda_030715124325.shtml

= Nota 2. V. il documento dell’ANDU “Un CUN per la CRUI”, in
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 01 aprile 2004

= Nota 3. V. punto 1.2.4 del Resoconto della Sessione del 6 e 7aprile 2004 del CUN in
http://www.murst.it/cun/novita/notizie-150.html

= Nota 4. V. “Riforma universitaria, i rettori aprono al dialogo col
ministro Moratti” Documento di Bettini, Eco, Figà Talamanca, Galli Della Loggia, Panebianco, Schiavone, Asor Rosa nel Foglio del 22 aprile 2004 in
http://www.unipi.it/rassegna/archivio/2004/04/24533667.pdf

= Nota 5. V. il documento dell’ANDU “La CRUI, naturalmente!” in
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 12 marzo 2004

= Nota 6. La Fondazione TreeLLLe prevede di svolgere anche “attività di lobby trasparente al fine di diffondere dati e informazioni, promuovere le tesi presso i decisori pubblici a livello nazionale e regionale, i parlamentari, le forze politiche e sociali, le istituzioni educative affinché le proposte di TreeLLLe influenzino le azioni di governo e si trasformino in sperimentazioni concrete.”
La TreeLLLe è un’Associazione presieduta da Umberto Agnelli di cui fanno parte, tra gli altri, Fedele Confalonieri, Luigi Abete, Sabino Cassese, Adriano De Maio, Tullio De Mauro, Giuseppe De Rita, Umberto Eco, Luciano Guerzoni, Angelo Panebianco, Sergio Romano, Umberto Veronesi, Giuliano Ferrara, Domenico Fisichella, Franco Frattini, Ezio Mauro, Luciano Modica, Andrea Ranieri, Fabio Roversi Monaco, Marcello Sorgi, Piero Tosi, Giuseppe Valditara.
In: http://www.associazionetreelle.it/

= Nota 7. Sei e non sette. Infatti nella premessa sul Foglio (v. nota 4) si legge: “Dei detti sette firmatari, il professor Alberto Asor Rosa ha approvato solo la prima parte del documento”, cioè solo quella sui “principi generali”.

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