UNIONE E POTERI FORTI TRASVERSALI

UNIONE. Da uno dei “tavoli per il programma dell’Unione” è stata redatta la “scheda” riguardante l’Università. Il documento sarà “oggetto di consultazione”. I contenuti della “scheda” sono stati anticipati e commentati in un intervento su Liberazione del 18 dicembre 2005 (nota 1).

Per poterne dare una valutazione puntuale, attendiamo di conoscere il testo. Sulla base delle anticipazioni contenute nell’articolo, sembra che si voglia:
– salvaguardare il valore legale dei titoli di studio e il carattere pubblico del Sistema universitario;
– istituire un sistema nazionale per il diritto allo studio;
– riconoscere la terza fascia di professore agli attuali ricercatori;
– distinguere il reclutamento dei docenti dall’avanzamento di carriera;
– bandire migliaia di posti per il reclutamento e superare il precariato;
– portare dall’1,1 al 2 per cento del Pil la spesa pubblica per istruzione, università e ricerca. Per quanto riguarda il “3 +2″, “ci si impegna ad operare una verifica delle riforme realizzate, dando la parola agli interessati.” Nessun accenno, invece, sembra ci sia alla necessità di emanare all’inizio della prossima legislatura due provvedimenti INDISPENSABILI per operare una vera discontinuità con la lobby accademica trasversale che ha sempre determinato le scelte riguardanti l’Università:
– abrogazione della ‘riforma’ Moratti sullo stato giuridico dei docenti;
– istituzione di un Organo nazionale, non frammentato e non corporativo, di rappresentanza e di coordinamento del Sistema delle Università, capace di difenderne l’autonomia dai poteri forti accademico-politici.

POTERI FORTI TRASVERSALI
Quasi tutti i partiti non hanno mai avuto una propria politica sull’Università, ma sono stati strumenti della lobby accademica trasversale, che ha sempre controllato il Ministero e ha pesantemente condizionato il Parlamento. La lobby dispone anche di propri ‘partiti’, cioè Fondazioni dove ‘convivono’ docenti di destra e di sinistra. Oggi a Milano la Fondazione Magna Carta, che attraverso i suoi dodici maggiori esponenti (di destra e di sinistra) ha voluto e sostenuto il DDL Moratti, comincia la sua ‘campagna’ con un convegno dal titolo-programma “Abolire il valore legale del titolo di studio” (nota 2).

19 dicembre 2005

Nota 1. V. l’intervento “Università, lavori in corso nell’Unione” su Liberazione del 17.12.05, pag. 11:
(non si deve spezzare la stringa di caratteri, altrimenti il collegamento fallisce!)
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/12/40070341.pdf

Nota 2. V. l’articolo “Docenti a confronto per la nuova università” su Avvenire del 18.12.05, pag. 13: (non si deve spezzare la stringa di caratteri, altrimenti il collegamento fallisce!)
http://150.146.47.106/ufficioStampa/RassegnaStampa/05-12/051218/9E9TU.tif

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