L’INCONTRO DEL MINISTRO MORATTI CON LE ORGANIZZAZIONI DELLA DOCENZA UNIVERSITARIA

L’INCONTRO DEL MINISTRO MORATTI

CON LE ORGANIZZAZIONI DELLA DOCENZA UNIVERSITARIA

Il ministro Moratti ha introdotto l’incontro del 21.5.03 con le Organizzazioni della docenza universitaria (v. in calce il comunicato unitario) illustrando i già noti documenti elaborati dalla Commissione De Maio sullo stato giuridico.

La delegazione dell’ANDU (Alessandra Ciattini, Nunzio Miraglia, Paola Mura) ha chiesto al Ministro di precisare la finalità dell’incontro, visto che stava avvenendo solo dopo l’avvenuta definizione dei documenti ministeriali; documenti che non hanno tenuto in alcun conto le richieste avanzate da tempo per iscritto dalle Organizzazioni della docenza.

Per quanto riguarda la nuova riforma della didattica, l’ANDU ha ricordato che le Facoltà sono contrarie a modifiche immediate, come mostra anche la riunione dei Presidenti delle Conferenze dei presidi recentemente tenutasi al CUN (v. resoconto in http://www.bur.it/cun.htm C.U.N. Notizia 129). Comunque, una nuova riforma sarebbe destinata a fallire, come quella del ‘3+2′, se alla sua elaborazione non fosse coinvolto l’intero mondo universitario – in particolare, i Consigli di Facoltà e di Corso di studio – e se non fosse preceduta dalla riforma dello stato giuridico (v. documento ANDU “Verso un nuovo fallimento” in http://www.bur.it/sez_2a_2.htm martedì 13/05). Non è accettabile che le riforme vengano decise di fatto da un gruppo ristretto di rettori o ex rettori.

L’ANDU ha affermato che sarebbe necessario, specie in questo momento di grandi trasformazioni, un Organismo realmente rappresentativo delle Università, mentre invece si fa sopravvivere – anzi lo si vuole ulteriormente prorogare! – l’attuale CUN la cui composizione è da tempo illegittima. A chi fa comodo un interlocutore privo di effettiva rappresentatività?

L’ANDU ha ribadito come il progetto ministeriale sullo stato giuridico continui a scambiare per meccanismi di reclutamento quelli che in realtà sono avanzamenti di carriera, passaggi di fascia che dovrebbero invece avvenire attraverso giudizi nazionali individuali, senza comparazione e senza ulteriore chiamata da parte della Facoltà. La riforma proposta serve solo a dare un contentino (un diritto di veto) ai gruppi dominanti nazionalmente nei vari settori scientifico-disciplinari, senza eliminare gli effetti localistici degli attuali concorsi (documento dell’ANDU “Progetto De Maio-Moratti. Pessimo e pericoloso”.

L’ANDU ha infine denunciato che, con la previsione della messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e la sua sostituzione con una figura precaria della durata di dieci anni, si colpiscono i giovani che aspirano alla carriera universitaria e si emargina una intera categoria come quella dei ricercatori che a parere di tutti è fondamentale per lo svolgimento di circa un terzo degli insegnamenti, corsi tenuti sulla base di una legge approvata oltre dodici anni fa (v. documento ANDU “Giù le mani dai ricercatori”. Per evitare questo è indispensabile la trasformazione dell’attuale ruolo dei ricercatori in terza fascia dei professori universitari, come previsto da una legge approvata dal Senato nella scorsa legislatura e bloccata poi alla Camera dalla lobby accademica. Questa legge prendeva atto delle numerose modifiche legislative dello stato giuridico dei ricercatori successive al DPR 382 del 1980.

== Martedì 10 Giugno 2003 a Roma si svolgerà un INCONTRO PUBBLICO, promosso da ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UIL-PAUR, sul tema “Il ruolo delle Università per lo sviluppo del Paese. La riforma dell’autonomia, della didattica, della ricerca e della docenza”. Hanno già assicurato la propria partecipazione Parlamentari di tutti i Gruppi e i Rappresentanti del MIUR, del CUN e della CRUI.

21 maggio 2003

ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UIL-PAUR

COMUNICATO UNITARIO SULL’INCONTRO CON IL MINISTRO

Il giorno 21 maggio 2003 le Associazioni e le Organizzazioni Sindacali della docenza hanno incontrato il Ministro Moratti, il Capo di Gabinetto avv. Di Pace, i Direttori Generali dott. D’Addona e dott. Masia, il Capo dell’Ufficio Legislativo avv. Salmini.

Il Ministro ha esposto le linee politiche degli interventi normativi appena approvati e soprattutto in corso di preparazione, riservando a prossimi tavoli tecnici l’esame degli aspetti più specifici.

Soffermatosi in particolare sulla riforma sullo stato giuridico e sulla revisione del 509/99, il Ministro ha manifestato la massima disponibilità al confronto con le Organizzazioni sindacali.

Di particolare importanza è stato l’impegno ad utilizzare per la riforma dello stato giuridico lo strumento del disegno di legge ordinaria.

Dopo gli interventi dei rappresentanti di tutte le Organizzazioni presenti, il Ministro ha proposto la costituzione di un primo tavolo con i vertici dell’Amministrazione del MIUR, che è stato fissato per martedì 27 maggio alle ore 16.30, con all’o.d.g. l’inizio dell’esame della bozza sullo stato giuridico e della proposta di revisione del 509/99, nonché la calendarizzazione dei successivi incontri.

Roma, 21 maggio 2003

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ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, SNUR-CGIL, UIL-PAUR

COMUNICATO UNITARIO SUL TAVOLO TECNICO

Il giorno 27 maggio 2003 le Associazioni e le Organizzazioni Sindacali della docenza universitaria ADU, ANDU, APU, CISL-Università, CNU, SNALS-Università, Snur-CGIL, UIL-Paur hanno incontrato, come tavolo tecnico, il Capo di Gabinetto avv. Di Pace, i Direttori Generali dott. D’Addona e dott. Masia, il Capo dell’Ufficio Legislativo avv. Salmini; all’o.d.g. l’inizio dell’esame della bozza sullo stato giuridico e della proposta di revisione del 509/99, nonché la calendarizzazione dei successivi incontri. Il Capo di Gabinetto ha delimitato per motivi di tempo l’oggetto della riunione odierna al solo tema dello stato giuridico, rinviando a futura riunione l’esame della proposta di revisione del 509/99.

Si ritiene opportuno riassumere qui anche le osservazioni fatte il 21 maggio scorso avanti il Ministro Moratti. Preliminarmente si è ribadita la netta differenziazione fra reclutamento, accesso e progressione di carriera.

Da rigettare appare l’ipotesi che il reclutamento avvenga tramite contratti, in quanto – a risorse attuali – si risolverebbe in uno scoraggiante prolungamento del precariato.

Sull’accesso e la carriera dei docenti universitari, le Organizzazioni, dopo aver ricordato i documenti comuni, hanno ribadito la loro posizione unitaria di unicità del ruolo docente, diviso in tre fasce, per le quali il passaggio dall’una all’altra avviene per rigorose procedure nazionali di valutazione individuale.

Quanto all’impianto generale della bozza ministeriale si è rilevato che la proposta di una fase iniziale a contratto a tempo determinato per i vincitori/chiamati subordina la trasformazione a tempo indeterminato più a circostanze finanziarie ed equilibri/rapporti di forza di Ateneo che a un’effettiva verifica di qualità. E più in generale è necessaria una riflessione più complessa sull’utilizzazione diffusa dello strumento contrattuale.

Tutte le Organizzazioni hanno evidenziato come la bozza proposta non risolva in alcun modo il nodo degli attuali ricercatori, dei quali si continua a disconoscere il ruolo fondamentale nell’Università italiana ed ai quali si preclude il riconoscimento della funzione docente con la trasformazione del loro ruolo in terza fascia.

Le Organizzazioni hanno altresì lamentato l’inadeguatezza del superamento della distinzione tempo pieno/t. definito e l’assenza della previsione di un’istanza di rappresentanza nazionale del sistema universitario.

La riunione si è conclusa con l’assicurazione da parte del Capo di Gabinetto che il Ministero terrà conto di tutte le osservazioni presentate e che il tavolo sarà riunito ancora sullo stato giuridico dopo il 10 giugno.

Roma, 27 maggio 2003

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