Numero chiuso del PD: il peggio del peggio

NUMERO CHIUSO SENZA TEST, MA CON SELEZIONE ANCORA PIU’ SPIETATA, PIU’ COSTOSA E PIU’ LOCALISTICA

  1. Le audizioni al Senato sul numero chiuso
  2. I contenuti del Disegno di legge del PD sul numero chiuso
  3. Perché tanta accanimento contro i giovani?
  4. Superamento del numero chiuso e nel frattempo il sorteggio
  1. Le audizioni al Senato sul numero chiuso

    Il 30 gennaio 2024 si erano concluse le audizioni presso la Commissione istruzione del Senato (nota 1).

    Nel corso delle audizioni (nota 2) era emersa la critica praticamente unanime ai test finora praticati per l’accesso a Medicina ed era nettamente prevalso il rifiuto del modello simil-francese che prevede, come il DDL 915, l’accesso libero per poi applicare il numero chiuso dopo una scrematura che avverrebbe dopo sei mesi di studi universitari.

     Lo stesso 30 gennaio i Senatori del PD Zambito, Camusso, Furlan, Rando e Verducci hanno presentato il Disegno di legge n. 1002 riguardante il numero chiuso a Medicina.

Nota 1. Per le tappe dell’esame del numero chiuso nella Commissione istruzione v. il documento Numero chiuso. Chi deciderà veramente?

Nota 2. Per vedere l’audizione del 23 gennaio 2024 cliccare qui (l’intervento dell’ANDU è all’inizio). Per vedere l’audizione del 30 gennaio 2024 cliccare qui (gli interventi dei rappresentanti degli studenti sono all’inizio).

  1. I contenuti del Disegno di legge del PD sul numero chiuso

Il DDL del PD prevede una delega al Governo per:

– rivedere i meccanismi di accesso ai corsi di area sanitaria per raggiungere entro il 2028 il fabbisogno di medici del servizio sanitario nazionale;

– aprire le iscrizioni al primo anno di Medicina a tutti gli studenti interessati, prevedendo «che possano ac­cedere al secondo anno di corso gli studenti in regola con il conseguimento dei crediti formativi previsti per il primo anno e che abbiano riportato la media più alta, fino ad esaurimento dei posti disponibili»;

– incentivare la mobilità tra sedi degli iscritti a medicina dal secondo anno anche con borse di studio, verso «regioni in cui maggiore sia il fabbisogno di addetti alle professioni sanitarie, con l’impegno a proseguire il corso di studi e la propria attività professionale in quei territori»;

– prevedere nell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado, corsi di orientamento con uno stage presso un ospedale o una struttura del Servizio sanitario nazionale.

     Il DDL del PD non prevede alcun test in quanto li ritiene inaffidabili, costosi, discriminanti e causa di grave frustrazione morale e materiale.

  1. Perché tanto accanimento contro i giovani?

         I giovani per troppi anni sono stati usati come cavie su cui sperimentare svariati tipi di test per applicare il numero chiuso voluto, a ogni costo, dai potentati accademico-corporativi della Medicina. Test che comunque – come dicono sostanzialmente anche gli stessi Senatori del PD – non possono accertare la “predisposizione” di un giovane a diventare un buon medico, ma servono ‘solo’ a produrre una discriminazione per ceto, avvantaggiando chi può permettersi di frequentare costosi corsi per apprendere la ‘tecnica’ dei test e/o pagare costosi ricorsi e/o frequentare costosi corsi di laurea all’estero.

       Nonostante queste convinzioni i Senatori del PD hanno inventato una soluzione al problema degli accessi a Medicina di gran lunga peggiore di quella dei test prima dell’ingresso ai corsi e peggiore perfino di quella prevista dal DDL 915 presentato da Fratelli d’Italia.

      Infatti la selezione prevista dal DDL del PD si dovrebbe realizzare attraverso il superamento di tutte le materie entro un anno, per potere poi essere inseriti sulla base dei voti presi in una lista nazionale da ‘tagliare’ nella misura prevista dal numero chiuso. Tutto questo produrrebbe un investimento enorme in termini umani ed economici e una competizione esasperata, perfino maggiori di quello sperimentato in maniera fallimentare per decenni in Francia. Per poi, come in Francia, ritrovarsi con il 70-80% di giovani ai quali si impedirà comunque di proseguire gli studi di Medicina e che avranno sprecato un anno di vita, con gli ‘annessi’ problemi anche psicologici.

     Quanto accaduto in Francia è stato descritto da anni dall’ANDU e, nelle recenti audizioni al Senato, anche dai rappresentanti degli studenti, dalla funzionaria dell’Ambasciata francese in Italia e da altri auditi.

     I Senatori del PD non hanno voluto sentire ragione, ma anzi hanno ‘arricchito’ la loro dannosa proposta con due ciliegine che hanno dell’incredibile:

– la previsione di corsi di orientamento con stage negli ospedali, distraendo così gli studenti dell’ultimo anno delle superiori dai loro studi e affollando inutilmente le strutture sanitarie;

– la pretesa di ‘produrre’ un numero di medici per raggiungere un obiettivo per il 2028 quando è noto a tutti che per formare un medico occorrono 10-11 anni.

     Un’altra ‘perla’ contenuta nel DDL del PD è la previsione dell’erogazione di borse di studio con l’obbligo di restare a studiare e lavorare in una sede “bisognosa”. Ancora una volta una discriminazione per ceto: chi non ha bisogno di una borsa potrà scegliere liberamente la sede in cui studiare e lavorare.

     Questa ‘perla’ assieme al localismo delle ‘scremature’ (ogni ateneo avrà modi di insegnare e valutare differenti) saranno peraltro causa, ancora una volta, di ricorsi per poi, ancora una volta sulla pelle dei giovani, tornare a inventarsi nuove procedure di ‘decimazione’.

  1. Superamento del numero chiuso e nel frattempo il sorteggio

    L’ANDU lo dice da prima che venisse introdotto: il numero chiuso è incostituzionale, rappresenta un’inutile violenza contro i giovani ed ha prodotto, come in Francia, una gravissima carenza di medici.

     Per superare il numero chiuso occorre fare quello che si è proposto di fare oltre quattro anni fa: approvare urgentemente un piano per arrivare entro pochi anni allabolizione del numero chiuso, aumentando progressivamente il numero degli accessi e adeguando le strutture e il personale, utilizzando nel frattempo il sorteggio puro al posto dei dannosissimi test comunque realizzati (v. anche il punto 2. del documento Senato. Numero chiuso ad ogni costo e il documento Il sorteggio non costa ed è equivalente al test che invece costa tanto.

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ninni spotorno
ninni spotorno
10 mesi fa

Ma è cosi conveniente per chi comanda, fra le altre cose di m. che si vedono nella sanità pubblica, mantenere anche basso il numero di medici e specialisti.

Umberto Petruccelli
Umberto Petruccelli
10 mesi fa

L’unica cosa giusta da fare è consentire il libero accesso a Medicina ed a tutti i corsi di laurea (senza test, senza scrematura in corso e senza sorteggio) potenziando in modo idoneo la docenza e le strutture.
Qualsiasi selezione, comunque realizzata, limiterebbe ad alcuni la possibilità di scegliere liberamente la propria professione.