Subito le riforme democratiche no alle controriforme nazionali e locali

Riportiamo quattro interventi sulla stampa. I primi tre si occupano, in maniera diversa, dei giovani ricercatori: “È ora di fare largo ai giovani” di Curzio Maltese in “Venerdì di Repubblica”, “Il controllo inesistente” di Erika Dellacasa in “Il Secolo XIX” e “Un segnale per Moratti. Firmato Pasquali”, di Fabio Sottocornola in “Il Mondo”. 

Al primo articolo segue un breve commento dell’ANDU. Per il terzo articolo si rinvia al documento dell’ANDU “Politica universitaria nella massima chiarezza”, 24 giugno 2004, in http://www.bur.it/ sezioni/ sez_andu.php Infine, riportiamo da Trento una buona notizia per la democrazia negli Atenei, riguardante la rieleggibilità del Rettore.

da “È ora di fare largo ai giovani”, “Contromano”, di Curzio Maltese in “Venerdì di Repubblica” del 2 luglio 2004, p. 13:“. Il vero disastro si tocca in settori dove l’innovazione è più importante, decisiva, come l’università, la ricerca, il mondo della scienza. I giovani di talento emigrano per molti motivi, ma il principale è che in Italia fanno carriera soltanto i portaborse, chi omaggia i baroni, in definitiva chi non ha talento. L’antimeritocrazia sta sfasciando l’intero sistema e al resto ci pensa il ministro Moratti, con la brillante idea di abolire di fatto la figura del ricercatore. .”

Commento dell’ANDU.
Non è vero che fanno carriera solo i portaborse: la fanno anche tanti meritevoli. È vero però che il livello di degrado in cui è stata ridotta
l’Università non è più sostenibile e sta diventando irreversibile. Bisogna al più presto neutralizzare i poteri forti che dominano sull’Università e fare subito le riforme dello stato giuridico (abolizione del precariato e trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore), delle valutazioni (concorsi nazionali per l’ingresso e giudizi nazionali individuali per l’avanzamento), della governance con elezione diretta di tutti i componenti degli organismi di rappresentanza del sistema nazionale e di gestione degli Atenei (no alla CRUI e all’attuale e futura composizione corporativa del CUN, no alla presenza dei Presidi nei Senati Accademici). Occorre anche immediatamente sbloccare, con un decreto legge, le assunzioni e bandire nei prossimi quattro anni almeno 20.000 posti nella terza fascia della docenza. V. gli ultimi due documenti dell’ANDU “CRUI e Moratti d’accordo sul precariato”, 28 giugno 2004, e “Indispensabile una vera riforma dei concorsi universitari”, 29 giugno 2004, in http://www.bur.it/ sezioni/ sez_andu.php

da “Il controllo inesistente” di Erika Dellacasa in “Il Secolo XIX” del 2 luglio 2004, prima pagina:

“. Tralasciamo poi il sapore veramente amaro che assumono in questa circostanza i fiumi di parole che da mesi si spendono sui giovani ricercatori che devono essere la risorsa del futuro, sulla necessità di dare alle giovani leve una chance, sullo svecchiamento dei metodi e delle burocrazie universitarie e sul tramonto del potere assoluto dei baroni. Il potere assoluto dei baroni tale era e tale è rimasto. .”
L’intero testo dell’articolo in:
http://rassegnastampa.crui.it/ USR_p55.asp?action=new&source Page=USR_p4.asp& Page=USR_p4.asp& StartIndex=1& searchDate=2/7/2004


“Un segnale per Moratti. Firmato Pasquali”, da “Il Mondo” del 7 luglio 2004, IN CATTEDRA di Fabio Sottocornola, p. 69:

“Scatto in avanti dell’università di Pisa sui ricercatori. Che il disegno di legge del ministro Letizia Moratti vuole portare ad esaurimento, sostituendoli con assistant professor a tempo determinato. Martedì 22 giugno il consiglio di amministrazione dell’ateneo (orientato a sinistra) ha approvato un regolamento che introduce proprio questa figura, con retribuzione stabilita dal cda, nessun obbligo di insegnamento e un contratto di tre anni, rinnovabile di altri tre. Riunione tumultuosa, con tre assenti su 15 membri: a complicare le cose la richiesta di alcuni consiglieri di votare il rinvio del regolamento contestato. Al no del rettore Marco Pasquali, in cinque hanno abbandonato la seduta, continuata con sette presenti che hanno approvato (sei favorevoli, un astenuto) il provvedimento. Adesso qualcuno ipotizza che alla riunione mancasse il numero legale. E non si spiega la fretta del rettore. Che ha dichiarato di non volere applicare subito il regolamento e qualche mese fa aveva addirittura accettato il rinvio in attesa della legge nazionale. In ateneo si ipotizza che Pasquali, vicino al presidente Crui Piero Tosi, abbia voluto mandare un messaggio distensivo al governo, nei giorni in cui Moratti e Tosi sottoscrivevano il Patto per l’università.

da Trento: “Sarà ristabilito il ‘tetto’ di due mandati” (v.
http://www.ladige.it/ articoloHtml.asp?ID Notizia=389040)

Il neo rettore dell’Università di Trento, Davide Bassi, ha espresso l’intenzione di fare “abrogare la regola appena introdotta sulla possibilità di un terzo (seppur breve) mandato per il rettore”, rivedendo così “le norme sull’eleggibilità del rettore, riportandole alla loro formulazione originale (massimo due mandati).” Verrebbe così abrogata la ‘deroga’ voluta da Massimo Egidi, rettore uscente con due mandati consecutivi. Egidi aveva poi deciso di non candidarsi “perché riteneva
mancasse condivisione da parte dei colleghi”.
L’ANDU, nel suo documento “Rettori eccellenti” di commento ad un articolo sul “Mondo” intitolato “Crui e Siena: Tosi vuole il raddoppio”
(http://www.bur.it/sezioni/ sez_andu.php 11 maggio 2004), aveva, tra l’altro, scritto: “Il cambio delle regole per consentire ad un Rettore di restare in carica oltre il previsto è un’operazione istituzionalmente e accademicamente anomala.”

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